Re: [NuovoLab] lettera ai docenti del "FAUSER"

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Tárgy: Re: [NuovoLab] lettera ai docenti del "FAUSER"






    E' molto bella. La userei per il volantino della prossima settimana.

    Ciao

    norma

    ( mi raccomando, dite in gire che la cantata per lennon si fa anche
    in caso di pioggia.....)




    Il 07/12/2010 11.34, ugo ha scritto:

LETTERA APERTA
PROVO VERGOGNA A COSTRUIRE ARMI E SCUOLE DI
        MORTE

Stefano Ferrario
All'attenzione del Dirigente Scolastico e del
        corpo docenti del «Fauser» di Novara

        Io sono stato uno studente, tra i migliori, che ha frequentato
        il «Fauser» tra il 1985 e il 1988. Ho fatto tanti sacrifici per
        raggiungere il diploma, i viaggi ogni giorno in treno da
        Vanzaghello alle 6.51, lo studio intenso ed ampio. E tanti
        sacrifici li hanno fatti i miei genitori, provenendo da una
        famiglia semplice e povera. Il «Fauser» ai miei tempi era l'ITIS
        di Costruzioni Aeronautiche più importante (e più duro) del Nord
        Italia. L'avevo scelto per la passione del volo che avevo ed ho.
        Tanto che quando ho partecipato alla «top gun» per studenti
        provenienti da tutta Italia (nel 1987) all'aeroporto militare di
        Cervia sono arrivato 16° su una lunga fila di partecipanti (in
        «teoria» li battevo tutti; un po' meno a guidare l'aereo... per
        cui non sono arrivato in finale per questo motivo).

        Sinceramente ora però vi devo confidare che provo vergogna
        nell'essere un «fauseriano»; il vostro Istituto ha preso delle
        scelte che sono profondamente contrarie alla vita e allo slancio
        per il volo. Iniziamo da un fattore 'estetico'. L'Aermacchi MB
        326 che avete issato all'ingresso dell'istituto come una
        bandiera. Ma lo sapete quante morti ha sulla coscienza
        quell'aereo? In Italia è stato venduto come addestratore
        militare per i piloti che poi avrebbero volato anche sui Tornado
        e AMX. E varrebbe la pena ricordarsi della strage di Casalecchio
        quando, esattamente venti anni fa, il 6 dicembre 1990, un
        Aermacchi MB 326 precipitò su una scuola uccidendo 12 ragazzi e
        ferendone decine. Solo il pilota in addestramento si salvò. E
        poi è stato venduto all'estero. Ve lo siete mai chiesto a chi? È
        stato venduto a: Sudafrica (violando l'embargo internazionale
        nel periodo in cui c'era ancora l'apartheid), Congo, Ghana,
        Zambia, Nigeria, Tunisia, Dubai, Argentina, Perù, Brasile,
        Australia e Malesia. E lo tenete ad immagine del vostro
        istituto?

        Recentemente poi ho saputo del corso post-diploma che dovrebbero
        seguire alcuni studenti per la preparazione a diventare tecnici
        per la costruzione del cacciabombardiere F-35 a Cameri (NO). E
        qui, lo ammetto, le mie residue capacità di pazienza e di
        rispetto per la scuola che ho fatto sono venute meno ed è
        subentrata una grande indignazione. Ma vi rendete conto di
        quello che significa? L'F-35 non è un addestratore militare (pur
        ripudiando anche quella scelta) ma è un cacciabombardiere da
        attacco al suolo, nato non per giacere in un hangar, ma per
        distruggere villaggi, famiglie, come le nostre, come le vostre.
        E gli studenti che faranno questa scelta? Non so quanto saranno
        liberi in coscienza di farla o saranno condizionati dalla
        scuola, dalla famiglia, dai mass-media, dai politici locali... 

        In tutti i casi non posso che disapprovarla radicalmente ed,
        essendo la lettera indirizzata a voi insegnanti, vi chiedo e vi
        imploro di non indottrinare militarmente gli studenti. Fate
        obiezione di coscienza: io mi rifiuto di insegnare quella parte
        di materia, mi rifiuto di portare i miei studenti in visita a
        Cameri, in Aermacchi, in AgustaWestland, come esempi da seguire
        professionalmente per la loro vita.

        A costruire armi, usiamola finalmente questa parola e svestiamo
        i surrogati («intercettore», ecc.) che sono usati per coprire
        gli aerei o gli elicotteri che andranno ad assemblare viene meno
        anche l'umanità di chi le costruisce. È un investimento di
        energie, intelligenze, tempo, passione che va contro la
        costruzione e il rispetto per la vita, tutto a sottrazione di
        tempo, energie, denari, ecc. che dovrebbero andare a finire
        nella direzione della difesa della vita. Oppure non è più questo
        che una scuola deve trasmettere agli studenti, al di la delle
        materie didattiche? Far loro fare un cammino di coscienza per
        arrivare a scegliere quale sarà il loro futuro professionale
        migliore per loro e per coloro che vivono intorno a loro, siano
        essi vicini o fisicamente lontani?

        Vi chiedo di fermarvi a riflettere su questa lettera e sui
        contenuti che fate passare agli studenti. Grazie!

        



Ugo Beiso







Non
            potendo rafforzare la giustizia si è giustificata la forza  
            B. Pascal










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