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Secondo l´Antimafia la società guidata da Pietro Marano, in corsa alle Regionali per l´Udc, faceva capo al boss arrestato
"Da noi prestiti sicuri e senza usura" ma la finanziaria del candidato era di Garcea
Il video, ancora visibile su Youtube, girato nei locali di Cornigliano sede della società nazionale Effegi Direct
«Sono lieto di presentarvi Effegidirect». Inizia così il video spot di una delle tante finanziarie. Ma questo è decisamente particolare. Intanto perché il testimonial è un candidato, non eletto, alle ultime regionali, Pietro Ferdinando Marano dell´Udc. Ma, soprattutto, perché la finanziaria di cui il politico tesse le lodi, per la Direzione distrettuale antimafia di Genova faceva capo ad Onofrio Garcea, pregiudicato calabrese, sospettato di avere contatti con esponenti della ‘ndrangheta, e da pochi giorni in carcere, dopo una lunga e rocambolesca latitanza, con l´accusa di aver praticato usura con l´aggravante di metodi mafiosi.
Il video spot è ancora visibile sul sito di youtube, e sembrerebbe girato proprio nei locali di Cornigliano della sede genovese della società nazionale Effegi Direct.
A novembre, per rendere più difficile la latitanza di Garcea i carabinieri del Ros sequestrarono una Maserati, la latteria gestita dal figlio a Sestri Ponente, e poi le quote di alcune società e finanziarie come, appunto, la Effegidirect e la Go srl.
Marano, oltre a partecipazioni in varie società del settore è uno dei due soci titolari della Ambrofin, srl con sede legale in provincia di Pavia e uffici in via Maragliano, iscritta all´Ufficio Italiano Cambi della Banca d´Italia, che si occupa di fideiussioni e anche di consorzio di "confidi" per le attività commerciali.
Sul sito della società viene sottolineato come l´attività confidi sia anche finalizzata «all´ampliamento delle capacità di credito e prevenzione dei fenomeni di usura».
Questo caso, per gli investigatori, è la conferma di come Garcea ed altri pregiudicati calabresi abbiano intrecciato rapporti con la politica.
Proprio Garcea è stato co-protagonista di un clamoroso caso, rivelato dalle fotografie scattate dagli attivisti della Casa della Legalità, quando organizzò una cena elettorale per Cinzia Damonte, all´epoca assessore ad Arenzano e candidata alle regionali per l´Italia dei Valori.
Ma gli "approcci" di esponenti della comunità calabrese con pesanti precedenti penali sono stati ulteriormente resi evidenti dalle inchieste della Dda di Genova e Reggio Calabria in cui sono numerosi e documentati gli incontri e le telefonate tra presunti ‘ndranghetisti e candidati di vari partiti.
(marco preve)
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antonio bruno.
capogruppo Sinistra Europea - PRC Comune di Genova
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