* Forum Toscano dei Movimenti per
l’Acqua, Comitati toscani contro l’incenerimento dei rifiuti, Italia Nostra
Toscana, Forum Ambientalista Toscano*
*LETTERA APERTA - APPELLO *
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* AGLI AMMINISTRATORI PUBBLICI*
*Comuni, Province, Regione*
*(Toscana)*
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*Soppressione degli ATO, istituzione dei Commissari regionali (acqua e
rifiuti)*
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*Un attacco ai Beni Comuni. La privatizzazione della politica*
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*Assemblee Elettive, Sindaci, Cittadini e Comitati di Cittadinanza*
*relegati ad un ruolo di sterili spettatori *
La Regione Toscana ha presentato un disegno di legge che stravolge le norme
sui servizi pubblici di acqua e di rifiuti, togliendo ai consiglieri
comunali e provinciali ogni possibilità di scelta in merito e relegando i
sindaci in una commissione puramente consultiva, non vincolante delle scelte
dei Commissari regionali, i quali, nel corso del 2011, andranno a sostituire
le Autorità di Ambito e anche l’Assemblea dei Sindaci, approvando i piani
industriali, selezionando i gestori unici e imbalsamando per decenni i due
settori.
Per questo lanciamo un appello a tutti i consiglieri eletti nelle assemblee
istituzionali della Toscana per chiedere che si apra un confronto serio su
tali scelte.
Il pretesto per la Giunta regionale toscana è dato dalla Legge finanziaria
statale, che pone l’obiettivo di ridurre la spesa pubblica eliminando i
consigli di amministrazione degli Ambiti Ottimali. Obiettivo condivisibile,
ma qui preso a pretesto per commissariarli, anziché decentrarne le funzioni
come dispone la suddetta legge, e per aumentarne le dimensioni territoriali,
in violazione di norme già esistenti, sino a farli coincidere con la
regione. Questa riforma non ha neppure nulla di coerente con le asserite
volontà di ottimizzare l’efficacia e l’efficienza del servizio, che si
fondano invece sulle conoscenze tecniche ed amministrative, che sono tutte
locali e sui caratteri fisici di un territorio ottimale. “Ottimale” appunto
è l’aggettivo fissato dalla legge statale, che stabilisce anche i criteri
fisici, geografici ed economici, criteri che la Regione Toscana intende
stravolgere e non rispettare. Per l’acqua, gli Ambiti ottimali sono
strettamente connessi al territorio, sono i bacini idrografici, dove l’acqua
piovana defluisce in una determinata superficie verso valle in percorsi
geograficamente e fisicamente definiti, dove è captata e usata dalla
collettività, e infine depurata e scaricata nei fiumi. Non rispettare tali
criteri geo-economici significherà inevitabilmente aumentare tutti i costi a
carico degli utenti.
Questo vale per l’acqua, ma anche per lo smaltimento dei rifiuti, dove la
scelta migliore è la partecipazione e il coinvolgimento dei consiglieri
eletti e delle popolazioni locali e non l’accentramento burocratico, la
regionalizzazione, il commissariamento dei sindaci. Solo la partecipazione
delle popolazioni, chiamate a evitare impianti dannosi alla salute e a
realizzare le buone pratiche, consente la riduzione della produzione dei
rifiuti, la raccolta differenziata e la riduzione dei costi. Cioè soluzioni
alternative sia all’incenerimento sia alle discariche, ma purtroppo sappiamo
che la Giunta regionale ha in verità altri obiettivi, più costosi e
stranamente coincidenti con gli investitori negli impianti d’incenerimento.
Anche il direttivo nazionale dell’ANCI del 2.12. u.s. ha dichiarato: “una
eventuale esclusione da parte delle regioni dei comuni, dal governo dei
servizi di gestione dei rifiuti…si configurerebbe come un comportamento
illegittimo”.
La Regione, con queste scelte, collegate alla volontà espressa di accentrare
le scelte per le grandi opere infrastrutturali di interesse regionali, si
manifesta oggettivamente autoritaria, antidemocratica e piegata ad interessi
privati, ponendo le condizioni oggettive per assegnare a potenti oligopoli
privati e ai loro interessi di mercato la gestione di beni che dovrebbero
restare pubblici.
Con analoga determinazione, in vista dell’annunciato intervento legislativo,
della Regione Toscana, per il primo semestre 2011, in materia di riordino
dei servizi pubblici locali, nella regione che ha deliberato una Legge
Regionale sulla Partecipazione, è da scongiurare l’assunzione di scelte nel
chiuso delle stanze, senza prevedere una partecipazione e un protagonismo
dei Cittadini e dei tanti e numerosi Comitati impegnati sul territorio a
difesa dei Beni Comuni. In assenza di una tale coerenza e sensibilità
democratica, non è da escludere il ricorso, all’ultimo strumento utile,
ammesso dallo stesso Statuto della Regione Toscana: il Referendum
abrogativo.
Firmatari:
* Forum Toscano dei Movimenti per
l’Acqua, Comitati toscani contro l’incenerimento dei rifiuti, Italia Nostra
Toscana, Forum Ambientalista Toscano*
Firenze, 16/12/2010