Sono umiliati, sfruttati oltre ogni limite, pagati pochi centesimi o  
niente. Vivono sopraffatti dall` omertà e dal terrore di denunciare la  
loro incredibile condizione. Sono i giornalisti. Alcuni di loro sono  
stati pesantemente minacciati dalla mafia. In regioni come la Calabria  
è quasi normale. Angela guadagnava quattro centesimi per ogni rigo. Ha  
ricevuto cinque pallottole dopo un normalissimo articolo di cronaca.  
Ad Antonino hanno bruciato la macchina. A Ferdinando hanno scritto:  
“Sei un morto che cammina”.
“Oggi non lavoro per meno di cinquanta euro` era lo slogan degli  
africani di Castel Volturno, braccianti e manovali pagati alla  
giornata che hanno scioperato contro i caporali. Ma c`è una categoria  
di lavoratori più sfruttata e invisibile dei migranti che lavorano in  
nero. Pagati 4 centesimi al rigo o non pagati affatto, senza tutele  
anche quando scrivono inchieste sulle mafie, isolati e sostituibili.  
Esplode il caso dei giovani giornalisti, freelance e precari, con un  
tesserino in tasca costato migliaia di euro per le scuole di  
giornalismo e un lavoro che consente a stento di sopravvivere.
Quotidiani, siti internet, giornali locali e colossi dell`informazione  
fanno ormai un uso massiccio delle collaborazioni, appaltando  
all`esterno le notizie.  Un sistema disegnato per sfruttare e  
schiacciare, al di là delle capacità dei collaboratori. E se gli  
africani hanno trovato la forza di lottare insieme, i giornalisti  
preferiscono abbassare la testa per non perdere la firma e la  
visibilità.
Per la prima volta un ebook racconta queste verità e squarcia il velo  
su come è prodotta l`informazione in Italia. Sei centesimi al chilo  
vengono vendute le arance di Rosarno, un euro a cassetta per chi le  
raccoglie. Anche gli articoli possono valere pochi spiccioli per il  
freelance che li scrive e accetta qualunque condizione pur di  
pubblicare. Una giornata di lavoro può essere retribuita cinque euro o  
anche meno, spese a carico. Con l`ebook parte una campagna per la  
libertà di informazione. I giornalisti che aderiranno, rifiuteranno di  
prestare la loro opera giornaliera per meno di cinquanta euro.  
Compensi minimi garantiti, tempi certi di pagamento, regole uniformi  
per le collaborazioni e contributi pubblici solo a chi non sfrutta i  
giornalisti sono i nostri obiettivi.
http://www.terrelibere.org/libreria/quattro-per-cinque