Istituto per la storia della Resistenza e della società contemporanea
nelle province di Biella e Vercelli "Cino Moscatelli"
Aderente all'Istituto nazionale per la storia del movimento di liberazione in Italia "Ferruccio Parri"
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Venerdì 29 aprile 2011, a Trivero, alla Biblioteca civica "Ermes Cancelliere", alle ore 20.30, Enrico Pagano, direttore dell'Istituto, presenta il volume William Valsesia, Un antifascista europeo. Dai fuoriusciti di Parigi ai partigiani del Biellese, a cura di Pierfrancesco Manca, edito dall'Istituto per la storia della Resistenza e della società contemporanea in provincia di Alessandria, in coedizione con il nostro Istituto. L'iniziativa è organizzata in collaborazione con l'Amministrazione comunale di Trivero e l'Anpi sezione Alta Vallestrona.
"A diciannove anni sognavo un'Italia che fosse come la Francia, innanzitutto libera e democratica. Pensavo che la vittoria finale sul nazifascismo avrebbe cambiato il mondo, lo avrebbe reso migliore, senza più guerre, con più fratellanza, tolleranza e più giustizia sociale".
William Valsesia nasce a Parigi nel 1924 da genitori comunisti, espatriati per sfuggire alla persecuzione fascista. Le sue memorie si snodano in una trama fitta di eventi, di frequentazioni, di entusiasmi e di scelte: dalla spensierata vita parigina della drôle de guerre all'occupazione nazista della Francia fino alla decisione di tornare in Italia per combattere il fascismo tra i garibaldini del Biellese. Un libro sincero e appassionato, che con buona scrittura ci accompagna in uno snodo fondamentale della storia del Novecento, e ci aiuta a comprenderlo.
Membro dell'emigrazione politica in Francia, partigiano, strenuo difensore dei valori della Resistenza e storico, William Valsesia è stato il fondatore e il primo direttore dell'Istituto per la storia della Resistenza e della società contemporanea in provincia di Alessandria. È stato in contatto con i principali esponenti del Partito comunista italiano emigrati in Francia, contribuendo attivamente, con tutta la sua famiglia, al mantenimento della struttura clandestina, che non fu mai scoperta. Al ritorno in Italia, si è distinto soprattutto nella lotta partigiana della zona del Biellese, di cui la sua famiglia era originaria.