[movimenti.bicocca] Orientalismi italiani – Call for paper

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Autor: acurcio
Data:  
A: movimenti.bicocca
Assumptes vells: [movimenti.bicocca] Social Networks, and the Changing Politics of Gay Civil Rights (pages 324–345)
Assumpte: [movimenti.bicocca] Orientalismi italiani – Call for paper
Orientalismi italiani – Call for paper

Curatore: Gabriele Proglio

Le ricerche sulla costruzione dell’immaginario europeo dell’Oriente si
sono moltiplicate dal 1978, anno di uscita di Orientalism di Edward
Said. La traduzione italiana fu data alle stampe dai tipi di Bollati
Boringhieri solo nel 1991: un ritardo importante che, probabilmente, è
indicativo della mancata recezione di questo tipo di studi.
Molti studiosi dopo il lavoro di Said posero attenzione alle geografie
immaginarie o, per riprendere una felice definizione di Vico, al
“mondo delle narrazioni”. Ciononostante ci pare che le fonti in questo
ambito di ricerca siano ancora poco indagate. Come fu raccontato
l’Oriente? Quale la relazione tra narratore e narrazione
orientalista? Quali i progetti sottesi a questi testi?
L’intento di questo volume è di raccogliere contributi sugli
orientalismi italiani, cioè su come viaggiatori, missionari,
avventurieri, esploratori, militari e mercanti raccontarono l’Oriente.
In quale epoca? In epoca moderna e contemporanea. La pubblicazione è
però aperta a scritti che si riferiscano ad epoche precedenti:
l’intento è di non porre dei confini temporali, ma di scorgere le
continuità-discontinuità di narrazioni tra passato e presente. Ciò
significa parlare di ‘italiani’ ante-litteram, non solo nel senso
della formazione dell’Unità nazionale, ma anche di processi che, nati
ben prima del 1861, furono ereditati e riutilizzati nella formazione
dell’immaginario soggettivo e intersoggettivo. Inoltre, viene
utilizzato il plurale – orientalismi italiani – proprio per indicare
la multiforme presenza di soggetti che, con differenti progetti,
narrarono in modi molteplici gli Orienti ad est, ma anche a sud della
penisola.
Se nominare – cioè definire tramite il racconto, con la scrittura –
significa descrivere, l’intento dei viaggiatori è di organizzare
quanto scoperto secondo una gerarchia conosciuta, quella eurocentrica.
In tal senso tutto, tanto gli usi e le abitudini legati alla ‘razza’ e
al genere, quanto la ricostruzione del passato dei popoli orientali,
serve ad imporre vincoli di soggezione, di dipendenza. Nulla viene
lasciato al caso: non ci si dimentica di classificare l’invisibile sia
nel senso del non-visibile in Europa (animali, piante, luoghi…), sia
del non percepibile in Oriente. Le pagine, percorrendo questa seconda
declinazione, si riempiono di mostri e di magia; si cercano
spiegazioni sopranaturali di eventi climatici e ambientali non
conosciuti in Europa.
Dunque la conoscenza di nuovi territori e il relativo racconto non
hanno solamente il compito di scoprire, ma anche di classificare, cioè
di porre un ordine, di creare nuove categorie: passo imprescindibile
per far attecchire progetti coloniali, economici, politici e religiosi.

Sono benvenuti interventi che affrontano una o più delle seguenti tematiche:

    * Relazioni fra biografia del viaggiatore, racconto e  motivazioni  
politiche, religiose, economiche
    * ‘Razza’ e/o genere: la narrazione come forma di potere
    *  Cibo e alimentazione
    *  Memoria e passato: cercare le origini delle civiltà per  
proporre una gerarchia eurocentrica
    *  La donna orientale
    *  L’invisibile: mostri, spiritismo, incantesimi e magia, ma anche  
eventi sopranaturali


Il volume, pubblicato dalla casa editrice Antares, accoglierà saggi di
una lunghezza massima di 40.000 battute, in italiano e in inglese.
Scadenze:
Gli abstract (massimo 300 parole) e un breve CV devono essere inviati
entro e non oltre il 15 giugno 2011 all’indirizzo
gabriele.proglio@???
30 giugno – comunicazione accettazione degli abstract
30 settembre invio del saggio
La pubblicazione del volume è prevista per fine ottobre-metà novembre.




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