[Sexyshock] I: [Fuoricampo] 8 MARZO SIEMPRE! 8 MARZO OVU…

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Autor: Luki Massa
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A: Lista Sexyshock
Assumpte: [Sexyshock] I: [Fuoricampo] 8 MARZO SIEMPRE! 8 MARZO OVUNQUE!
Care tutte nell'auguravi un 8 di Marzo di lotta e passione
vi ricordiamo l'appuntamento oggi alle 18.30 in P.zza Maggiore a Bologna.
Ci saranno interventi dal palco di varie associazioni, gruppi e singole del
coordinamento nato in occasione della manifestazione del 13 febbraio "Ne per
bene Ne per male - Unite, Diverse Libere".
Ci sarà musica con le Mumble Rumble, percussioni e altro ancora...

Ci vediamo dopo in piazza;)
Le Fuoricampo

- Di seguito il documento scritto come come Quelle che non ci stanno,
Fuoricampo e Clitoristrix.

8 MARZO SIEMPRE!     8 MARZO OVUNQUE!


Siamo donne, femministe e lesbiche che da numerosi anni si incontrano in
questa città con l’obiettivo di creare, per noi stesse e per le altre, nuovi
contesti di libertà e autonomia e per difendere quelli già esistenti. Oggi 8
marzo 2011 cogliamo l'occasione per ribadire le nostre posizioni sulla
situazione politica e culturale che caratterizza il nostro paese.

L’8 Marzo è la giornata della lotta delle donne che risale ai primi del
‘900, quando le operaie di un’industria tessile, che scioperavano per
protestare contro le terribili condizioni in cui erano costrette a lavorare,
morirono arse dalle fiamme perchè il proprietario bloccò tutte le porte
della fabbrica per impedire alle operaie di uscire. Si scatenò un incendio e
non poterono scappare. Successivamente questa data venne proposta come
giornata di lotta internazionale da Rosa Luxemburg.

Lottiamo contro la violenza maschile sulle donne perché le conquiste delle
donne non possono mai darsi per definitive.

Nel paese in cui viviamo abbiamo assistito sempre più alla fusione fra la
bava di stato e la bava del “popolo”. Una bava che ha incollato fra loro gli
uomini in una riconfermata solidarietà attraverso un meccanismo
pericolosissimo che ha visto la politica di vertice coincidere con le
volgarità da bar più squallide e maschiliste. Abbiamo visto ogni giorno la
violenza delle istituzioni e quella domestica intrecciarsi
indissolubilmente, da un lato primi ministri, ispettori dei CIE,
super-sindaci, movimenti per la vita, medici obiettori, dall’altra i maschi
violenti della vita quotidiana.

Abbiamo visto un vecchio che detiene il potere mediatico, economico e
politico e il suo entourage di pezzenti e lacché, usare, ridicolizzare,
sfruttare, scambiare, ignorare, affamare, condannare le donne. Il tutto in
maniera plateale, solidale e trionfale potenziando e facendo riemergere un
immaginario nel quale le donne possono essere spostate come marionette a
seconda dei bisogni e delle esigenze maschili. Questo immaginario in
proliferazione e putrefazione scomposta ha conseguenze concrete sulle nostre
vite e ce le complica notevolmente.

Denunciamo l’attuale governo di destra e chi lo sostiene come responsabile
di attacchi continuati alle donne: si vedano leggi come la legge 40 sulla
procreazione medicalmente assistita, l’impedimento dell’accesso alla RU486,
la legge Gelmini che colpisce le donne come lavoratrici e come madri, le
leggi e le ordinanze contro la prostituzione, il decreto Maroni sulla
sicurezza che nasce strumentalizzando il corpo delle donne e rende la vita
impossibile a tante provenienti da altri paesi ed ancora innumerevoli
provvedimenti maschilisti. Sappiamo bene che i governi a seguire non
risolveranno e forse neanche affronteranno le questioni che poniamo.

Non vogliamo ripartire da zero





Non vogliamo che sugli autobus le ragazze di 15 anni debbano scrollarsi di
dosso persino i vecchi di 70 anni e noi, che abbiamo gli strumenti per non
farci palpeggiare, non vogliamo vivere in trincea

Non vogliamo più che le donne muoiano ammazzate

Non vogliamo che le donne vengano deportate ed espulse

Non vogliamo che il mercato della prostituzione ci venga prospettato come
unica possibilità professionale

Non vogliamo che ci venga imposta una famiglia: ogni donna deve godere della
libertà di scelta in ordine al proprio corpo, al lavoro, alla sessualità e
alla maternità a fronte di un’eteronormatività che ancora oggi vorrebbe
imporre alle donne un unico destino di mogli e madri entro una famiglia
cosiddetta naturale

Non vogliamo essere merce di baratto per scambi politici tra uomini





Vogliamo essere libere di scegliere



Vogliamo un sistema economico che non cannibalizzi le nostre vite

Vogliamo essere libere di camminare di giorno e di notte, in strade
illuminate ed in vicoli bui

Vogliamo essere libere di ballare in piste affollate ed in piste deserte

Vogliamo essere libere di dire no ogni volta che non ci va e di dire si
quando ci pare e piace



Vogliamo dire basta al Femminicidio

E cioè a maltrattamenti, violenza fisica, psicologica, sessuale, educativa,
economica, patrimoniale, familiare e istituzionale

Come donne e lesbiche, rivendichiamo le nostre pratiche di presenza sul
territorio, l’una a fianco all’altra, per parlare e rilanciare l’unità, la
complicità, il sostegno, la forza e la lotta delle donne, consapevoli che la
solidarietà tra donne è l’arma più efficace che ci possiamo giocare.





Buona lotta! Buona vita!



QUELLE CHE NON CI STANNO
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CLITORISTRIX FEMMINISTE E LESBICHE








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