Auteur: Alessandra Cangemi Date: À: clnsm, basta.esclusione, dscuola_el, milanocittaperta, Primo Marzo Milano, babygas, intergas Sujet: [Intergas] appello sulla "rivoluzione dei gelsomini"
C’è una Italia che si riconosce nella lezione di coraggio e dignità
che arriva dal mondo arabo. Il profumo dei gelsomini arriva anche nel
nostro paese, anche nelle barche piene di giovani con la loro domanda
di futuro. Il messaggio che porta con sé ci dice che non è
obbligatorio subire il furto di futuro, il sequestro della
democrazia, né la fame di pane, lavoro e libertà. Ci conferma che è
possibile riprendere in mano il proprio destino, e scrivere insieme
una nuova storia per il proprio paese e per il mondo intero. Dimostra
che il vento del cambiamento si può alzare anche dove sembra più
difficile. Oggi soffia da una regione rapinata dai colonialismi
vecchi e nuovi, oppressa da dirigenti corrotti e venduti, violentata
da guerre e terrorismi, troppo spesso contesa, divisa, umiliata.
Alzare la testa si può, anche quando costa immensamente caro, come il
prezzo che il popolo libico sta pagando in queste ore per aver
sfidato il dittatore. Siamo tutti coinvolti da ciò che accade aldilà
del mare. Le speranze e i timori, i successi e le tragedie delle
sollevazioni arabe disegnano anche il nostro futuro. Viviamo
conficcati in mezzo al Mediterraneo ed è da qui che è sempre venuta
gran parte della nostra storia. Non possiamo restare in silenzio,
mentre il Governo italiano tace, preoccupato solo di impedire
l’arrivo di migranti sulle nostre coste, e ancora difende il
colonnello Gheddafi. Uniamo le nostre voci per chiedere la fine della
repressione in Libia e in tutti gli altri paesi coinvolti dalla
rivolta dei gelsomini, dallo Yemen al Bahrein fino alla lontana Cina.
Per sostenere i processi democratici in Tunisia e in Egitto e lo
smantellamento dei vecchi regimi. Per rafforzare le società civili
democratiche che escono da anni di clandestinità e di esilio. Per
politiche di vero dialogo tra culture e per promuovere i “diritti
culturali” delle popolazioni coinvolte. Per la revisione degli
accordi ineguali e ingiusti imposti dalle nostre economie ai vecchi
regimi. Per la fine delle occupazioni e delle guerre in tutta la
regione.. Per chiudere la stagione dei respingimenti e di
esternalizzazione delle frontiere, la stagione della guerra ai
migranti. Chiediamo che ai migranti della sponda sud sia, in questo
frangente eccezionale, concesso immediatamente lo status di
protezione temporanea. Non possiamo tollerare che la reazione
italiana ed europea alle rivoluzioni democratiche del mondo arabo sia
la costruzione di un muro di navi militari in mezzo al mare. Ai morti
nelle piazze stanno aggiungendo in questi giorni ancora tanti,
troppi, morti in mare. È arrivato il momento di dire basta! Chiediamo
a tutti e tutte di firmare questo appello, di farlo girare, di farsi
sentire.