[Intergas] I: diffusione libro Nutrire il pianeta lettera ai…

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Autore: Sandra Cangemi
Data:  
To: rigas, intergas
Oggetto: [Intergas] I: diffusione libro Nutrire il pianeta lettera ai provveditorati
Se volete metterla nei vostri siti, questa è la versione definitiva della
lettera sulla Nestlé che è stata inoltrata
ciao
Sandra



----- Messaggio inoltrato -----
Da: amalia.navoni <amalia.navoni@???>
A: lilliput lombardia <reg-lombardia@???>
Inviato: Ven 17 dicembre 2010, 18:17:28
Oggetto: diffusione libro Nutrire il pianeta lettera ai provveditorati

Messaggio

questa è la lettera che abbiamo inviato ai 12 Provveditorati agli Studi
della Lombardia e anumerosi dirigentia seguito della diffusione nelle scuole
elementari, da parte di Expo, del libro Nutrire il Pianeta, Energia per la
vita. Il libro è stato sponsorizzato dalla Nestlè.

cordiali saluti
per il Coordinamento Nord Sud del Mondo
Amalia navoni

Ai Provveditori agli Studi delle Province della Lombardia
agli assessori all'istruzione e cultura di Milano e delle Province lombarde

in un articolo del numero di settembre di Altreconomia leggiamo che la Nestlé,
complice l’Expo, si propone ai bambini delle scuole come “maestra” di educazione
alimentare, e agli studenti di alcune università detta i contenuti delle
ricerche che devono fare e dell’impostazione da dare (con buona pace della
libertà di ricerca). E’ infatti sponsorizzato dalla Nestlé l’opuscolo “Nutrire
il pianeta, energia per la vita”, distribuito dalla società Expo 2015 a 180mila
bambini della scuola primaria della Lombardia,e sempre Nestlé, insieme ad altre
multinazionali quali Unilever, Heineken, Citterio ecc., parteciperà alla
formazione e all’indirizzo delle ricerche degli studenti di Scienza
dell’alimentazione dell’università campus biomedico di Roma.
Come probabilmente sapete, la Nestlé è oggetto da oltre 30 anni di una campagna
di boicottaggio internazionale, e i motivi non mancano. Eccone una sintesi.


DIRITTI DEI CONSUMATORI
° L’accusa principale rivolta a questa multinazionale è sempre stata quella
della promozione commerciale scorretta del latte in polvere per neonati e
bambini, violando (come peraltro diverse altre imprese del settore) il Codice
Oms sulla Commercializzazione dei Sostituti del Latte Materno. Questi
comportamenti commerciali che scoraggiano l’allattamento al seno,contribuiscono
ogni anno, secondo l’Unicef, l’Oms e le più prestigiose riviste mediche
internazionali, alla morte di circa un milione di bambini sotto i 5 anni nel
mondo, principalmente a causa di gastroenteriti, polmoniti e malnutrizione. Sono
numerosi, negli ultimi 30 anni, i tentativi della Nestlè e di altre
multinazionali del settore di impedire a governi di vari paesi (Pakistan,
Zimbabwe, Sudafrica, Filippine) di adottare ed applicare leggi nazionali sulla
falsariga del Codice Internazionale Oms, con pressioni e ritorsioni di vario
tipo. Le continue violazioni del Codice Internazionale da parte di Nestlè sono
documentate ogni 3-4 anni dalla rete IBFAN (International Baby Food Action
Network) nella pubblicazione “Breaking the Rules”.

° Dopo una prima multa nel 2001, nell’ottobre 2005 Nestlé Italia, insieme a
Heinz Plasmon, Nutricia, Milupa, Humana e Milte è stata multata dall’antitrust
per complessivi 9,7 milioni di euro per aver costituito un “cartello”
finalizzato a mantenere in Italia i prezzi del latte per neonati più alti
(tra il doppio e più del quadruplo) degli altri paesi europei. I prezzi del
latte in polvere continuano ad essere in Italia più alti che nei paesi vicini.
La Nestlè e le altre ditte continuano a fornire agli ospedali latte per neonati
gratis o a prezzi fortemente ribassati per mantenere le loro quote di mercato a
danno di altre ditte, ma soprattutto dell’allattamento al seno. Le continue
violazioni del Codice Internazionale in Italia sono documentate dalle
pubblicazioni di Ibfan Italia “Il Codice Violato”, l’ultima delle quali risale
al 2008.

DIRITTI DEI LAVORATORI
° La Nestlé è accusata dalla International Trade Unions Confederation di
comportamenti antisindacali in vari paesi del mondo. Continuamente vengono
denunciati abusi e intimidazioni di ogni tipo nei confronti dei lavoratori (le
ultime in Indonesia, Repubblica Dominicana, Russia, Tunisia, Perù e Brasile) (
www.iuf.org).

° In  Colombia il  Sinaltrainal, la federazione dei sindacati del settore  
alimentare del paese, considera NESTLE' responsabile del licenziamento illegale  
di molti lavoratori sindacalizzati . Nelle aziende della Nestlé in Colombia  
sono stati assassinati 12  sindacalisti dal 1986 ad oggi (www.sinaltrainal.org 
).    Secondo il giornale  colombiano “Rebeliòn”, tra il 1990 e il 2005, la 
multinazionale è passata da un  ricavo medio annuale di 109.000 dollari per 
lavoratore a un ricavo di 427.000  dollari, grazie alla “flessibilizzazione” del 
lavoro (che comprende chiusura di  impianti, precarizzazione e 
terziarizzazione). Nel 2006, solo il 3% dei  lavoratori lavorava da almeno 10 
anni per la  Nestlé. 


° Le politiche antisindacali della Nestlé sono particolarmente violente nelle
Filippine. Il 23 settembre 2005 è stato assassinato all’uscita dello
stabilimento Nestlé di Cabuyao, Filippine, Diosdado Fortuna, presidente
dell’Uniòn de Empleados filipinos, che aveva sostituito Meliton Roxas, anch’egli
ucciso in circostanze praticamente identiche nell’88. Lo stabilimento di
Cabuyao era in agitazione da anni per ottenere il versamento dei contributi, e
l’azienda aveva risposto moltiplicando le guardie private e intimidendo i
lavoratori, malgrado una sentenza della Corte suprema favorevole ai lavoratori.

La Commissione sulla libertà di associazione sindacale dell’Organizzazione
Internazionale del Lavoro, in risposta alla denuncia presentata dall’Union de
Empleados Filipinos, stigmatizzava nel suo rapporto del giugno 2007 la presenza
dell’esercito a fini di repressione sindacale nelle zone industriali del paese
e in particolare presso gli impianti Nestlé di Cabuyao, e il perdurare delle
uccisioni, rapimenti e aggressioni nei confronti di sindacalisti. Una nuova
circostanziata denuncia delle complicità fra il governo e la Nestlé è stata
presentata dal sindacato filippino all’OIL nel febbraio 2010 (informazioni più
dettagliate nel blog dell’Union de Empleados Filipinos
http://blood-in-your-coffee. blogspot.com/)

° In Indonesia, nella fabbrica di Panjang, il sindacato lotta dal 2007 per
migliorare il contratto collettivo e aumentare le paghe, mentre la Nestlé
rifiuta anche solo di discutere (sostenendo che l’entità dei salari è un
“segreto commerciale” e non va inclusa nella contrattazione collettiva) e cerca
di intimidire e delegittimare i sindacalisti, cercando al tempo stesso di
imporre un sindacato filopadronale. Tutto questo nonostante il fatto che la
Svizzera, dove ha sede la casa madre della multinazionale, abbia sottoscritto
le linee guida Ocse per le transnazionali che tra le altre cose garantiscono il
diritto dei lavoratori a contrattare collettivamente i salari. ( www.iuf.org)

° A causa della sua posizione dominante sul mercato del cacao e del caffé,
Nestlé ha grandi responsabilità nella determinazione dei prezzi di queste
materie prime, che in anni recenti (specie per quanto riguarda il caffé) sono
crollati a livelli molto bassi, mai raggiunti dagli anni Sessanta.

RISPETTO DELL’AMBIENTE
° Come la Coca Cola, anche la Nestlé fa affari d’oro grazie alla carenza di
acqua potabile nei paesi del Sud del mondo, vendendo a prezzi salati acqua
purificata. La Nestlé ha una posizione dominante anche nel settore acque
minerali. Nel 2007 un gruppo di cittadini di S. Stefano di Quisquina, provincia
di Agrigento, ha protestato contro la “svizzera” rapidità con cui la Regione
Sicilia ha assegnato all’impresa la concessione per lo sfruttamento delle falde
locali fino al 2033, mettendo a rischio l’approvvigionamento idrico della
popolazione.
° Come tutte le industrie alimentari che producono snack, merendine e prodotti
da forno in genere, la Nestlé usa grandi quantità di olio di palma (in
etichetta indicato di solito con l’espressione generica “grassi vegetali
idrogenati”), che costa poco ma è pessimo dal punto di vista nutrizionale e
soprattutto causa la velocissima scomparsa – legata alla diffusione delle
piantagioni - della foresta pluviale in molti paesi asiatici, latinoamericani e
africani, tra i quali l’Indonesia e il Brasile. E’ una vera e propria
catastrofe ambientale, pagata da tutti/e noi, ma in primo luogo dalle
popolazioni indigene che in quelle foreste vivono.

VARIE
° Nel luglio 2008 il presidente della Nestlé, Peter Brabeck, ha rivolto un
appello all’UE perché ammorbidisca le regole sugli OGM per fare fronte alla
crescita dei prezzi delle materie prime agricole, avallando l’idea – confutata
da gran parte degli esperti indipendenti – che la manipolazione genetica possa
aumentare la produttività. I fatti dimostrano, invece, che sul lungo
periodo la produttività, in molti casi, diminuisce (oltre ad alterare
l’equilibrio ecologico locale) e per di più i piccoli agricoltori che sono
caduti nella trappola, devono pagare semi brevettati e grandi quantità di
pesticidi. Tutto ciò porta i contadini, in molti casi, al fallimento e
all’abbandono forzato delle terre.

Nei confronti della Nestlé è in corso da oltre 30 anni una campagna mondiale di
boicottaggio che riguarda in particolare Nescafè e Nesquik. Nel gennaio 2007 la
Regione Marche ha aderito alla campagna, approvando una mozione in cui esclude
l’azienda dalla partecipazione a qualsiasi gara d’appalto. Negli anni scorsi
altri enti locali, come il comune di Roma e la Provincia di Milano, hanno di
fatto rifiutato la sponsorizzazione di eventi pubblici da parte della
multinazionale.


Sulla base di questi e numerosi altri fatti, chiediamo di evitare nel futuro
iniziative analoghe e in particolare la diffusione di altri materiali
sponsorizzati dalla Nestlé o da altre multinazionali che non rispettano le
convenzioni dell'Organizzazione Internazionale del lavoro e/o sotto campagna di
boicottaggio per gravi forme di irresponsabilità sociale e/o ambientale.

Grazie per l'attenzione

Coordinamento Nord Sud del  Mondo
RIBN  -  Rete Italiana Boicottaggio  Nestlè        
Centro Nuovo Modello di Sviluppo
FAIR


aderiscono
 INTERGAS
 associazione  NonUnodiMeno  
Fratelli dell'Uomo  onlus
associazione Amici dei Sem  Terra 
Associazione A SUD                                



Associazione Botteghe del  mondo
Federazione  Nazionale Brigate di Solidarietà 
Attiva                                                         
 Centro di Solidarietà Internazionalista Alta  Maremma


 per info:  ersilia.monti@???                sandra.cangemi@???