Milano - MayDay 2011
PER UN PRIMO MAGGIO DI MOBILITAZIONE
AL DI FUORI DA CONCERTI E CONCERTAZIONE
Verso uno sciopero generale e generalizzato vero e unitario
Gli ultimi due anni sono stati contrassegnati da una crisi devastante. E’ la crisi di un intero sistema economico e di un modello sociale finalizzato alla ricchezza di poch* a costo della miseria di tant*. Ma questa crisi viene utilizzata dai padroni e dalla logica delle imprese per arricchirsi ancora di più e per cancellare le residue conquiste del mondo del lavoro, prima fra tutti il contratto nazionale, quello strumento che fino a qualche anno fa unificava nei diritti e nelle retribuzioni i lavoratori del Sud e quelli del Nord, quelli delle grandi e quelli delle piccole aziende.
Da parecchi anni a questa parte, grazie a tutti i governi di destra e di centrosinistra succedutisi alla guida del paese, un numero crescente di lavoratrici e di lavoratori sono stati già espulsi dal sistema dei contratti nazionali, attraverso una progressiva e dilagante introduzione di precarietà nel mondo del lavoro che dai posti di lavoro è straripata in tutta la società.
Le mille vertenze contro i licenziamenti e le chiusure aziendali, per la difesa del salario e per un accesso e continuità di reddito devono trovare dei linguaggi comuni e devono tentare una saldatura con le lotte contro i tagli, per la sopravvivenza della Scuola e dell’Università per tutt*, per lo sviluppo di Scienza e Ricerca autonomamente dalle logiche aziendalistiche, per la salvaguardia dei territori dalle devastazioni ambientali, per il diritto a una abitazione accessibile.
Voci differenti che si devono sentire unite nella lotta per il futuro e la dignità che ora Governo, Confindustria e BCE ci vogliono negare con la complicità di CISL, UIL e altri sindacati collaborazionisti. Un’opposizione corale per costruire un segnale forte di autonomia di interessi rispetto alle logiche del profitto, di vera opposizione sociale alla crisi e alle politiche di austerity che ci vengono imposte.
Le lavoratrici e i lavoratori autoconvocati ritengono oggi centrale affrontare il nodo cruciale della precarietà mettendo in comunicazione nel conflitto i lavoratori flessibili e la generazione precaria.
La stessa battaglia per lo sciopero generale che le/gli autoconvocate/i stanno conducendo da mesi trasversalmente a tutte le sigle sindacali, e che ha dato vita all’assemblea nazionale del 26 febbraio scorso, ha visto nella generalizzazione dello sciopero un obiettivo che occorre perseguire. C’è bisogno di uno sciopero generale per unificare le lotte e rispondere all’aggressione padronale e governativa.
Qualsiasi sciopero che si voglia veramente generale e incisivo rischia di essere sconfitto in partenza se non sarà generalizzato, cioè se non riuscirà a coinvolgere e a rendere protagonist* anche i milioni di precari/e che costituiscono una parte fondamentale del mondo del lavoro. Lo sciopero nei luoghi di lavoro e lo sciopero precario sono due facce della stessa medaglia che possono dialogare nel blocco della produzione e della circolazione in una grande giornata di lotta e di resistenza sociale. L’azione comune di chi ogni giorno produce la ricchezza ed è costretto nel ricatto del lavoro senza diritti e garanzie come condizione da sempre tipica (e non certo “atipica”) di questo modello economico-sociale.
Partiamo col riprenderci ovunque il Primo Maggio come una giornata di lotta per un futuro dignitoso al di fuori da concerti e concertazione.
Gli/le autoconvocati/e saranno in piazza alla MayDay di Milano (piazzale Loreto ore 15) con lo slogan:
“Non pagheremo noi la vostra crisi. Rivoltiamo la BCE. Lavoro reddito diritti”
Il coordinamento delle lavoratrici e dei lavoratori autoconvocati contro la crisi
assembleaautoconvocata@???