2011/1/6 <a.dicorinto@???>
>
> Mi piacerebbe che si parlasse degli effetti sistemici di alcuni eventi
> (come le rivelazioni di wikileaks),
>
interessantissimo a tal proposito l'intervento di Daniel Domscheit-Berg
@27C3 on December 30, 2010
video:
http://www.youtube.com/watch?v=RsIhiUHoNLA
e trascrizione dell'intervento:
http://www.shirky.com/weblog/transcript-of-openleaks-video/
sia dai punti di vista tattico e strategico, che per le "polemiche" insorte
alla fine dell'intervento.
tattica e strategia: OpenLeaks è un tentativo di superare i limiti
dell'operazione Wikileaks.
basta accentramento e "supereroi", OL descrive un approccio infrastrutturale
dedicato alla moltiplicazione di voci e di attori, e alla creazione di
iniziative realmente solide, inattaccabili ed "inappropriabili".
E soprattutto un focus veramente azzeccato sulla condivisione di conoscenza
e metodologie connesse all'attività di disclosure, sugli approcci legali,
tecnici, tattici, tecnologici.
Cosa che manca del tutto in WL e che, per quel che mi riguarda, propone un
modello "supereroe" che, sebbene sia stato utile a livello di immaginario, è
del tutto controproducente sul livello strategico. E, oltretutto,
apertissimo a manipolazioni, infiltrazioni & C.
interessantisimo, poi, il dibattito sull'apertura e la trasparenza. Perchè è
una specie di incontro/scontro assai difficile sia da gestire che da
"leggere", perchè in sintesi hanno ragione tutte e due le parti. Da un lato
infatti su OL si propone una "lentezza di base", necessaria per creare una
comunità "di fiducia" che conduca il processo. Dall'altra parte gli
sviluppatori chiedono l'apertura completa di codice e procedure.
Sappiamo tutti che "non ci si può fidare". Non del tutto. Processi così
delicati necessitano gestione e soprattutto lo sviluppo naturale, empatico e
coinvolto delle comunità che li conducono. OL e progetti simili non possono
essere "una azienda", in cui ZAC! prendi e "assumi" 20 persone alla volta.
Le persone devono entrare sulla base di rapporti e relazioni che maturino su
più livelli, primo tra tutti la condivisione di visioni, progettualità ed
azioni politiche.
Però è anche corretta la richiesta di trasparenza ed apertura globale che è
stata manifestata dagli sviluppatori presenti a 27C3: come si può parlare di
"disclosure" e poi non rilasciare il codice? Anche la "prudenza" dimostrata
da Domscheit-Berg (rilasceremo tutto, ma nei modi e tempi che ci sembrano
più strategici e gestibili) non era accettabile per gli sviluppatori. E, da
più di un punto di vista, questo rifiuto è comprensibile e corretto.
Ecco: più che dire "che fico che è Assange", forse sono più interessanti
questi altri punti.
ciao!
xDxD