[NuovoLab] Rifondazione Comunista rilancia la campagna contr…

Delete this message

Reply to this message
Author: Antonio Bruno
Date:  
To: ambiente liguria, forumsege, forumgenova, forumsociale-ponge, amici-a-ponente, amici-di-barcellona
Subject: [NuovoLab] Rifondazione Comunista rilancia la campagna contro le centrali nucleari
Rifondazione Comunista rilancia la campagna contro le centrali nucleari
 
Non possiamo rimanere inermi di fronte alla tragedia nucleare in Giappone.
Ribadiamo la nostra storica opposizione all'energia nucleare, che gli italiani hanno già bandito 24 anni or sono.
E' per questo motivo che ci impegniamo a una capillare campagna perchè i referendum del 12 giugno abbiano una partecipazione massiccia.
L'energia nucleare è una fonte energetica da valutare attentamente. 
Su molti aspetti il nucleare non trova ancora valide risposte:
·      Il principale svantaggio del nucleare sono le drammatiche conseguenze in caso di incidente. L'epilogo di Chernobyl e l’attuale drammatica situazione in Giappone ha causato conseguenze globali e, ancora oggi, non si conosce il reale impatto sulla salute.
·      Le scorie radioattive devono essere stoccate per migliaia di anni. Nessun paese al mondo è giunto a una soluzione definitiva di stoccaggio. In Italia, nel 2003 si fermò in protesta un'intera regione italiana per impedire la realizzazione di un deposito geologico di scorie.
·      La produzione di armi nucleari resta l'ultimo grande handicap. Non si può negare un legame tecnologico tra la produzione civile di energia nucleare e l'industria bellica. Nel 2004 gli USA e altri paesi occidentali fecero grande pressione sull'Iran per impedire la costruzione di una centrale nucleare civile proprio per il timore che questi impianti fossero utilizzati anche per finalità belliche. Pertanto il legame tra le due attività esiste.
·      Il costo reale del nucleare. Da circa 15 anni nessun paese occidentale, salvo la Finlandia, ha messo in cantiere nuove centrali nucleari. Il nucleare comporta costi elevati fin dalla realizzazione degli impianti. Vanno poi ad aggiungersi i costi militari per garantire la sicurezza dagli attentati terroristici e i costi per smantellare la centrale nucleare al termine della sua attività. Tutti questi costi non sono sostenibili da un'industria privata. Lo Stato deve necessariamente intervenire a copertura delle spese aumentando tasse e imposte ai contribuenti. In breve, il basso costo dell'energia in bolletta potrebbe essere più che compensato dall'aggravio fiscale in termini di imposte. Le centrali che rispondono ai requisiti di sicurezza rispetto ai terremoti fino al 9 grado della scala Richter avranno costi insostenibili.
·      La localizzazione degli impianti nucleari. Le comunità locali sono restie ad accettare un deposito di scorie o una centrale nucleare vicino casa.
La scelta del nucleare nel nostro paese non ha alcun senso.
Il nucleare non migliora la sicurezza energetica e non riduce la dipendenza dal petrolio
L’Italia non possiede significative riserve di uranio e quindi sarebbe costretta ad importarlo da altri paesi. Peraltro il nucleare serve solo a produrre energia elettrica e non potrebbe sostituire il petrolio che è prioritariamente usato per i trasporti, per la produzione di manufatti plastici, per l’industria chimica.
L’Italia è il Paese europeo con maggior eccedenza di potenza elettrica installata circa il 30 – 40 per cento.
Le importazioni di energia elettrica dalla Francia sono motivate dal fatto che tale energia costa di meno dei prezzi di mercato, avendo la Francia un surplus di produzione energetica.
Fosse realizzato il progetto governativo (25 – 30 per cento di energia elettrica prodotta dal nucleare), considerando che l’energia elettrica e’ circa il 15 per cento dei consumi energetici del paese, la nostra dipendenza dall’estero di sarebbe ridotta di solo il 3 – 4 per cento tra 20 – 30 anni.
L’Italia ha una potenza elettrica installata che eccede largamente il picco di domanda, e nonostante questo ha in programma la realizzazione di un numero spropositato (ed inutile) di altre centrali, comprese quelle nucleari. Il fatto che durante le ore notturne importiamo energia elettrica dalla Francia risponde in primis alle esigenze di questo paese piuttosto che a quelle italiane: le centrali nucleari, infatti, non possono essere accese e spente a piacere, e la Francia, per garantire la stabilità del proprio sistema, di notte, si trova a dovere cedere sottocosto energia elettrica ai paesi confinati.
Il nucleare è una follia dal punto di vista economico
Quella nucleare è da sempre stata la più costosa delle fonti energetiche. L’impianto attualmente in costruzione in Finlandia ha già maturato tre anni di ritardo e la spesa prevista è già quasi raddoppiata arrivando a 5,3 miliardi di euro, ma non si sa ancora quale sarà il prezzo definitivo… Se la tecnologia nucleare si è sviluppata è stato solo grazie ai massicci finanziamenti governativi strettamente connessi alla corsa agli armamenti nucleari. Le promesse di diminuzione della bolletta elettrica sono quindi del tutto campate in aria.
Secondo l’agenzia Moody's, in un lavoro del maggio 2008, la realizzazione di nuovi impianti nucleari avrebbe costi molto superiori ai 7.000 dollari a kW. Come se non bastasse Moody's nello stesso lavoro afferma che i costi del kWh nucleare saranno destinati a crescere con un ritmo del 7% annuo e questo comporterebbe un raddoppio del costo del kWh nell’arco del prossimo decennio.
Veramente un bel “regalo” per i cittadini italiani che vedranno così lievitare le loro bollette, senza peraltro migliorare la sicurezza energetica del nostro Paese che continuerà a dipendere dai combustibili fossili per i trasporti, il riscaldamento degli edifici, ecc. Il nucleare, infatti, serve solo, e a caro prezzo, a produrre energia elettrica ma nel nostro paese (come la maggior parte dei paesi) l’energia elettrica è meno di un quarto dell’energia complessivamente impiegata. Meglio farebbe il nostro Paese a puntare sul risparmio, l’efficienza e le fonti rinnovabili questi si veramente presenti e abbondanti. 
 
Le centrali nucleari necessitano di molta acqua
 
Non c'è abbastanza acqua nel mondo per gestire impianti nucleari. Non è noto a tutti che circa il 40% dell'acqua potabile francese serve a raffreddare i reattori. L'estate di cinque anni fa, quando molti anziani morirono per il caldo, uno dei danni collaterali che passarono sotto silenzio fu che scarseggiò l'acqua per raffreddare gli impianti. Come conseguenza fu ridotta l'erogazione di energia elettrica. E morirono ancora più anziani per mancanza di aria condizionata".


Le centrali nucleari sono antidemocratiche
 
Infatti il nucleare è centralizzato, dall'alto in basso, appartiene al XX secolo, all'epoca del carbone. Servono grossi investimenti iniziali e altrettanti di tipo geopolitico per difenderlo".
E' figlio di una cultura affetta dalla sindrome del controllo, dove anche l'energia è somministrata da un'entità superiore".
E' invece possibile un sistema distribuito, dal basso verso l'alto, in cui ognuno si produce la propria energia rinnovabile e la scambia con gli altri attraverso "reti intelligenti" come oggi produce e condivide l'informazione, tramite internet". Ciò è particolarmente vero per l'Italia dove vi è il sole dappertutto, il vento in molte località, in Toscana c'è anche il geotermico, in Trentino si possono sfruttare le biomasse. Eppure, con tutto questo ben di dio, siamo indietro rispetto a Germania, Scandinavia e Spagna per quel che riguarda le rinnovabili".
 
 
Le nostre proposte
 
Il piano energetico regionale dovrà prevedere lo sviluppo delle fonti energetiche rinnovabili (solare, eolico, ecc) e attuare politiche per il risparmio energetico a cominciare dall'edilizia.
I consumi energetici sono suddivisi per circa un terzo industria, un terzo trasporti, un terzo riscaldamento domestico.
Per i riscaldamento chiediamo di puntare sul risparmio. La coibentazione degli edifici porta ad un risparmio energetico pari al 30%.
Per incentivare i condomini a migliorare l'efficienza energetica dei fabbricati, a fianco delle incentivazioni statali (55%) che possono essere utilizzate solo da chi ha un reddito tale da poter usufruire degli sgravi fiscali, occorre individuare delle forme di sostegno per chi, a causa del basso reddito (pensionati, cassaintegrati, ecc), non può usufruire di queste incentivazioni, ad esempio con possibilità di contrarre mutui a tasso zero nel caso di rifacimento del tetto e/o delle facciate della proprio condominio sempre ché questo rifacimento preveda la coibentazione a norma delle stesse.

Per i trasporti merci, occorre puntare sul cabotaggio in quanto il trasporto via acqua e’ molto meno energivoro (circa un decimo di quello su gomma), nonché sul rafforzamento della rete ferroviaria (3 volte meno energivora del trasporto su gomma).
 
Mauro Solari cell. 3357476088, Paolo Scarabelli , Antonio Bruno cell. 3393442011

--
antonio bruno.
capogruppo Sinistra Europea - PRC Comune di Genova
00393666756779