Autore: Alessio Ciacci Data: To: forumlucca Oggetto: [Forumlucca] Fwd: Puglia, Inceneritori e Rifiuti Zero
"Nichi Vendolavi informa che in Puglia i termovalorizzatori in costruzione
non sono considerati impianti per i rifiuti ma impianti energetici, quindi
regolati da leggi comunitarie e nazionali e hanno un impatto ambientale
minimo. Io posso avere la massima idiosincrasia per un impianto, ma la
responsabilità politica e quella amministrativa sono separate. Non posso
ficcare il naso in cose che non sono di mia diretta responsabilità"
Dall'espetrienza di Capannori possiamo dimostrare invece che la raccolta
differenziata spinta all'80% e oltre, assieme a una serie di politiche per
la ridsuzione dei rifiuti possa concretizzare realisticamente un percorso
Verso Rifiuti Zero al 2020, con vantaggi economici, sociali, ambientali ed
occupazionali enormi e eliminando il bisogno di discariche e inceneritori.
Solo in Italia gli inceneritori vengono chiamati termovalorizzatori perchè
non valorizzano l'energia, semmai la sprecano, perchè solo con il riutilizzo
ed il riciclo si recupera veramente energia e non si sprecano le materie
prime. Capannori ha 46 mila abitanti ma anche San Francisco con milioni di
abitanti ha intrapreso la stessa strada così come città di centinaia di
migliaia di abitanti come Tornino, Novara o Salarno applicano la raccolta
domiciliare con punte del 70% di riciclo e il conseguente ridimensionamento
di tutta l'impiantistica di smaltimento. Le Regioni hanno un ruolo guida
fondamentale in questa strategia con la possibilità di penalizzare i comuni
che non raggiungono gli obiettivi previsti per legge (65% entro il 2012), di
premiare quelli virtuosi e di finanziare progetti per l'estensione della
raccolta domicialiare e per la realizzazione dell'impiantistica per il
riciclo.
Solo attraverso questa strada possiamo costruire una vera sostenibilità
sociale ed ambientale, perchè stiamo consumando le risorse a nostra
disposizone sul pianeta e non possiamo pensare di poter fare sempre più
rifiuti pensando all'impiantistica di smlatimento come ad una soluzione del
problema.
Rifiuti Zero è possibile, occorre forte volontà politica, determinazione,
partecipazione e sensibilizzazione della cittadinanza. Non è Utopia.
L’utopia non è infatti un mero sogno di pochi idealisti ma può essere
declinata inscelte quotidiane e di responsabilità che coinvolgono ed
aggregano le comunità locali nella costruzione di un migliore futuro
possibile. Questa è l'unica politica che può cercare di costruire un futuro
sostenibile.