Autor: Massimiliano Piagentini Data: A: forumlucca Assumpte: [Forumlucca] Uil (ma non solo...)
E' un linguaggio usato solo della Uil Funzione pubblica di Padova...?
28 dicembre
Una frase omofoba contenuta in un volantino sindacale della Uil, che
sarebbe la citazione di una famosa intercettazione telefonica di
Stefano Ricucci, ha scatenato una feroce polemica a Padova tra il
sindacato in questione, l’azienda ospedaliera e l’assessore Alessandro
Zan, nome di spicco dell’associazionismo gay il quale ha chiesto le
"immediate scuse" del sindacato di ispirazione socialista.
Il volantino della Uil Funzione Pubblica, che origina da una vicenda
riguardante le differenti velocità negli avanzamenti di carriera degli
infermieri tra una Uls e un’altra, attacca indirettamente gli altri
due principali sindacati, Cgil e Cisl. "Se tu, lavoratore di questa
azienda e Ulss 16 - si legge nel volantino destinato ai lavoratori ed
affisso in bacheca - percepisci uno stipendio inferiore a un tuo pari
grado dell’Uls 17 devi ringraziare gli adulatori del proprio omeblico,
quelli che pretendono di fare i froci con il culo degli altri".
"Sono molto stupito - afferma Zan, esponente di Sinistra Ecologia e
Libertà - che in un sindacato di tradizioni socialiste e libertarie
come la Uil possano essere usate affermazioni simili. Cosa
penserebbero Pertini o Nenni? Sono solo volgarità gratuite che
esprimono una pesante omofobia all’interno dei luoghi di lavoro". "Un
lavoratore gay e magari discriminato che leggesse quel volantino -
conclude -, si sentirebbe tutelato da sindacalisti così? Auspico le
immediate scuse da parte della Uil e l’attivazione di progetti contro
l’omofobia all’interno del sindacato".
Stefano Cecconi, responsabile Welfare della Cgil nazionale, commenta
"che si tratta di una frase di cattivo gusto". "Le frasi del documento
- dichiara Stefano Tognazzo, segretario della Uil-Fpl di Padova al
quotidiano cittadino - sono interpretabili. Ma non ci sono né nomi né
riferimenti precisi. La nostra azione decisa ci ha portati a ottenere
per giovedì una convocazione da parte dell’Azienda". "Si tratta -
aggiunge Adriano Cestrone, direttore generale dell’Azienda Ospedaliera
- di una frase semplicemente vomitevole. Mi verrebbe voglia di
annullare l’incontro di giovedì. Se non lo faccio è per rispetto nei
confronti di Cgil e Cisl".