OPINIONI 
                    di Germano Monti* 
                    IL 7 MAGGIO A ROMA CON LA FREEDOM FLOTILLA PER GAZA
                    «Noi veri umanitari, per l'autodeterminazione dei palestinesi»
                    
                    
                    
            
                    
                    
                        
Le navi della Freedom Flotilla, che 
prenderanno il mare il mese prossimo per raggiungere la Striscia di Gaza
 assediata, arriveranno in un Medio Oriente molto diverso da quello di 
un anno fa, quando la prima flotta venne aggredita, in acque 
internazionali, dall'esercito israeliano, che assassinò nove attivisti, 
ferendone decine ed arrestandone centinaia. Non ci sono più i dittatori 
Ben Ali e Mubarak (quest'ultimo, complice a pieno titolo dell'assedio 
israeliano a Gaza), il vento della rivolta soffia su tutto il mondo 
arabo e le potenze occidentali hanno riportato la guerra - «umanitaria»,
 beninteso - in Libia, volgendo le armi contro quel tiranno che, ancora 
pochi mesi prima, corteggiavano e al quale riservavano un posto d'onore 
nei vertici internazionali.
Non sorprende l'ipocrisia di chi impone 
no-fly zone sulla Libia in nome dei diritti umani, ma si guarda bene dal
 prendere la minima iniziativa nei confronti di un popolo sottoposto da 
anni ad un assedio medievale, vittima quotidiana dei bombardamenti e 
delle incursioni militari israeliane.
Non siamo sorpresi, ma 
indignati, e molto, e intendiamo trasformare la nostra indignazione in 
azione positiva. Per questo, da mesi centinaia di associazioni e 
movimenti in tutto il mondo stanno lavorando per allestire la seconda 
Freedom Flotilla, a un anno esatto dalla strage compiuta dall'esercito 
israeliano contro la prima. Forse, il premier israeliano Netanyahu, il 
ministro degli esteri Lieberman e quello della difesa Barak pensavano 
che una tale dimostrazione di forza e di ferocia avrebbe scoraggiato 
ogni ulteriore volontà di tentare di rompere l'assedio; se questa era la
 loro intenzione, si sono sbagliati.
Le navi della seconda Freedom 
Flotilla saranno molte di più di quelle precedenti. Alla turca «Mavi 
Marmara» si affiancheranno battelli greci, francesi, olandesi, belgi, 
norvegesi, svedesi, spagnoli, svizzeri, irlandesi, scozzesi, 
statunitensi, canadesi e altre navi provenienti dalla Malesia, 
dall'Indonesia, dall'Algeria, dalla Giordania e dal Kuwait, con a bordo 
migliaia di persone e tonnellate di aiuti umanitari. Fra le imbarcazioni
 della nuova flotta, ve ne sarà anche una italiana, che porterà, con 
affetto e orgoglio, il nome di Stefano Chiarini, un nome che per i 
lettori del manifesto e gli amici del popolo palestinese non ha bisogno 
di spiegazioni. La Freedom Flotilla Italia è l'espressione della volontà
 del popolo italiano di sostenere il diritto del popolo palestinese e 
dei popoli arabi alla vita, alla terra ed alla libertà, in un mondo 
libero da occupazioni, colonialismo, razzismo e dittature. 
Per 
questi motivi, facciamo appello a tutte e tutti quelli che ci stanno 
sostenendo, al mondo dell'associazionismo e dei movimenti, alle comunità
 dei migranti, alle forze politiche democratiche affinché si mobilitino 
per costruire insieme una grande manifestazione nazionale a Roma, il 
prossimo 7 maggio. Una manifestazione che dica con forza il suo «no» 
alla guerra ed il suo «sì» alla Freedom Flotilla ed al suo carico di 
umanità, di pace, solidarietà e giustizia.
Coordinamento FF Italia 
www.freedomflotilla.it/
fonte : "Il manifesto" del 06/04/2011
 
                        
                        
                    
Ugo Beiso
Non potendo rafforzare la giustizia si è giustificata la forza   B. Pascal