le vicende che riguardano la libia ed i rapporti dell'italia con questo
paese sono molto opache e fuori dal controllo democratico.
* il trattato è una cosa molto seria e mpegnativa e non si può dare
per scontato che esso sia "di fatto sospeso". per non trovarci in
posizioni ambigue ci vorrebbe un dibattito parlamentare serio.
anche perchè al momento l'unica città veramente controllata dagli
insorti è bengasi, quindi vuol dire che esistono uno stato ed un
governo, seppure non di nostro gradimento. da questo punto di
vista mi sembra di capire che le cosiddette opposizioni facciano
"i pesci in barile" si nascondano dietro slogan improbabil per non
sbilanciarsi. il governo invece non dice quello che fa o vuole
fare o fa, visto che gli interessi economici e industriali in
comune con gheddafi sono molti e pesanti. anche in questo caso,
l'italia avrebbe bisogno di ben altre assunzioni di
responsabilità. mi riferisco in particolare ai respingimenti, agli
obblighi che ci siamo assunti dal punto di vista dei risarciment ecc.
* la politica della non accoglienza di questo governo va avanti in
modo a volte subdolo. allo stesso tempo il mediterraneo è sempre
più saturo di navi da guerra mentre le basi sono in allerta. i
segnali italiani di avvicinamento alla libia in nome di supposte
missioni umanitarie si moltiplicano e, stranamente, gli aiuti
sono trasportati da navi militari armate di tutto punto invece che
da navi civili, eventualmente scortate.
da questo punto di vista, anche se una firma non può certo far molto,
invito a firmare la petizione proposta dai gulietto chiesa contro nuove
avventure di guerra dell'italia.
http://www.petitions24.com/nessun_soldato_italiano_in_libia
giovanna caviglione