[Forumlucca] caso Marcucci e lorenzini: come prevedevo il go…

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Autor: laura picchi
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To: m.ciancarella, info, marco marcucci, marisa.pareto, roberto sensi, forumlucca, lucca, lucca, giulio sensi, alessio ciacci, salah chfouka, gicavalli, giovanna duranti, la gurfata, lista123lm, luca loffredo, elena gaetti
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Betreff: [Forumlucca] caso Marcucci e lorenzini: come prevedevo il governo tiene il caso chiuso

Non si può scrivere una nota alle 23 e oltre. Posso solo riportarvi la replica di Monai che ha solamente di buono che ha richiesto di farsi dare la documentazione che hanno trovato sul caso Marcucci e Lorenzini e farla consultare a tutti noi.

"Carlo MONAI (IdV), replicando, nel ringraziare il vice
     ministro per la precisa e documentata risposta che, a
     differenza di quanto avvenuto in passato in relazione ad altri
     atti di sindacato ispettivo sul medesimo argomento, entra nel
     merito della questione oggetto dell'interrogazione, chiede al
     Governo che gli venga fornita una copia della documentazione
     relativa all'inchiesta, al fine di permetterne la
     consultazione anche alle associazioni e ai soggetti
     interessati a tale vicenda."


Ecco la risposta del governo:


ALLEGATO 2

     5-04106 Monai: Esiti della ricerca della
     documentazione inerente all'incidente mortale occorso ad un ex
     colonnello dell'Aeronautica militare in data 2 febbraio
     1992.



          TESTO INTEGRALE DELLA RISPOSTA



     In seguito agli impegni assunti in data 27 ottobre 2010,
     come peraltro ricordato dallo stesso interrogante, furono
     immediatamente avviate le ricerche presso gli archivi del
     Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e dell'Ente
     Nazionale per l'Aviazione Civile.


     Presso gli archivi dell'Ente Nazionale per l'Aviazione Civile
     non si è riscontrato alcun elemento relativo
     all'incidente mentre, negli archivi del Ministero delle
     Infrastrutture e dei Trasporti, si è rinvenuto il
     rapporto di inchiesta tecnico-formale dell'incidente in parola
     completo degli allegati, il decreto di nomina della
     Commissione per lo svolgimento dell'inchiesta ed il rapporto
     di inchiesta sommaria.


     Dalla suddetta relazione d'inchiesta tecnico-formale emerge
     che, al momento dell'incidente, l'aeromobile era nei imiti
     consentiti per quanto riguarda l'efficienza della macchina e
     del motore, la visibilità era ottima ed i venti
     moderati. Inoltre risulta che i focolai d'incendio e la
     differente insolazione dei costoni sorvolati dall'aeromobile
     davano luogo a correnti discendenti e ascendenti ed il pilota
     era in buone condizioni fisiche. Nella fase finale del volo
     sarebbe venuto meno il rispetto della quota minima di
     sicurezza come prescritto dalle regole generali del volo a
     vista.


     Come cause probabili dell'incidente viene riportato
     testualmente: «La Commissione ritiene che la causa
     determinante dell'incidente sia attribuita al mancato rispetto
     delle quote minime di sicurezza che, unitamente ad una
     sopravvalutazione delle prestazioni dell'aeromobile
     nonché alla presenza di fenomeni di micrometeorologia,
     che in quelle particolari condizioni possono portare alla
     formazione di correnti discendenti di non trascurabile
     intensità, hanno impedito al pilota di evitare
     l'ostacolo.»


     Le raccomandazioni finali dell'inchiesta hanno riguardato la
     necessità del rispetto delle quote minime di
     sicurezza, particolari cautele da osservare nel volo in
     montagna e il consiglio di indossare in volo indumenti privi
     di fibre sintetiche.


     Il Ministero che rappresento ha interessato, come previsto dal
     decreto legislativo n. 66/99, l'Agenzia Nazionale per la
     Sicurezza del Volo per le proprie valutazioni anche in
     relazione ad un eventuale riesame dell'incidente.


     L'Agenzia Nazionale per la Sicurezza del Volo ha evidenziato,
     in data 3 maggio 2011, l'impossibilità di procedere ad
     un riesame in quanto, anche volendo, non si potrebbe che
     ripartire dalle evidenze acquisite dalla commissione di
     inchiesta a suo tempo nominata e, quindi, da evidenze non
     acquisite direttamente dall'Agenzia Nazionale per la Sicurezza
     del Volo.


     Eventuali criticità o carenze nell'inchiesta in
     questione, quindi, non potrebbero essere sanate dall'azione
     investigativa, tenuto anche conto che a distanza di quasi
     vent'anni lo stato delle cose e dei luoghi risulterebbe
     inevitabilmente diverso rispetto a quello riscontrato.


     Fermo restando quanto rappresentato si evidenzia che la
     normativa internazionale in materia di inchieste aeronautiche,
     nello specifico la previsione 5.13 dell'Allegato 13 alla
     Convenzione relativa all'aviazione civile internazionale,
     precisa che l'eventuale riapertura di una inchiesta chiusa
     possa avvenire soltanto in presenza di «nuove e
     significative prove» che, nel caso in esame,
     oggettivamente, non sembrerebbero essersi manifestate.