Auteur: norma Date: À: forumgenova@inventati.org, Fori sociali Sujet: [NuovoLab] 456° ora in silenzio per la pace
rete controg8
per la globalizzazione dei diritti
Mercoledì 23 febbraio dalle 18 alle 19 sui gradini del palazzo ducale di
Genova, 456° ora in silenzio per la pace.
Incollo il volantino che verrà distribuito
L'uomo nuovo
da: “L’ULTIMO QUADERNO “ di Josè Saramago
Culturalmente, è più facile mobilitare gli uomini per la guerra che per
la pace. Nel corso della storia, l’Umanità è sempre stata portata a
considerare la guerra come il mezzo più efficace di risoluzione dei
conflitti, e quelli che hanno governato si sono sempre serviti dei brevi
intervalli di pace per preparare le guerre future. Ma è sempre stato in
nome della pace che sono state dichiarate tutte le guerre. E sempre
perché un domani i figli vivano pacificamente che oggi vengono
sacrificati i padri...
Questo si dice, questo si scrive, questo si fa credere, giacché si sa
che l’uomo, ancorché storicamente educato per la guerra, possiede nel
proprio spirito un permanente anelito di pace. Ecco perché la pace è
usata tante volte come mezzo di ricatto morale da quelli che vogliono la
guerra: nessuno oserebbe confessare che fa la guerra per la guerra,
mentre si giura, questo sì, che si fa la guerra per la pace. Per ciò
tutti i giorni e in tutte le parti del mondo continua a essere possibile
che gli uomini partano per la guerra, continua a essere possibile che la
guerra vada a distruggerli nelle loro stesse case.
Si è parlato di cultura . Si può essere più chiari se si parladi
rivoluzione culturale, anche se sappiamo che si tratta di un’espressione
logora, spesso perduta in progetti che l’hanno snaturata, usurata in
contraddizioni, smarrita in avventure che hanno finito per servire
interessi che le erano radicalmente contrari. Eppure, non sempre queste
agitazioni sono state vane. Si sono aperti spazi, allargati orizzonti,
ancorché mi sembri che ormai sarebbe più che ora di capire e proclamare
che l’unica rivoluzione veramente degna di tal nome sarebbe la
rivoluzione della pace, quella che trasformerebbe l’uomo addestrato alla
guerra in un uomo formato per la pace perché con la pace sarebbe stato
formato. Questa, sì, sarebbe la grande rivoluzione mentale, e dunque
culturale, dell’Umanità. Questo sarebbe, infine, l’Uomo nuovo di cui
tanto si parla.
Questo è uno dei motivi che ci spingono di venire qui ogni mercoledì da
quasi dieci anni:
NO alla guerra, si alla giustizia ed alla pace