[Forumumbri] INVITO A INIZIATIVA 8 MARZO - DONNE sotto la RE…

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Autore: elisabetta63@libero.it
Data:  
To: forum umbri
Oggetto: [Forumumbri] INVITO A INIZIATIVA 8 MARZO - DONNE sotto la REGIONE UMBRIA - Pg



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La RETE DONNE UMBRE AUTOCONVOCATE (Le
            De’genere-Terni;
            Sommosse-Perugia; Civiltà Laica-Terni; L'albero di
            Antonia-Orvieto) INVITA TUTTE LE COMPAGNE INTERESSATE ALL'INIZIATIVA ORGANIZZATA PER L'8 MARZO SOTTO LA SEDE DELLA REGIONE UMBRIA A PERUGIA, sulla libertà di scelta per le donne in materia di RU486 ed in generale sul grave USO POLITICO in atto DEI CORPI DELLE DONNE.
Per ulteriori informazioni e contatti: Sabina Paladini 347.1173197 (dell'Assemblea Le De'genere - Tr)


Questo è il testo del volantino



8 MARZO PRESIDIO delle DONNE sotto la sede della REGIONE UMBRIA. RU486: LIBERE DI SCEGLIERE! NO ALL'USO POLITICO DEI NOSTRI CORPI!



A
distanza di più di trent’anni dalla vittoria del referendum che
nel 1978 portò alla
Legge 194 e
sancì il diritto all’interruzione di gravidanza, come donne
denunciamo l’attacco a questo diritto e ribadiamo che sul nostro
corpo decidiamo
noi
e nessun altro.



    L’8
Marzo
organizziamo
una giornata di lotta
delle donne con una manifestazione
sotto la sede della Regione Umbria,
per ottenere l’uso della pillola abortiva RU486 senza ipocrite e
pesanti limitazioni e come libera scelta alternativa all’aborto
chirurgico. Infatti se il diritto all’interruzione di gravidanza è
garantito dalle legge 194, dal referendum e dalle lotte delle donne,
la sua realizzazione è sempre più ardua, quasi un “calvario”
psicologico di espiazione e punizione con inaccettabili ed indecenti
ostacoli burocratici, di matrice politica e clericale. 





Negli
ospedali
pubblici
l’opportunista
presenza di “obiettori”
e “obiettrici” impedisce a molte di scegliere liberamente e
rafforza l’atteggiamento criminalizzante rispetto alla scelta di
abortire, basti pensare che prima dell’interruzione di gravidanza
si
aspetta nel
reparto maternità!



Oggi
in tutta Europa
le donne
possono scegliere
un intervento meno invasivo rispetto all’aborto chirurgico
utilizzando la pillola abortiva RU486. In Italia questo non è
possibile o è molto difficile. La pillola RU486 è stata bloccata
per anni per le pressioni clericali, ora mille vincoli e ostacoli
“burocratici” si frappongono al suo uso.


In
Europa la pillola abortiva viene prescritta dal medico di base,
senza passare in ospedale e il termine per l’assunzione della RU486
è fissato dalla 9° alla 24° settimana. In Italia
sugli aspetti
etici sembra esserci una “dittatura” vaticana, con l’appoggio
di obbedienti e devoti politici di centro, destra e sinistra, alla
faccia della laicità dello stato. Infatti l’assunzione è
possibile solo entro la 7°
settimana (mentre
l’aborto è legale sino alla 12°!) e
in molte regioni del Belpaese
l’assunzione della
RU486 è possibile solo con un
ricovero
ordinario di 3 giorni!
Di fatto quindi non
c’è un accesso libero
alla RU486 nonostante il Consiglio Superiore di Sanità non abbia mai
affermato che la pillola rappresenti un reale rischio per la vita
della donna, né abbia mai obbligato le Regioni a deliberare per il
regime di ricovero ordinario.




In
Umbria
continuano i balletti politici
per ritardare la
somministrazione e porre barriere burocratiche e formali per
impedirne la diffusione. La Regione
nel 2010 ha
incaricato un “Comitato tecnico-scientifico”, formato da
ginecologi e medici, della stesura del protocollo applicativo, che è
stato presentato il 26 Luglio 2010 e che si è espresso per il day
hospital. Dopo la presa d’atto della Regione due consiglieri della
maggioranza, Smacchi e Barberini (PD), con il plauso dell’UDC, si
sono opposti e hanno bloccato
il regime di day hospital
proponendo un ulteriore peggioramento: un anno di “sperimentazione”
(sono oltre 20 anni che la RU si usa in Francia!) con tre giorni di
ricovero ordinario obbligatorio! E’ un ulteriore uso
politico del corpo delle donne!
Il “pio” presidente del Consiglio regionale Brega, nella peggiore
tradizione dei movimenti per la “vita”, ha affermato che
«occorre evitare la
banalizzazione di una questione estremamente delicata: assumere la
pillola abortiva non è come prendere una pastiglia per il mal di
testa, non si può correre il rischio di favorire un ricorso
superficiale alla stessa».
E
la delibera?
Ancora non esiste e
regna sovrano il caos: le ASL più sensibili applicano la
somministrazione grazie all’autonomia ma vengono puntualmente
redarguite dalle pressioni dei movimenti cattolici e sono costrette
al ricovero ordinario di tre giorni per via di direttive-minacce
superiori.

E
le donne? Noi
riaffermiamo che la nostra libertà di scelta non è negoziabile né
emendabile e manifestiamo la nostra rabbia ribadendo il nostro
diritto di scegliere la possibilità di abortire tramite RU486.
Respingiamo con forza ogni
attacco alla nostra autodeterminazione e pretendiamo
servizi sociali, reddito, diritti!







    
    
        
            
            MARTEDI’
            8 MARZO
            ore 10,00  PRESIDIO di DONNE sotto la REGIONE Corso Vannucci, 96
            PERUGIA

        
    
    
        
            
            RETE
            DONNE UMBRE AUTOCONVOCATE:
            Le
            De’genere-Terni;
            Sommosse-Perugia; Civiltà Laica-Terni; L'albero di
            Antonia-Orvieto

        
    






































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