Autore: Dario Rossi Data: To: Mailing list del Forum sociale di Genova Oggetto: Re: [NuovoLab] Bin Laden e 466° ora
è evidente che se lo hanno ammazzato adesso bin Laden non serviva più.
Forse vogliono andarsene dall'afghanistan e avere più tempo da dedicare
alla libia?
dario
norma ha scritto: > I pacifisti e pacifiste dell'ora in silenzio
> ricordano a tutt che un modesto ma "resistente" mezzo per dichiarare
> la propria opposizione alla guerra è l'ora in silenzio per la pace che
> si tiene ogni mercoledì dalle 18 alle 19 sui gradini del palazzo
> ducale di Genova ( altre info su www.orainsilenzioperlapace.org)
> e incollano di seguito il comunicato che hanno inviato ai giornali a
> proposito dell'uccisione di Osama Bin Laden
>
>
> Non venite a raccontarci
>
> Non venite a raccontarci che esistono istituzioni sovranazionali come
> l’ONU e la Corte Internazionale di Giustizia. Dieci anni fa gli Stati
> Uniti hanno subito un gravissimo attentato e oggi si sono vendicati
> linciando Bin Laden, il presunto colpevole, come ai bei tempi del Far
> West.
>
> Non venite a raccontarci che ognuno è innocente fino a prova
> contraria: nessuno si è mai sognato né di processarlo, né di condannarlo
>
> Non venite a raccontarci che la guerra in Afghanistan serviva a
> catturare Bin Laden , che si trovava invece in Pakistan. E soprattutto
> non andate a raccontarlo ai familiari civili uccisi in quella guerra.
> Secondo le ricerche del prof M.W Herold dell’università del New
> Hampshire, e dell’ Human Wright Watch il loro numero si colloca tra
> 14.623 e 34.240: fra quattro e dieci volte il numero delle vittime
> degli attentati del 2001
>
> Non venite a raccontarci che la scelta del momento dell’esecuzione è
> casuale, in un momento in cui nel mondo si moltiplicano i fronti di
> guerra
>
> Non venite a raccontarci che l’elezione di Obama (premio Nobel per la
> pace!!!!!!) alla presidenza degli Stati Uniti ha rappresentato una
> svolta storica, vista la continuità della sua politica con quella di
> tutti i suoi predecessori.
>
> Non venite a raccontarci che l’Italia è intervenuta nella guerra in
> Libia su mandato dell’ONU, che ha autorizzato (anche in maniera
> piuttosto dubbia, da un punto di vista del diritto internazionale) la
> No Fly Zone,e non certo il bombardamento di Tripoli e il tentativo di
> uccidere Gheddafi
>
> Non venite a raccontarci che l’Italia sta combattendo in Libia per
> solidarietà verso gli insorti anti Gheddafi: se l’Italia fosse un
> paese non si dice solidale, ma almeno civile, non tratterebbe come
> tratta i fuggiaschi che approdano sulle sue coste. E se fosse un paese
> non si dice solidale, ma almeno civile, rivedrebbe profondamente la
> propria legislazione sul lavoro, per rendere giustizia a tutti i
> lavoratori, italiani e stranieri. E se avesse a cuore i diritti umani
> violati si attiverebbe non certo militarmente, ma almeno in sede ONU
> per i lavoratori cinesi, per i palestinesi, per i siriani……
>
> Non venite a raccontarci che il presidente Napolitano è un galantuomo,
> ultimo baluardo contro il berlusconismo, visto che non si avvale dei
> suoi poteri di presidente della repubblica e capo supremo delle forze
> armate per far uscire l’Italia dalla guerra mentre sa benissimo che
> questa è vietata dalla Costituzione che ha giurato di difendere
>
> Non venite a raccontarci che il PD è il maggiore partito di
> opposizione, visto che su una questione come la guerra Rosi Bindi,
> dichiaratamente cattolica, ha dichiarato di avere le proprie opinioni,
> ma che questa serve a “salvare la faccia” dell’Italia (La 7, domenica
> sera)
>
> Non venite a raccontarci che non ci sono soldi per la scuola, la
> sanità e le pensioni, visto che con il voto di tutto il parlamento
> sono stati trovati 410 milioni di euro per proseguire per altri sei
> mesi la guerra in Afghanistan
>
> Non venite a raccontarci che le nostre posizioni antimilitariste e
> pacifiste fanno il gioco della lega, visto che da almeno quindici anni
> tutti i partiti l’assecondano sul terreno del razzismo e della xenofobia
>
> Non venite a raccontarci che dovremmo sentirci orgogliosi di essere
> italiani e occidentali: lo saremmo se il nostro paese, anziché
> accorrere ad ogni schioccare di dita dell’alleato statunitense,
> finanziasse la scienza, la cultura e la solidarietà
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