[Intergas] Fwd: [Tradenews] Decreto Rinnovabili: come ottene…

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Autor: Alessandra Cangemi
Data:  
Para: Lista coordinamento dei GAS milanesi del, moncuit.irranca, Luca Vicini
Assunto: [Intergas] Fwd: [Tradenews] Decreto Rinnovabili: come ottenere effetto contrario all'obiettivo dichiarato


Inizio messaggio inoltrato:

> Da: ml-tradenews@???
> Data: 07 marzo 2011 9:58:28 GMT+01:00
> A: ml-tradenews@???
> Oggetto: [Tradenews] Decreto Rinnovabili: come ottenere effetto
> contrario all'obiettivo dichiarato
> Rispondi a: noreply@???
>
>
>
>
>
>
> Ci sarebbe da sorridere, se non si stesse parlando del decreto che
> recepisce nella nostra legislazione la Direttiva 2009/28/CE
> relativa alla promozione dell’uso delle fonti rinnovabili (FER);
> decreto approvato dal Consiglio dei ministri di giovedì scorso. In
> sostanza quello approvato dovrebbe essere lo strumento che dovrebbe
> permetterci di raggiungere l’obiettivo di produrre con fonti
> rinnovabili il 17% dei consumi finali di energia primaria entro il
> 2020.
>
> Quale commento fare a quanto partorito dal nostro Governo? Per
> prima cosa che redarre un piano sulle FER senza aver prima
> approvato una strategia energetica non è cosa intelligente,
> purtroppo la scelta di definire la strategia energetica ex post,
> leggendola in controluce su scelte già fatte, non fa altro che fare
> disastri.
>
> Il decreto era stato assemblato insieme a Confindustria e ad altri
> soggetti durante l’autunno, ma poi ognuno ha tentato di tirare la
> coperta dalla propria parte ed il governo piuttosto che difendere
> una propria linea con chiarezza, piuttosto che dirigere la musica,
> si è limitato a dare un contentino alle diverse parti, col
> risultato di partorire un obbrobrio legislativo che piuttosto che
> favorire, mortifica le fonti rinnovabili. Il peggio che si possa
> fare con queste fonti è quello di fare politiche a singhiozzo, come
> fecero gli USA nel periodo 1998-2005: l’altalena dei provvedimenti
> causò un’altalena degli investimenti che crollavano e poi si
> impennavano. Questo esempio, scrive un consigliere dell’ex
> ministro Marzano “dovrebbe far parte del bagaglio di analisi per il
> nostro governo e in particolare per il Ministro dello Sviluppo
> Economico”, ma non è così purtroppo.
>
>
> E’ invece accaduto che per un anno e mezzo il governo abbia
> ritardato la definizione del conto energia (parliamo di
> fotovoltaico) entrato in vigore il primo gennaio di quest’anno, ed
> è accaduto che poi con un decreto (il decreto Alcoa, convertito
> nella Legge n.129 del 3 agosto 2010) abbia introdotto una
> scellerata norma che permetteva in deroga al nuovo conto, di
> permettere di continuare a percepire i sussidi del vecchio a tutti
> coloro che pur avendo tempo di allacciare gli impianti entro il 30
> giugno 2011, avessero comunicato al GSE di aver installato i
> pannelli entro il 31 dicembre 2010. Questa norma ha fatto arrivare
> al GSE segnalazioni per una potenza di circa 3.700 MW, quantità
> che unita al prevedibile record di installazioni 2010 (non sapendo
> fino all'estate gli importi degli incentivi per il 2011 le imprese
> si sono date da fare nel 2010), ha di fatto praticamente esaurito
> il tetto del nuovo conto energia che avrebbe dovuto durare sino a
> fine 2013. Ora il nuovo decreto azzera tutto affermando che gli
> incentivi del nuovo conto energia saranno in vigore per soli 5
> mesi: scadranno il 31 maggio prossimo! Gli incentivi in vigore dal
> primo giugno saranno decisi con un nuovo strumento legislativo.
> Come sistema stabile e prevedibile per favorire gli investimenti e
> lo sviluppo di una filiera italiana non c’è male, non convenite?
>
>
> Sempre per il fotovoltaico il ministro Galan si dice orgoglioso
> della norma che limita al massimo a 1 MW la potenza installabile a
> terra, e gode di aver bloccato così “i grandi impianti fotovoltaici
> che sono una bestemmia dal punto di vista paesaggistico ed un
> insulto all’agricoltura”. Devo dire che pur essendo sfavorevole a
> grandi impianti a terra trovo fuori tono queste prese di posizione,
> giunte anche da parte ambientalista. Per prima cosa perché se gli
> agricoltori hanno problemi economici e trovano nel fotovoltaico una
> possibile integrazione di reddito, il problema non sono i pannelli
> ma l’agricoltura che oggi non è remunerativa e allora il problema
> non è il sole ma sono le regole che non permettono ai contadini di
> essere pagati in modo dignitoso, allora il problema è la politica
> agricola comune europea, allora il problema è l’accordo agricolo
> WTO che da anni ci si batte perché sia abrogato perché
> l’agricoltura è una attività speciale, il cibo non è una merce
> qualunque. Si preoccupi di questo il ministro Galan innanzitutto!
>
> Non si vogliono impianti enormi? Ok allora stabiliamo gli incentivi
> in modo da indirizzare lo sviluppo su impianti su tetti e
> coperture, su serre e su aree dismesse. Il Ministro Romani sembra
> invece intenzionato a buttare -come è stato detto da molti- il
> bambino con l'acqua sporca, perché bloccare gli investimenti
> farebbe crollare interi settori dell'industria e dei servizi,
> gettando al vento i soldi che saranno erogati per vent’anni, visto
> che sinora si è gridato - al lupo, al lupo - non per quanto speso,
> ma per quanto spenderemo.
>
> Per le altre fonti (eolico, biomasse, mini-idro) lo strumento dei
> certificati verdi viene ulteriormente tagliato del 30% e con
> effetto retroattivo, anche in questo caso, si tratta di un
> intervento che ne segue uno analogo dello scorso anno, dunque un
> ennesimo cambio di marcia che certo non fa bene al treno in corsa.
>
> Per gli impianti oltre i 5 MW si stabilisce un sistema di aset che
> aonor del vero all'estero non ha dato buoni risultati e che da noi
> pioaceva solo all'Enel.
>
> Sulle rinnovabili termiche si annunciano finalmente degli incentivi
> (purtroppo in questi anno i pannelli solari termici sono stati
> trascurati), ma la loro definizione è rimandata ad ulteriori
> decreti, pertanto per ora siamo fermi a dichiarazioni di intenti.
>
>
> La verità è che è in atto una campagna per gettare fango
> sull’intero settore delle fonti rinnovabili che in un solo anno ha
> installato capacità generativa equivalente a uno dei mega reattori
> nucleari da 1.600 MW che si vogliono installare in Italia e che
> hanno bisogno di minimo otto anni, per essere costruiti. Campagna
> che sfrutta abilmente alcuni dati omettendone altri. Gli incentivi
> per le fonti rinnovabili pesano infatti per meno della metà del
> totale degli oneri di sistema che compongono la bolletta elettrica:
> nel 2010 circa 2,7 miliardi su un totale di oltre 5,8 miliardi di
> euro.
>
> Tutti puntano il dito su questi 2,7 miliardi ma nessuno lo fa
> contro il quasi miliardo di euro di IVA che in maniera del tutto
> scorretta lo Stato incamera su questi oneri; nessuno ricorda che
> ogni anno milioni di euro li paghiamo per il vecchio nucleare (285
> milioni nel solo 2010, quando i “costosissimi” incentivi al
> fotovoltaico nel 2009 sono stati 303 milioni! Circa 110 milioni nel
> 2008), idem per oltre 1,2 miliardi di euro per il noto CIP6, che,
> seppur in esaurimento, ancora nel 2010 incentivava le cosiddette
> fonti assimilate che altro non sono che fonti fossili. Inoltre,
> sono da conteggiare le agevolazioni che riguardano le Ferrovie
> dello Stato, e che lo scorso anno ammontavano a 355 milioni di
> euro. Detto questo il discorso va completato con un’altra
> considerazione, ovvero che le FER a fronte dei sussidi che ricevono
> producono lavoro, ricchezza, entrate fiscali, risparmi negli
> acquisti di combustibili fossili, riduzione delle emissioni
> climalteranti e nessuna ipoteca sul futuro dei nostri figli,
> diversamente dal nucleare.
>
>
> Tornando al decreto, si può concludere che risulta certamente
> discrepante il suo contenuto rispetto al Piano di Azione per lo
> Sviluppo delle Rinnovabili redatto la scorsa estate, confermando
> che si trattava di un documento “non politico”, frutto dell’analisi
> tecnica del personale del ministero. Molti stanno sollevando un
> problema di incostituzionalità per il decreto di giovedì scorso, ma
> il nocciolo della questione è che l’attuale governo nelle fonti
> rinnovabili non crede e se legifera, lo fa solo perché obbligato di
> vincoli europei e lo fa nel peggior modo possibile, come ben sa fare.
>
>
>
>
> Roberto Meregalli
>
> beati i costruttori di pace
>
>
> roberto@???
>
> _______________________________________________
> Ml-tradenews mailing list
> Ml-tradenews@???
> http://beati.org/mailman/listinfo/ml-tradenews_beati.org