Auteur: Eugenio Baronti Date: À: FORUM LUCCA, staff, Sinistra Ecologia Liberta Piana di Lucca Sujet: [Forumlucca] Tutto il centro sinistra toscano unito in difesa delle
energie rinnoivabili
Il Centrosinistra unito manifesta a favore del fotovoltaico e contro il decreto Romani che sta producendo già effetti drammatici. Blocco di miliardi di investimenti e migliaia di casse integrazioni già annunciate.
Questo decreto stravolge completamente la direttiva europea che invece doveva recepire e cambia in corso d'opera, e in modo retroattivo, le regole e il sistema incentivante stabilito pochi mesi fa con il terzo Conto Energia.
Il decreto del governo sta già producendo effetti molto pesanti, gli operatori denunciano un blocco dei finanziamenti già in corso da parte delle banche e degli investitori italiani e stranieri, nelle prossime settimane si rischia la messa in cassa integrazione di 10mila addetti diretti, questa denuncia viene dagli operatori del settore: Assosolare, Aper, Asso Energie Future e GiFi (Imprenditori Fotovoltaico), Cna, Confesercenti e Confartigianato.
Questo decreto modifica, da qui a tre mesi, quanto già stabilito nell'agosto 2010, in base al quale tutti gli operatori del settore e banche hanno valutato e poi effettuato in buona fede i loro investimenti; compromette in maniera assoluta il settore, perché pone un limite al 31 maggio per gli incentivi attuali non tenendo conto in alcun modo che i tempi di finanziamento e realizzazione per gli impianti sono intorno ai 12 mesi.
Il blocco al 31 maggio del terzo conto energia, varato ad Agosto 2010 e che doveva durare tre anni, è innanzitutto un colpo alla credibilità e all'affidabilità del Paese in sede europea, presenta profili di incostituzionalità gravi relativi alla certezza del diritto che viene lesa in maniera evidente. Solo il 30 di aprile, con un nuovo decreto del ministro dello Sviluppo Economico, da adottare di concerto con il ministro dell'Ambiente, sentita la Conferenza Stato-Regioni, si conoscerà il nuovo regime di incentivi della produzione di energia elettrica per gli impianti che entreranno in funzione dopo il 31 maggio 2011.
Il fatto poi che la potenza incentivabile abbia un tetto e che gli incentivi saranno stabiliti anno dopo anno, impedisce qualsiasi pianificazione degli investimenti e la possibilità di prospettare all'utente un piano di rientro delle spese e una convenienza certa a scegliere la strada dell'energia pulita. Alla luce di queste nuove condizioni, tutto ciò che è stato programmato e progettato in questi ultimi mesi viene azzerato completamente e, con questo quadro normativo, non è più possibile fare alcuna pianificazione ed ottenere finanziamenti da Istituti di credito.
Il decreto inoltre non rispetta il dibattito svoltosi nelle commissioni parlamentari e il parere delle Regioni a cui era stato prospettato un intervento del tutto diverso: oltre che nel merito, il Governo conferma, in questo campo come purtroppo in molti altri, uno stile poco rispettoso, fatto di blitz e colpi di mano, che gettano nell'incertezza e nello sconcerto le altre istituzioni e la società civile".
Si rischia di distruggere l'unico settore che nel 2010 ha avuto un incremento del 160% con una incidenza sulle bollette delle famiglie italiane di 1 euro e70 centesimi al mese e non quelle cifre sparate dai giornali nuclearisti in queste settimane, un costo del tutto accettabile se si considera che con l'equivalente di due caffe al mese si attiva un giro di affari, da qui al 2020, di oltre 110 miliardi di euro e un ritorno per lo Stato di 50 miliardi di euro.
Secondo Confindustria e sindacati sono a rischio tra diretti ed indotto, circa 150.000 posti di lavoro, sono condannate al fallimento centinaia di aziende che hanno fatto grandi investimenti nel settore, stanno saltando progetti per investimenti di centinaia e centinaia di milioni di euro, tutto per costringere questo paese ad avviarsi, fuori tempo massimo, nell'avventura nucleare quando diversi paesi nucleari stanno predisponendo strategie di fuoriuscita progressiva dal nucleare, intraprendendo un percorso in senso inverso, verso le fonti energetiche rinnovabili più sostenibili economicamente, ambientalmente e socialmente.
Questo governo aveva messo un tetto al fotovoltaico di 8000Mw , la Germania con la metà del sole nostro, 52.000 Mw , sono stati costretti a rimuoverlo perchè gli obiettivi europei nel settore sono obbligatori, ma ad aprile saranno inseriti dei tetti annuali che renderanno la precarietà una condizione permanente perchè nessuno potrà pianificare più niente.
La campagna per il si al nucleare del referendum del prossimo giugno è già iniziata, mobilitiamoci tutti per far partire quella per il no al nucleare e si ad un sistema energetico integrato da fonti rinnovabili perchè il nostro futuro energetico passa da lì.