Re: [Hackmeeting] misoginia contro le accusatrici di assange…

Poista viesti

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Lähettäjä: Marco A. Calamari
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Vastaanottaja: hackmeeting
Aihe: Re: [Hackmeeting] misoginia contro le accusatrici di assange???
On Sat, 2010-12-18 at 18:35 +0200, *RedCat* wrote:
> > Il giorno 18/dic/10, alle ore 16:35, drama ha scritto:
> >> Il 18/12/2010 15:21, Robert J. Newmark ha scritto
> >>>
> >>> Il giorno 18/dic/2010, alle ore 13:54, iw9cmd flavio
> >>> <iw9cmd@??? > ha scritto:
> >>>
> >>>> Il giorno Sat, 18 Dec 2010 12:32:06 +0100
> >>>> a.dicorinto@??? ha scritto:
> >>>>
> >>>>> E se una persona consente di fare sesso con un'altra e poi
> >>>>> "ritira" questo consenso, è stupro. Punto e basta.


Eppure sulla stampa ormai e' passato diverse volte la descrizione dei
fatti non limitata alla parola "stupro". Chi continua a parlarne,
spece se e' un professionista dell'informazione, e' decisamente
da contrastare.

Il mandato riguarda il fatto che Assange si e' rifiutato, dopo
il termine consensuale dei rapporti, di sottoporsi a test
per malattie sessualmente trasmesse. Giorni dopo.

Non credo che lo abbia fatto perche' aveva la sifilide, penso
invece che abbia sviluppato una sana (per lui) allergia
a recarsi in maniera preannunciata in qualsiasi posto
dove possa essere poi coartato.

Il fatto di essersi rifiutato, a posteriori e dopo
il rapporto, di sottoporsi ai test per la legge
svedese e' reato, rientra tra quelli previsti
all'interno della legge (peraltro ottima, in svezia
sono persone serie dal punto di vista dei reati sessuali)
contro lo stupro, ed e' normalmente punito con una
multa di 751 euro.

Contro di lui e' stato invece, chissa' perche', spiccato
un mandato di cattura internazionale.

Sempre chissa' perche', in seguito a quel mandato e' stato
arrestato in un paese (Regno Unito) dove il suo
comportamento non sarebbe stato reato.

In barba a qualsisi principio internazionale di reciprocita',
e' stato ingabbiato. Dal punto di vista del diritto
internazionale e' una eresia; io giudice inglese non
posso estradare un cittadino di un altro stato per un'azione
che non e' reato nel mio ordinamento.

Io francamente sono molto piu' preoccupato per Assange che
per le due svedesi ... credo che lui corra molti piu'
rischi ed io mi sento molto piu' grato a lui che
preoccupato per lo stalking via twitter alle sue partner.

Tra qualche settimana cercheranno di estradarlo negli
Stati Uniti.

Il silenzio mediatico unito all'erosione di reputazione
che e' iniziata con l'abuso della parola
"stupro" in cui buona parte delle signore che conosco
e' cascata a pero ed in maniera totalmente acritica, non
faranno che facilitare questo sporco lavoro.

Non per nulla Time ha fatto carte false pur di non
nominarlo "Umo dell'Anno"

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http://punto-informatico.it/3057141/PI/Commenti/cassandra-crossing-uomo-dell-anno.aspx

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Ed i "giornalisti" che continuano a parlare di "stupro" o
addirittura continuano a definirlo "stupratore" possono
essere solo definiti "indegni della loro professione",
"venduti" o tute e due le cose insieme.

Per quanto riguarda i normali cittadini della Rete come
ad esempio i frequentatori di questa lista, mi permetto
di suggerire di farsi due conti prima di sparare
sul pianista. La canzone che suona potra' non piacere,
ma il motivo per cui lo suona invece lo dovrebbe.

> >>>> quindi se tu oggi mi regali una cosa e domani te ne penti
> >>>> puoi accusarmi di furto? Sarà mica una stronzata?
>
> Io direi che una donna non è una "cosa" (e nemmeno una singola delle
> sue parti corporee) da "scambiare", regalare o con cui si firma un
> contratto di tipo "economico".
> La relazione uomo-donna è molto svilita se la si paragona ad un
> contratto in cui le parti in causa accettano "consensualmente di cedere
> parti di sé, sentimenti e comportamenti compresi, in cambio di "beni
> equivalenti"".
> Purtroppo, anche una certa prassi "liberale" (contratti
> pre-matrimoniali e tutto ciò che a che fare con i tribunali in genere)
> tende ad operare questo parallelo.
>
> Io la metterei più così (tentativo): se tu dici che giocavi a pallone
> con me, e poi IN QUALUNQUE MOMENTO (prima o durante) decidi di
> ritirarti, hai il diritto di farlo senza che io ti tiri una pallonata in
> faccia.
> E resta pacifico che io cmq ci rimango male (perchè ho pagato il campo,
> ho chiamato gli amici e ora siamo dispari, mi sono sbattuto per
> organizzare: pallone, magliette, spiegazione degli autobus che arrivano
> al campo, etc etc).
> Ma il mio diritto a rimanerci male non giustifica in alcun modo un
> presunto mio diritto a tirarti una pallonata.
>
> E' più chiaro così?


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