Szerző: Dario Rossi Dátum: Címzett: Mailing list del Forum sociale di Genova Tárgy: Re: [NuovoLab] [gc] Fukushima: la danza macabra dei nuclearisti sul
Titanic energetico
Gennaro Carotenuto ha scritto: >
>
> Fukushima: la danza macabra dei nuclearisti sul Titanic energetico
> <http://www.gennarocarotenuto.it/15152-fukushima-la-danza-macabra-dei-nuclearisti-sul-titanic-energetico/>
>
> Ha proprio ragione Oscar Giannino a scrivere sul Messaggero di oggi
> che il terremoto giapponese è la prova del nove sul nucleare (e sulla
> sua credibilità professionale). Quell’artata fideistica certezza che
> pone sulla sicurezza del nucleare si scontra infatti con tutte le
> agenzie che stavano e stanno arrivando anche sulla sua scrivania e che
> invece ignora. Quelle agenzie ci indicano che siamo purtroppo
> sull’orlo del meltdown dell’enorme centrale di Fukushima. Quantunque,
> come chiunque si augura, una nuova e forse peggior Chernobyl dovesse
> essere evitata, la prova del nove risulterebbe comunque fallita
> rispetto ad ogni principio di precauzione.
>
> di Gennaro Carotenuto <http://www.gennarocarotenuto.it>
>
> Quell’editoriale di Giannino strillato in prima pagina, quelle parole
> supponenti e rancorose (ma anche vili e perfino stupide nel loro
> glissare sulle fughe radioattive ammesse pubblicamente fin da ieri dal
> governo giapponese), dimostrano non solo la scarsa avvedutezza (e
> onestà intellettuale) di Giannino, ma testimoniano il suo ruolo di
> pedone sulla scacchiera della propaganda nuclearista ideata da Chicco
> Testa (il compagno Chicco Testa, sic, che costruì la sua carriera con
> la presidenza di Legambiente e che fu per due legislature parlamentare
> comunista). Questo è colui che, oltre ad aver ideato una recente
> campagna pronucleare di successo (il Forum nucleare italiano, con la
> sua partita a scacchi) e a tenere i cordoni della borsa della
> propaganda nuclearista, ha pubblicamente minacciato di “spaccare la
> faccia” al geologo Mario Tozzi proprio per aver osato rivelare gli
> enormi interessi economici e il traballante rapporto costi benefici
> che si cela dietro il ritorno al nucleare italiano.
>
> Così hanno un fare sinistro, impeccabili nei loro doppiopetti, quei
> presunti esperti mandati in tutta fretta a rappresentare gli interessi
> nuclearisti in ogni singola trasmissione radio e tivù che si sia
> dedicata in queste ore alla tragedia giapponese. Stavano lì,
> rassicuranti nel loro aspetto signorile, a spargere fiducia a piene
> mani nonostante le notizie sempre più allarmanti. Non solo non possono
> rassicurarci negando l’evidenza ma quei doppiopetti vanno denunciati
> come un pericolo non tanto o non solo per la sicurezza quanto per lo
> sviluppo stesso del paese. Sono infatti loro i veri inquinatori dei
> nostri tempi come quei presunti scienziati pagati dal governo di
> George Bush 5.000 dollari ad articolo per contrapporre agli studi sul
> cambiamento climatico altri pseudostudi che li confutassero inondando
> i media con menzogne che confondessero l’opinione pubblica negando
> l’evidenza.
>
> In Italia è di questi giorni, passata in quarto piano dai grandi
> media, la vittoria dei nuclearisti che nel decreto mille proroghe
> hanno inferto un colpo mortale al solare e all’eolico. E’ stato quasi
> un golpe che è bene ricordare nei termini: stop agli incentivi del
> Conto Energia per il fotovoltaico una volta raggiunto il tetto
> (vicinissimo) stabilito. Lo stesso Conto Energia abrogato del tutto
> dal 1° gennaio 2014. Divieto di fotovoltaico a terra oltre 1 MW.
> Taglio retroattivo del 30% agli incentivi per l’eolico. Ciò per non
> dimenticare altre disincentivazione al risparmio energetico decise
> nell’ultima finanziaria, spalmate su 10 anni. La conseguenza del mille
> proroghe è 7.000 posti di lavoro in fumo oggi e fino a centomila nel
> decennio. La perdita di posti di lavoro è solo una parte del bilancio
> della manovra pronucleare voluta dal “ministro per il sottosviluppo”
> Paolo Romani proprio per spostare la ridotta capacità d’incentivazione
> del bilancio italiano dalle rinnovabili al nucleare. Mentre Germania
> si triplicano gli incentivi e in Francia si attraversano campi nei
> quali convivono pale eoliche, pannelli solari e centrali nucleari in
> Italia non sembra esserci posto per entrambi e il governo sceglie di
> colpire gli uni per favorire altri, che non a caso corrispondono con
> poteri e interessi fortissimi.
>
> Eccoci così al dunque: quei propagandisti strapagati del nucleare,
> pronti a negare perfino l’evidenza giapponese, si saldano con
> frammenti di fondamentalismo ambientalista contro l’antiestetico (sic)
> eolico e solare. “Occhio non vede, cuore non duole” per tanti comitati
> civici per i quali sembrano più astratti e meno pericolosi i colossali
> interessi nuclearisti piuttosto che la piccola imprenditoria che sta
> dando un po’ di benessere a piccole e medie imprese sia tecnologiche
> che agricole seguendo il virtuoso esempio tedesco. Nimby (not in my
> back yard, non nel mio cortile) sembra una massima che in italiano si
> traduce con che l’erba del vicino non debba essere più pulita. Nel
> loro back yard non vogliono nulla, né sporco né pulito.
>
> Addirittura per alcuni è occasione di bocciare l’eolico il fatto che
> il PdL ci abbia sguazzato con scandali che hanno coinvolto tra gli
> altri il presidente sardo Ugo Cappellacci e il coordinatore Denis
> Verdini. Ma nel rifiuto all’eolico e al solare esprimono una
> concezione irragionevole di un paesaggio inerte e immodificabile.
> Forse diranno “né né” quei talebani dei comitati civici anti-solare e
> anti-eolico sorti un po’ ovunque lasciando l’Italia ancor più indietro
> di quanto non vogliano gli stessi nuclearisti e facendo
> definitivamente abortire la speranza di seguire le direttive europee e
> arrivare entro il decennio al 20% di rinnovabili.
>
> Tuttavia proprio il dramma giapponese che si sta palesando sotto i
> nostri occhi può essere un’occasione di riflessione e riscatto per
> quelli che pensano che non c’è alternativa alle rinnovabili e che è
> invece necessario essere prudenti e vederci chiaro sul nucleare. Il 12
> giugno ci sarà il referendum. Da ieri abbiamo un motivo
> importantissimo per convincere tanta gente intorno a noi a non far
> mancare, come invece vuole il governo, per l’ennesima volta il quorum.
>
> Gennaro Carotenuto su http://www.gennarocarotenuto.it >
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