Giovedì 24 febbraio'011 h20
Ma quale sicurezza? Riflessioni e prospettive di lotta
Venerdì 25 febbraio'011 h21
Bologna al bivio, che fine ha fatto il welfare municipale?
@Vag61 - Spazio libero autogestito
in via Paolo Fabbri110
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Giovedì 24 febbraio'011 h20 @ Vag61
Ma quale sicurezza? Riflessioni e prospettive di lotta
Iniziativa a cura di Vag61 e CPM*, verso lo sciopero delle e dei
migranti del Primo marzo. A più di due anni dall’emanazione del
cosiddetto “Pacchetto Sicurezza” emerge l’esigenza di fare una
riflessione su quali effetti hanno avuto queste leggi, che
problematiche hanno suscitato, che resistenze hanno incontrato, e
quali prospettive di lotta ci sono per il futuro. Ne parliamo con
l’associazione Antigone, il Coordinamento migranti di Bologna e
provincia, il comitato “No pacchetto sicurezza” di Reggio Emilia ed il
comitato Primo marzo di Bologna.
A più di due anni dall’emanazione del cosiddetto “Pacchetto Sicurezza”
emerge l’esigenza di fare una riflessione su quali effetti hanno avuto
queste leggi, che problematiche hanno suscitato, che resistenze hanno
incontrato, e quali prospettive di lotta ci sono per il futuro.
A livello nazionale e locale le norme introdotte dal decreto Maroni e
le direttive e ordinanze seguenti hanno colpito i/le migranti già
sfruttat* e ricattat* dalle leggi Turco-Napolitano e Bossi-Fini,
rendendo ancora più esasperante la situazione nei c.i.e. attraverso il
prolungamento del tempo di detenzione e peggiorando la già disperata
situazione di sovraffollamento carcerario.
E’ stata attuata una drastica rottura anche sul piano culturale
attraverso la questione “ronde”, che pur non essendo diventata
elemento strutturale della gestione securitaria del tessuto urbano ha
permesso di pensare a gruppi militanti di destra di strutturarsi in
organizzazioni riconosciute con prospettive di ordine e controllo.
Hanno colpito il diritto di manifestare e l’agibilità dei movimenti di
opposizione sociale, conferendo maggior potere ai sindaci di reprimere
il dissenso e attaccare ogni forma di socialità libera. Fa da esempio
il violento regolamento di polizia urbana varato pochi giorni fa a
Bologna dal commissario Cancellieri, non per niente nominata
direttamente da Maroni (e forse aspirante sindaco), inoltre viene
attuata una decisa criminalizzazzione dell’azione dei Writers e di
qualsiasi espressione artistica e politica a mezzo vernice nello
spazio pubblico urbano con la minaccia di pene detentive e di multe
pesanti perseguendo l’obiettivo secondo il quale “quando i muri sono
grigi, il popolo è in silenzio”.
Sono emersi molti punti di ambiguità in questo processo, e anche molta
confusione su come certe norme, il reato di clandestinità in primis,
possano e debbano essere applicate. Ma sono emersi anche tanti momenti
di resistenza, momenti da condividere e respirare insieme per agire
con efficacia contro il razzismo, lo sfruttamento e il controllo
sociale.
Verso lo sciopero dei e delle migranti del Primo marzo
Ne parliamo con:
Alvise Sbraccia (associazione Antigone)
Coordinamento migranti di Bologna e provincia
Comitato “No pacchetto sicurezza” di Reggio Emilia
Comitato Primo marzo di Bologna
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Venerdì 25 febbraio'011 h21 @ Vag61
Bologna al bivio, che fine ha fatto il welfare municipale?
A Vag61 in via Paolo Fabbri 110, alle 21, prendendo spunto dalla
presentazione del volume “Bologna al bivio. Una città come le altre?”
(a cura di Mauro Boarelli, Luca Lambertini e Mimmo Perrotta), una
serata di discussione e confronto sulla crisi del “welfare municipale”
nel nostro territorio. Oltre agli autori del libro, parteciperanno:
operatrici ed operatori della Rete Sold Out, lavoratori e lavoratrici
delle coop sociali bolognesi, Maurizio Bergamaschi (docente di
sociologia alla facoltà di Scienze Politiche dell’Università di
Bologna).
Vorremmo che l’incontro servisse per approfondire lo stato dei
servizi in città dopo l’ondata di tagli che si è verificata, il ruolo
del pubblico, delle Asp e del cosidetto “privato sociale”.
Verificheremo l’esistenza di nuove progettualità più consone ai nuovi
bisogni e alle problematiche emerse con la crisi.
Ci piacerebbe che questa discussione diventasse uno spazio pubblico di
ricerca e di intervento comune con i tanti operatori sociali che
spesso sono più ricattati e precari delle persone che assistono.
Lavoratori e lavoratici sociali che fanno lo stesso lavoro dei
dipendenti pubblici prendendo molto meno di stipendio. Lavoratori e
lavoratrici sociali senza voce, figure ibride tra socio e lavoratore,
senza contratto nazionale in quasi tutte le regioni. Lavoratori
sociali, spesso precari, con tempi di lavoro inimmaginabili.
IL WELFARE SOTTO ATTACCO
Contributo di Vag61 al dibattito:
http://vag61.noblogs.org/post/2011/02/24/il-welfare-sotto-attacco/
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