Lähettäjä: coco@women.it Päiväys: Vastaanottaja: Partecipa, al Aihe: [Sexyshock] (Firenze) Archivi dei sentimenti e culture pubbliche,
convegno 4-6 marzo
Il Giardino dei Ciliegi & La Società Italiana delle Letterate presentano
*Archivi dei sentimenti e culture pubbliche.
Incontro sull’intercultura di genere*
4-6 marzo 2011
Il Giardino dei ciliegi - via dell’Agnolo 5 - Firenze
*Venerdì 4 marzo*
ore 16,00-19,00
Saluti della presidente del Giardino, Mara Baronti
Introduzione di Clotilde Barbarulli e Liana Borghi
Marco Pustianaz (U. Piemonte Orientale)
Archivi affettivi
Paola Di Cori
Lo spazio dei sentimenti
Discussione
*
Sabato 5 marzo*
ore 9,00
Workshop sui temi del primo giorno
Presenta e conduce Roberta Mazzanti
ore 11,00 Intervallo
Paola Zaccaria (U. Bari)
Toccanti sf(i)oramenti visuali e letterari
Discussione
ore 13,00 Pausa
Ore 15,00
Anna Scattigno (U. Firenze)
Agiografie dei sentimenti
Renato Busarello
Sentimenti di disagio politico: impazienza e rabbia
contro il fantasma di una democrazia sessuale
ore 16,30 Intervallo
ore 17,00-19,00
Discussione
Conduce Rita Svandrlik (U. Firenze)
* Domenica 6 marzo*
ore 9,30
Rachele Borghi (U. Roma Tor Vergata)
Spazi della resistenza
ore 10,30 – 12,30
Workshop a cura delle Acrobate:
Elisa Coco, Pamela Marelli, Mariachiara Patuelli,
Antonella Petricone, Alessia Rocco
Agiografie contemporanee del femminile
ore 14,30
Assemblea della Società Italiana delle Letterate
Le nostre idee per il convegno
Clotilde Barbarulli& Liana Borghi
La filosofa Elena Pulcini sostiene che è dalle passioni, dalla loro
funzione cognitiva e comunicativa, che bisogna oggi ripartire per
rispondere a desideri, bisogni, aspettative. Ma è dall’archeologia delle
emozioni traumatiche descritte da Ann Cvetkovich che vorremmo iniziare
il nostro percorso itinerante sul tema dell’archeologia degli affetti:
dagli archivi cartacei a quelli virtuali fino ai racconti di giovani,
donne, migranti – siano essi memorie di relazioni o di esclusione – per
indagare il rapporto tra memoria e discorso culturale; per vedere come
il ricordo si inscriva performativamente nello spazio pubblico.
Dai corpi coscienti della precarietà nelle dislocazioni, nelle
migrazioni, nel lavoro, nell’esistenza; dai corpi a perdere come quelli
dei morti sul lavoro e nei barconi sul Mediterraneo; ai corpi reclusi,
violati e offesi, come quelli delle/dei migranti, delle trans, delle
donne vittime di violenza nel ‘focolare domestico’ fino ai corpi normati
e integrati che il governo interpella attraverso gli spazi pubblici
delle nostre città – con quali visioni del mondo, con quali culture
pubbliche si risponde? Quali cartografie rappresentano uno spazio
culturale tanto complesso? Come rimettere in discussione gli stereotipi
identitari? Nel passaggio interculturale del migrare, vissuto
individualmente in infiniti modi, quali figurazioni e quali linguaggi
dei sentimenti?
Le emozioni si trasformano secondo il contesto sociopolitico in cui
viviamo: la nostra soggettività si scontra con la realtà del mondo, con
le convenzioni, con la cultura dominante che mette in scena emozioni
propedeutiche al mantenimento dello status quo. Se il governo delle
emozioni attraverso i media, caratteristico del post-capitalismo,
impone uno “stile emotivo”, è necessario creare differenti culture
pubbliche. Quali resistenze, contro narrazioni, quale intercultura e
ascolto dei sentimenti nell’attuale cultura egemone che cerca di
rimuovere diversità e diseguaglianze sociali? Se il corpo è un archivio
che registra gioia e dolore, si può riscrivere il corpo per evidenziare
dissidenza, alterità e differenze nella vita e nella memoria dei