Autore: elisabetta63@libero.it Data: To: forum umbri, alia Oggetto: [Forumumbri] I: 25 aprile - 1° Maggio - Nostra patria è il mondo intero, nostra legge la libertà
UOMINI E NO
- 25 APRILE –
NOSTRA PATRIA E’ IL MONDO INTERO, NOSTRA LEGGE E’ LA LIBERTA’ E UN PENSIERO RIBELLE IN COR CI STA.
Ogni uomo che muore per la libertà è un partigiano, Vittorio Arrigoni questo 25 aprile è anche la tua Festa.
Ci sono uomini che sono morti per la libertà di un popolo straniero martoriato a cui sono state rubate terra e acqua, e c’è chi vorrebbe sparare ai poveri del sud del mondo che su vecchi barconi attraversano un mare gonfio dei cadaveri per scappare dalla fame.
Ci ha lasciato detto Vittorio Arrigoni: "Io non credo nei confini, nelle barriere, nelle bandiere. Credo che apparteniamo tutti, indipendentemente dalle latitudini e dalle longitudini, alla stessa famiglia che è la famiglia umana."
Per questo era odiato dai sionisti (ultranazionalisti colonialisti ebrei), che l’hanno arrestato e torturato due volte, che avevano deciso di ucciderlo ( era il bersaglio numero uno di una lista di sette cooperanti da eliminare, pubblicata dal sito stoptheism.com), ed era odiato dai salafiti, pagati dalla monarchia saudita (l’estrema destra religiosa islamica) che l’hanno ucciso.
La Lega Nord invece ci fa sapere da Castelli che: “con gli immigrati non possiamo usare le armi, per ora”, aggiungendo con Speroni che: “, se uno invade le acque territoriali di un Paese sovrano e’ lecito usare le armi.” Queste parole violente urlano alla coscienza di chi ce l’ha.
Bisogna schierarsi, come 66 anni fa, dalla parte giusta, per l’umanità, per l’uguaglianza fra gli uomini e la libertà, contro il razzismo e la guerra.
Noi non siamo di quelli che porgono l’altra guancia, né accettiamo la pax degli imperialisti e di chi li serve, ma pensiamo che stanno dalla parte giusta tutti quelli che sono con gli sfruttati e i poveri.
Vittorio Arrigoni ha anche detto: “Non temo le urla dei violenti ma il silenzio degli onesti”; le urla dei violenti che stringono il potere e vorrebbero sparare su chi sta precipitando dentro una fossa non possono fare paura ma sollevare sdegno, e ogni voce che si leva contro l’indifferenza è una voce di speranza, buone perciò sono le parole del cardinale Tettamanzi: "Perchè molti agiscono con ingiustizia, ma non vogliono che la giustizia giudichi le loro azioni? Perchè tanti vivono arricchendosi sulle spalle dei paesi poveri, ma poi si rifiutano di accogliere coloro che fuggono dalla miseria e vengono da noi chiedendo di condividere un benessere costruito proprio sulla loro povertà? Perchè ci sono uomini che fanno la guerra, ma non vogliono si definiscano come guerra le loro decisioni, le scelte e le azioni violente?"
Come diceva Ernesto Che Guevara: “Devi sentire come tua la sofferenza e il dolore dagli altri per sentirti un uomo libero” e Gramsci: “L’ indifferenza è il peso morto della storia, il male che si abbatte su tutti, avviene perché la massa degli uomini abdica alla sua volontà, lascia promulgare le leggi che solo la rivolta potrà abrogare, lascia salire al potere uomini che poi solo un ammutinamento potrà rovesciare”.
Possa il 25 aprile essere un giorno che aiuti a restituire il coraggio a chi l’ha perso, a far riflettere chi ha dimenticato e chi non ha mai saputo, a restituire il sentimento della giustizia e della libertà.
Che il sacrificio di Vittorio Arrigoni non sia vano: "Se io muoio non piangere per me, fai quello che facevo io e continuerò vivendo in te”(Ernesto Che Guevara).
Ci sono uomini che lottano un giorno e sono bravi, altri che lottano un anno e sono più bravi, ci sono quelli che lottano più anni e sono ancora più bravi, però ci sono quelli che lottano tutta la vita: essi sono gli indispensabili. (Bertolt Brecht)
E’ di questi uomini che abbiamo bisogno per guidare il cammino sulla strada del 25 aprile.