[Forumlucca] due minuti sul nucleare e sui cosidetti esperti…

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Autore: Aldo Zanchetta
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To: forumlucca, forumvalleserchio
Oggetto: [Forumlucca] due minuti sul nucleare e sui cosidetti esperti che stanno pontificando
Ho già precisato che la parola "imbecille" etimologicamente significa colui
che va in giro per sentieri senza il baculo, il bastone per frugare fra le
foglie e far fuggire i serpenti. Un equivalente di "sprovveduto", quindi.
Per cui usando la parola "imbecille" non rischio querele per offese.



Quest'anno ho già assegnato una volta l'imbecillino d'oro all'esperto
economico Alberto "Alesina" che su Il Sole 24 Ore a inizio 2011 inneggiava
ai vantaggi che il capitalismo ha elargito ai poveri del pianeta, che oggi
stanno tanto meglio di ieri.



Mi spiace dover assegnare il secondo imbecillino d'oro al conduttore di una
trasmissione su Radio 24, della stessa famiglia economica del giornale di
cui sopra, Oscar Giannino. Sembrerebbe un accanimento verso questo gruppo,
ma non è così. Avrebbe potuto guadagnarselo Umberto Veronesi su Rai 3 ma ho
avuto rispetto per il limite di età. Oggi Oscar Giannino, sempre euforico e
scintillante come se parlasse di feste e bisbocce, ha infilato una serie di
perle conducendo una trasmissione sul probabile (per lui improbabile e
comunque non drammatico) disastro nucleare di Fukushima.



Ne riporto una sola fra tutte: sarebbe stato ragionevole che si
abbandonassero le rotte navali del nord Atlantico solo perché vi era
affondato il Titanic? Quindi, avanti tutta. Infatti le centrali di quarta
generazione (due, in costruzione, i cui tempi e costi si stanno dilatando a
dismisura) sono ipersicure!



Passando dal faceto al serio, consentitemi alcune poche considerazioni.



Le nuove centrali nucleari di quarta generazione sono supersicure. E allora
quelle di prima, seconda e terza non lo erano? Ma non ci erano ogni volta
state spacciate come tali? O ci fu detto che c'era un certo rischio? Provate
a ricordare. Perché gli stessi esperti oggi dovrebbero essere creduti?



Pochi giorni fa, quasi preveggendo, avevo passato l'informazione, data dalla
stessa Toshiba, la costruttrice degli impianti di Fukushima, che anni
addietro era stato tagliato lo stipendio agli alti gradi dell'azienda per
avere nascosto un certo numero di piccoli incidenti (lo stipendio era
inversamente proporzionale al numero degli "inconvenienti" riscontrati sugli
impianti costruiti). Ora sento decantare il livello tecnico e la cultura
della sicurezza del popolo giapponese. Si, tutto vero. Ma il Giappone è
anche noto per avere una classe dirigente altamente corrotta. Se la tecnica
è affidabile, non così è necessariamente per i tecnici. O no?



Sempre giorni fa avevo segnalato i risultati dell'indagine commissionata dal
governo tedesco per verificare la percentuale dei tumori a distanze
decrescenti dagli impianti. Impianti funzionanti regolarmente, si noti bene.
Ebbene, le percentuali dei tumori nella popolazione crescono al diminuire
dalla distanza di abitazione dalle centrali. Uno strano concetto di
"sicurezza" quindi. L'analisi è reperibile sui siti governativi tedeschi ma
qualche bello spirito ha detto che si trattava di una fantasiosa invenzione.
Pochi mesi fa Angela Merkel aveva deciso di prolungare di 10 anni la vita
delle centrali giunte al termine naturale di vita programmata. Naturalmente
assicurando che non c'erano pericoli.Perché allora oggi chiuderne 7?



Infine avevo in una terza occasione segnalato che l'Ente atomico francese,
non più tardi di tre mesi fa, a seguito di periodiche esercitazioni e
verifiche, aveva riscontrato che in caso di avaria in ben 17 centrali
nucleari francesi il sistema di raffreddamento avrebbe potuto risultare
inadeguato. Questo a causa delle ipotesi di progetto assunte. Ma non è la
Francia il paese del nucleare a rischio ZERO?



Ribadisco quanto già detto: i calcoli ingegneristici non danno mai la
certezza ma solo il grado di probabilità, assunto preventivamente, che
quanto progettato funzioni secondo le previsioni. Naturalmente più grossi
sono i rischi più basso è il grado di probabilità assunto. Ma il rischio
ZERO non esiste nell'arte ingegneristica.



Nella miriade di dibattiti fra esperti che si accavallano, ho sentito un
solo esperto che ha ricordato questo concetto base dell'ingegneria, tal
Stagnaro, che si è permesso di dire che forse, date le conseguenze
catastrofiche di un disastro nucleare, neppure un rischio infinitesimo è
accettabile. Cioè il rischio ZERO significa rinunciare a costruire.

Ma, se ho capito bene, a Fukushima i problemi sono venuti anche dal reattore
fermo, a partire dalle barre esaurite che vengono neutralizzate sott'acqua.
Quindi dove in teoria non avrebbe dovuto accadere nulla.



Noi in Italia non abbiamo, come noto, centrali funzionanti. Ma centrali
fermate dopo il referendum sul nucleare, si. E i rischi esistono, e lo ha
segnalato il Nobel per l'economia Rubbia che in occasione di una inondazione
che aveva rischiato di sommergere la centrale di Trino Vercellese, posta in
una zona della pianura padana a rischio crescente di inondazioni, aveva
dichiarato che avevamo scampato un disastro inimmaginabile. Leggo sul web:
"basterebbe un solo straripamento del vicino corso della Dora Baltea per
compromettere il già difficile equilibrio che vi è all'interno degli
stabilimenti. Due inondazioni successive infatti , una del 1994 e una del
2000 , hanno raggiunto il locale in cui sono alloggiati i filtri del sistema
di ventilazione dell'impianto , per fortuna senza conseguenze.
E da qui nasce l'idea di una specie di " Grande Muraglia " per proteggere lo
stabilimento dalle piene eccezionali ( ormai molto meno eccezionali ) ,
un'idea portata avanti anche dal premio Nobel Carlo Rubbia , che usa toni
gravi per descrivere il timore che i rifiuti liquidi vengano travolti
dall'ondata di piena . Secondo Rubbia il rischio potrebbe essere molto più
elevato , come l'inquinamento radioattivo dell'intera pianura padana o una
tragedia planetaria paragonabile a Chernobil ."



Last but not least : il problema di dove conservare le barre di combustibile
esaurite, radioattive per oltre 10.000 anni, non è ancora stato risolto. E
su questo quasi tutti sono concordi. Diecimila anni di rischi e di costi che
lasciamo in eredità ai nostri discendenti. Ma "Chi se ne frega! C..loro,
no?" Con buona pace del nucleare economicamente vantaggioso.



Colta al volo oggi alla radio: negli USA in non so quale montagna dove si
scavava da 30 anni una galleria ove immettere le barre esaurite, i lavori
sono stati interrotti e abbandonati, perché si è capito che anche questa non
era una soluzione sicura.