Autor: Silverio Tomeo Data: Para: social forum Assunto: [Lecce-sf] in agenda per martedì prossimo
A Lecce, il 19 aprile 2011, alle ore 18.00, nella Sala del Museo "S. Castromediano" (via Gallipoli), si parlerà di "altro sud, altro nord" su iniziativa del Comitato "Fondazione Pietro Alò", della Cgil, di Libera, dell'Arci e dell'Anpi di Lecce.
L'evento è patrocinato dalla Provincia la cui Vice-presidente e Assessora alla Cultura, avv. Simona Manca, porterà il saluto.
Si tratta della presentazione del libro, edito dalla Wip Edizioni, "Il caporalato nella tarda modernità - la trasformazione del lavoro da diritto sociale a merce" (tesi con cui Pietro Alò si laureò in Sociologia, a Roma) e di un documentario, della OZfilm, sulla figura e sull'attività politica del suo autore (Pietro Alò - la follia degli onesti).
Ne parleranno: Salvatore Arnesano, segretario generale della Cgil-Lecce; Pietro Mita, autore di Rossonovecento (Manni ed.); Silverio Tomeo che coordinerà i lavori.
Pietro Alò sostiene la tesi che il caporalato nelle campagne, contro cui si era battuto per decenni (da Senatore nella XII Legislature riuscì a far istituire una Commissione Parlamentare di inchiesta su tale fenomeno) lungi dall'essere un vecchio arnese dei rapporti di lavoro nelle campagne meridionali, rappresentava l'apripista delle più spinte forme di precarizzazione del lavoro, definitivamente conclamate dalla legge 30 (c.d. "legge Biagi").
Il documentario, nel raccontare la vicenda umana e politica di Pietro, focalizza due momenti topici: una straordinaria battaglia vittoriosa (fu impedita l'estradizione di Pietro Venezia, nativo di Laterza, verso la Florida dove avrebbe rischiato la sedia elettrica e acquisito per sempre, grazie ad una storica sentenza della Consulta, il divieto di estradizione di cittadini italiani verso paesi in cui vige la pena di morte);
una bruciante sconfitta, quella sul referendum (di cui fu promotore) sull'art. 18 dello Statuto dei Lavoratori, per estendere a tutti le tutele contro i licenziamenti illegittimi (oltre 10 milioni di "si", ma quorum mancato). E, da allora, l'offensiva liberista contro i diritti dei lavoratori non ha trovato più adeguata resistenza: si parla di riformare l'art. 41 della Costituzione, Marchionne snobba il contratto nazionale di lavoro e ricatta senza pudore gli operai di Pomigliano e di Mirafiori.