SCIOPERO GENERALE
GENERALIZZATO
11 marzo 2011
ORE 9,30 P.ZZA DELLA REPUBBLICA
MANIFESTAZIONE NAZIONALE A ROMA
Il Governo attacca il diritto del lavoro, diminuisce le tasse per i più
ricchi, blocca i contratti del pubblico impiego, parteggia per Marchionne,
vuole eliminare lo statuto dei lavoratori e il diritto di sciopero, intende
dare carta bianca all'impresa modificando la costituzione. Depotenzia la
scuola, l'università e la ricerca pubblica, taglia i servizi sociali e non
fornisce alcun sostegno al reddito.
Confindustria e aziende vogliono eliminare il contratto nazionale, si
scelgono i sindacati con i quali trattare, delocalizzano le aziende e
vogliono estendere il metodo Marchionne a tutte le imprese. Ristrutturano,
scaricando i costi sulla collettività e licenziano senza alcun freno creando
disoccupazione e povertà.
Cisl, Uil e Ugl stanno collaborando in tutto e per tutto con le politiche
del Governo e di Confindustria, condividendone obiettivi e metodi, firmando
accordi su accordi che peggiorano le condizioni dei lavoratori e calpestano
democrazia e diritti. La Cgil partecipa alla costruzione del nuovo Patto
sociale attraverso il quale si vuole rendere sempre più competitiva
l'impresa peggiorando le condizioni e il salario dei lavoratori.
La disoccupazione aumenta paurosamente e il 30% dei giovani non ha lavoro,
il resto sono precari/e.
L'inflazione aumenta ed erode salari e pensioni che rimangono fermi. Il 10%
della popolazione possiede il 50% della ricchezza: i ricchi sono sempre più
ricchi e i poveri sono sempre di più.
L'evasione fiscale ha raggiunto i 120 mld annui e non viene perseguita,
mentre i lavoratori dipendenti sono gli unici che pagano le tasse.
La benzina e le tariffe aumentano continuamente e riducono ancor di più il
potere d'acquisto dei salari.
I migranti pagano due volte la crisi, se perdono il lavoro perdono anche il
permesso di soggiorno.
La scuola e l'università tornano ad escludere i meno abbienti e sono al
servizio delle imprese.
È ORA DI ALZARE LA TESTA E DI RIVENDICARE
CON FORZA SALARIO, REDDITO, DIRITTI E DIGNITÀ.
SE NON ORA QUANDO?
Unione Sindacale di Base USB
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