[Sexyshock] Tre domande sulla laicità. Le risposte dei candi…

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Author: Maurizio Cecconi
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Sent to you by Maurizio Cecconi via Google Reader: Tre domande sulla
laicità. Le risposte dei candidati alle primarie del centrosinistra via
Rete Laica Bologna by Rete Laica Bologna on 12/01/11
TRE DOMANDE SULLA LAICITA’
LE RISPOSTE DEI CANDIDATI
ALLE PRIMARIE DEL CENTROSINISTRA

[Scarica le risposte]

Rete Laica Bologna, in quanto composta da associazioni e da comunità di
fedeli di diverse confessioni religiose, non esprime il proprio
appoggio a questo o quel candidato alle primarie del centrosinistra,
così come non esprimerà il proprio appoggio a questo o a quel candidato
sindaco o forza politica.

Consideriamo invece nostro compito individuare i temi prioritari per il
miglioramento della laicità delle Istituzioni: difesa della scuola
pubblica (statale e comunale) e contrarietà ai finanziamenti alle
scuole private paritarie, urgente operatività del registro dei
testamenti biologici, nuova sala per i funerali civili, rispetto e
applicazione della legge 194 sull’interruzione volontaria di gravidanza
e contrasto all’omofobia.

Su questi argomenti vertono le nostre domande e la nostra valutazione è
contenuta nei quesiti stessi. Abbiamo raccolto le risposte dei
candidati e le rendiamo pubbliche per farle conoscere agli elettori e
alle elettrici.

Non commentiamo le risposte: crediamo nell’intelligenza delle persone e
dunque siamo certi che ogni cittadino saprà valutare la pertinenza
delle risposte pubblicate e se queste configurano concretamente una
posizione utile alla laicità delle Istituzioni.

Ci siamo proposti di offrire agli elettori una “laica informazione” in
vista dell’appuntamento del 23 gennaio. Se li avremo aiutati a
scegliere, avremo compiuto il nostro dovere.

Ringraziamo di cuore i candidati alle primarie del centrosinistra –
Amelia Frascaroli, Virginio Merola, Benedetto Zacchiroli (in rigoroso
ordine alfabetico) – per la disponibilità dimostrata.

Bologna,
12 Gennaio 2011.

LA SCUOLA DELLA REPUBBLICA

1. Ogni anno più di 200 bambini chiedono l’iscrizione alle scuole
d’infanzia comunali, ma finiscono in lista d’attesa e sono infine
dirottati sulle scuole private paritarie. La Costituzione, all’articolo
33, stabilisce inequivocabilmente che lo “Stato garantisce le scuole
per ogni ordine e grado”. Siamo dunque di fronte alla grave lesione di
un diritto costituzionale, a cui s’aggiunge l’esborso economico
obbligatorio per le 200 famiglie, per pagare le suddette scuole
private. Inoltre, trattandosi in larga maggioranza di scuole
cattoliche, i bambini e le loro famiglie si trovano costretti a subire
scelte educative confessionali, in contrasto col significato attribuito
dalla Costituzione alla scuola di tutti. Se sarà sindaco, non ritiene
più utile impiegare il milione e 55.000 euro, che il Comune di Bologna
destina annualmente come finanziamento alle scuole private paritarie,
per coprire i 200 posti mancanti nella scuola paritaria comunale e per
migliorare la qualità della stessa?

Amelia Frascaroli

Sicuramente ritengo più utile utilizzare i fondi per i posti mancanti e
l’aumento del livello di qualità della scuola comunale, secondo lo
spirito degli artt. 3 e 33 della nostra Costituzione. Mi sono già
espressa in diverse occasioni in questo senso e ribadisco di aver
sempre presente il finale del 3° comma dell’art. 33, che recita “senza
oneri per lo stato”.

Virginio Merola

Il sistema bolognese delle scuole d’infanzia è caratterizzato da una
particolarità: le materne comunali superano il 60% dell’offerta
complessiva, una cifra assai superiore alle altre città della Regione e
d’Italia, a fronte di un 17% di scuole statali. Dobbiamo perciò
chiedere allo Stato di creare nuove sezioni. In alternativa è in
cantiere la proposta di un Fondo speciale per il sostegno ai Comuni che
offrano più del 50% del servizio complessivo di scuole materne. Così
vogliamo garantire a tutti i bambini un servizio adeguato e alle
famiglie di potere scegliere liberamente a quale delle scuole del
sistema pubblico (statali, comunali o paritarie) mandare i propri
figli. La condizione fondamentale da promuovere e su cui vigilare con
la massima attenzione è che in ogni scuola d’infanzia siano pienamente
soddisfatti i criteri per cui questa possa definirsi pubblica e nessuno
venga discriminato. In questo quadro va comunque garantita la libertà
delle famiglie nella scelta della scuola d’infanzia.

Benedetto Zacchiroli

L’accesso alla scuola pubblica è un diritto fondamentale di ogni
cittadino italiano. Per questo è necessario mettere in campo strategie
politiche ed economiche adeguate, affinché la libertà di scelta
prevalga. La scuola pubblica è il bene supremo da difendere nella sua
qualità e nella libertà di ogni cittadino di poterne fruire. È anche
per questo che tra le azioni di governo comprese nel mio programma c’è
quella di aprire un nuovo asilo all’interno di Palazzo d’Accursio. Un
atto simbolico, oltre che di pubblica utilità, che vuole significare la
messa al centro dei bambini e della loro educazione come priorità della
pubblica amministrazione.

MORIRE CON DIGNITA’

2. Il 25 gennaio 2010 il Consiglio comunale ha approvato la delibera
istitutiva il registro delle Dichiarazioni Anticipate di Trattamento,
altrimenti dette testamenti biologici. Per renderlo operativo manca
solo il regolamento attuativo. Se sarà sindaco, entro quanto tempo
promette di attivarlo? Sempre in tema di fine-vita, Le chiediamo: in
città esiste una sola laica “sala del commiato”, presso il cimitero
della Certosa; se sarà sindaco, s’impegna a dotare Bologna di più spazi
per celebrare i funerali civili?

Amelia Frascaroli

Non dipende solo dal sindaco il tempo di attuazione di un regolamento
attuativo, ma questo regolamento sarebbe certo fra le prime cose da
portare a compimento. Anche la sala del Panteon della Certosa è brutta
e insufficiente e ritengo che un’altro spazio celebrativo dei funerali
civili potrebbe e dovrebbe essere urgentemente trovato anche fuori
della Certosa.

Virginio Merola

Il registro delle DAT è una decisione già assunta dal Comune di
Bologna, che manca solo dei provvedimenti attuativi. Andranno
verificati i tempi tecnici di attuazione, ma credo di poter dire che
entro i primi cento giorni dall’inizio del mandato il Registro sarà
attivo. La decisione sul registro è stata importante anche perché è
giunta a compimento di un percorso che ha messo a confronto e portato a
sintesi punti di vista diversi. Anche a seguito di quella discussione
credo che sia aumentata in città una duplice consapevolezza: da un lato
la necessità di tutelare il diritto dei cittadini di esprimersi sui
trattamenti medici a cui intendano o meno sottoporsi; dall’altra la
necessità di garantire alle persone che si trovino in condizioni
invalidanti e alle loro famiglie un forte sostegno pubblico e tutte le
cure necessarie, come a Bologna avviene grazie anche alla positiva
esperienza della Casa dei Risvegli Luca de Nigris.

Riguardo ai funerali civili l’amministrazione deve garantire, come per
i matrimoni, che abbiano la stessa dignità di quelli religiosi mettendo
a disposizione spazi adeguati. La sala del Pantheon preso la Certosa è
un luogo importante dedicato a questo scopo, la cui manutenzione è
sempre stata curata avendone ben presente l’importante funzione e che è
stata arricchita da qualche anno dell’opera di Flavio Favelli “Sala
d’attesa”. Una delle priorità è quella della costruzione del nuovo Polo
crematorio presso il cimitero di Borgo Panigale: in quel contesto vanno
previsti altri spazi in cui possano tenersi funerali civili.

Benedetto Zacchiroli

Anche in questo caso si tratta di permettere ad ogni cittadino di
esercitare il proprio diritto alla libertà di scelta. Questo passa
inevitabilmente anche attraverso i servizi che l’Amministrazione mette
a disposizione della città. Nel caso specifico dei riti funerali civili
occorre intervenire presto e bene, già nelle prime azioni di governo
della prossima Amministrazione, a partire col predisporre spazi
adeguati, sia per capienza che per dislocazione all’interno del
contesto urbano.

PROCREAZIONE E SESSUALITA’: LIBERE E LIBERI DI SCEGLIERE

3. Di frequente ricorre il tema dell’apertura dei consultori, presso
cui si rivolgono le donne in gravidanza, alle associazioni di
volontariato, tra cui tante cattoliche, programmaticamente contrarie
all’aborto. Sarebbe questa, a nostro giudizio, una perdita di laicità
delle Istituzioni. D’altra parte, le donne che desiderano portare
avanti una gravidanza sono costrette a misurarsi con una carenza di
servizi e di aiuti pubblici. Se sarà sindaco, aprirà i consultori
previsti dalla legge 194 alle associazioni di volontariato? Quali
iniziative intraprenderà il Comune per favorire un’autentica
possibilità di scelta? Sempre in tema di diritti, Le chiediamo: se sarà
sindaco, avvierà una campagna informativa contro l’omofobia, la
lesbofobia e la transfobia, come, per esempio, quella promossa dal
primo cittadino di Berlino, Klaus Wowereit?

Amelia Frascaroli

Ritengo che la legge 194 debba essere salvaguardata e attuata nella
pratica quotidianità non soltanto in un senso. A mio parere l’autentica
possibilità di scelta per una gravidanza dipende spesso dal fattore
economico e ogni donna dovrebbe trovarsi di fronte al dilemma a due
corni, ugualmente assistiti e supportati: tanto nell’immediata e
motivata interruzione, che nel prosieguo della gravidanza e nel primo
periodo di vita del neonato. Sono poi contro ogni fobia e favorevole ad
incrementare e integrare a livello locale la campagna informativa di
recente iniziata a livello nazionale.

Sono una donna laica dichiarata e manifesta, sono anche cristiana e
cattolica praticante; la mia fede non mi impedisce di avere
atteggiamenti laici come cittadina e come persona che ha assunto
impegni sociali e politici (i quali in ogni caso per me continueranno),
nel solco della scuola e tradizione ispirate, per citare qualche nome
tra altri, da Jemolo, Dossetti, Alberigo. Penso che chi è cristiano è
costituzionalmente laico.

Virginio Merola

Le linee guida della Regione Emilia Romagna costituiscono il punto di
riferimento da cui non possiamo né voglio prescindere. In quelle linee
guida si è raggiunto un equilibrio importante, perché si apre al
coinvolgimento delle associazioni di volontariato nell’aiuto alle donne
che scelgono di portare avanti la gravidanza ma senza che questo porti
ad una loro presenza fisica nei consultori, confusione nella presa in
carico e il venir meno delle condizioni di garanzia per una scelta
autonoma da parte della donna. Credo infatti che sia molto importante
favorire fino in fondo l’applicazione della legge 194, intervenendo
quando possibile per prevenire eventuali condizioni di disagio sociale
o di difficoltà economica che possano ostacolare una scelta consapevole
di maternità, favorendo la prevenzione delle gravidanze indesiderate
anche attraverso la promozione dell’uso dei contraccettivi, e
consentendo, in caso di decisione sull’interruzione di gravidanza la
possibilità di scegliere in modo informato la modalità che si ritiene
più idonea.

Bologna, come indicato dalla Carta di Nizza, deve promuovere azioni di
contrasto ad ogni forma di discriminazione fondata sul sesso, la razza,
il colore della pelle o l’origine etnica o sociale, le caratteristiche
genetiche, la lingua, la religione o le convinzioni personali, le
opinioni politiche o di qualsiasi altra natura, l’appartenenza ad una
minoranza nazionale, il patrimonio, la nascita, gli handicap, l’età o
l’orientamento sessuale. In particolare sul tema dei diritti di gay,
lesbiche e trans sarà importante riattivare il Servizio Lgbt presso
l’Ufficio politiche per le Differenze e progettare insieme alle
associazioni le iniziative e le campagne di sensibilizzazione da
intraprendere.

Benedetto Zacchiroli

Non credo che l’apertura dei consultori alle associazioni di
volontariato possa rappresentare una soluzione efficace. Al contrario,
reputo l’intervento dell’Amministrazione di fondamentale importanza,
soprattutto all’interno del percorso educativo di ciascun cittadino. La
scelta a cui è portata una donna in gravidanza, soprattutto nel caso di
soggetti deboli, è una questione di consapevolezza ancora prima della
scelta stessa. A questa consapevolezza si arriva con l’educazione, a
partire dalle scuole. Il Comune deve farsi portavoce di tutto il
bagaglio di conoscenze e informazioni, necessarie a prendere decisioni
consapevoli e libere da qualunque forma di pregiudizio.

Sempre dalle scuole, ma non solo, deve partire anche la campagna di
educazione alla diversità, nell’assoluto e pieno rispetto di ogni
cittadino. Iniziative come quella del sindaco di Berlino, non vanno
solo lodate ma messe in pratica anche in una realtà così ricca e
multiforme come quella bolognese.


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