Abusi contro diritto: firma e fai firmare l'Appello "Estendere e rafforzare la vigilanza democratica
vigilanzademocratica@???
26 novembre 2010
«Alla scuola Diaz ci fu tortura». Ricorso contro la prescrizione
La Procura generale alla Cassazione «I dirigenti di polizia vanno condannati»
di Sara Menafra
Roma. Non c'è prescrizione per i reati di tortura, soprattutto se a compierli sono state autorità dello Stato.
Lo scrive la Corte dei diritti umani, ma ora questo principio potrebbe valere anche per il processo sui fatti avvenuti nella scuola Diaz, nel giugno 2001.
Almeno, è quello che chiede la procura generale di Genova nel ricorso alla Cassazione presentato dopo la sentenza che il 18maggio scorso ha condannato in appello agenti e dirigenti della polizia di stato a 98 anni di carcere in tutto quasi tutti prescritti per i reati di falso calunnia e lesioni.
Nel documento di 27 pagine elaborato dai sostituti Enrico Zucca e Franco Castaldima firmato
anche dal procuratore generale Luciano Di Noto si propone una questione di legittimità costituzionale che potrebbe cambiare le regole della prescrizione per i fatti "paragonabili" alla tortura compiuti da funzionari dello Stato.
«La giurisprudenza della Corte europea dei Diritti umani ha da tempo e costantemente espresso un principio», scrivono i magistrati.
«Ogni qualvolta un rappresentante dello Stato è stato incriminato per fatti di tortura o maltrattamento è di estrema importanza che i procedimenti penali e i giudizi non siano soggetti a prescrizione».
Dunque, l'articolo 157 del codice penale quello che regola la prescrizione e i cui tempi furono tagliati nel 2005 per volere del secondo governo Berlusconi è in contrasto con l'articolo 117 della Costituzione, cioè con l'obbligo di adeguarsi all'ordinamento comunitario.
Perché i comportamenti contestati agli imputati sono assimilabili a quelli citati dalla Corte europea come «causa di una sofferenza molto grave e crudele » e «anche nelle modalità meno gravi e non assimilabili alla nozione di tortura sono da considerarsi inumani e degradanti».
L'eccezione di legittimità costituzionale vale solo per l'allora comandante del VII reparto mobile Vincenzo Canterini, il vicequestore Michelangelo Fournier e gli agenti del reparto mobile accusati di lesioni personali "semplici". Quelli responsabili di lesioni gravi rischiano di veder confermata la condanna anche in Cassazione, visto che il reato si prescrive nel 2012.
E la eventuale pronuncia della Consulta non interverrebbe sulla prescrizione che ha salvato dirigenti della polizia condannati per falso e calunnia.
L'intervento della Corte costituzionale, poi, sarebbe simbolico, visto che la modifica del codice penale non può portare a riformare in peggio una condanna già pronunciata. Quel che conta per la procura è che la Corte prenda atto della gravità dei fatti avvenuti durante ilG8.
Fonte: Il Secolo XIX
25 novembre 2010
Firenze, Novoli: Scontri tra Polizia e Studenti
http://www.youtube.com/watch?v=QBMdSMjOfuQ
Milano: studenti scendono dalle scale alla fermata Loreto della metropolitana - la polizia carica
http://www.youtube.com/watch?v=fVh9B1ttrjI
A proposito di istigazione alla violenza: Emilio Fede sugli studenti a Roma che violano il Parlamento, tempio della Costituzione: "Gentaglia, bisognerebbe menargli"
http://tv.repubblica.it/dossier/la-protesta-degli-studenti/proteste-studenti-fede-gentaglia-menategli/57178?video
Luglio 2010
Scontri a Roma con la polizia, manganellati i terremotati aquilani!
http://www.youtube.com/watch?v=sasFq09yxTM
http://www.youtube.com/watch?v=SjzYJjoyIAc&feature=related
Settembre 2010
Terzigno: carica della polizia ai manifestanti anti-discarica - due feriti
http://www.youtube.com/watch?v=bedvtRoqurw
A Terzigno un poliziotto con i manifestanti ."La seconda discarica è illegale e criminale".
C'è un poliziotto tra i blocchi stradali di Terzigno. Un poliziotto che sta dalla parte dei manifestanti. E' in prima linea al fianco dei comitati civici contro l'apertura della seconda discarica nel Parco Nazionale del Vesuvio. E critica severamente "l'uso sproporzionato della forza da parte dei miei colleghi: ho assistito coi miei occhi a scene di violenza inenarrabili". L'agente anti-discarica si chiama Francesco Paolo Oreste, ha 37 anni ed è in polizia dal 1997. Attualmente lavora nei servizi investigativi e di polizia giudiziaria del commissariato di Pompei. Da due anni e mezzo è consigliere comunale del Pd a Boscoreale. Ha fondato un'associazione, 'Eureka', che organizza iniziative culturali e presentazioni di libri.
Che giornate sta vivendo?
"Vivo da barricato".
Qui è pieno di barricate.
"Le barricate ce le hanno create intorno lentamente. Un muro di gomma formato in due anni di silenzio. Le proteste non sono iniziate ora: accogliemmo il decreto del 2008 con responsabilità, senza scendere in piazza, ma cercando di dialogare, di esporre le nostre ragioni. Il problema è gran parte dei sindaci di questo territorio è del Pdl. Dovevano essere loro a tradurre le nostre istanze, ma si sono fidati delle promesse verbali del governo del Pdl. Il governo, attraverso i suoi rappresentanti come Guido Bertolaso, diceva loro informalmente che aprire uno sversatoio nel Parco era una soluzione temporanea, che non sarebbe stato conferito il tal quale ma solo rifiuto trattato, che Cava Vitiello non sarebbe stata aperta. Con questo governo ci volevano invece impegni scritti".
Parla l'esponente del Pd o il cittadino-poliziotto? Ora la protesta si è inasprita, ci sono stati degli scontri, dei feriti: di chi è la colpa?
"Ora parla il poliziotto. E il poliziotto Oreste dice che i cittadini stanno manifestando correttamente il loro dissenso. Se dieci facinorosi qualificano migliaia di dimostranti come facinorosi, allora anche un massone nel governo qualificherebbe il governo come massone. Quanto ai feriti, non ho visto da parte della polizia un uso della forza proporzionale alla resistenza dei manifestanti".
Ha letto le dichiarazioni del capo della polizia Manganelli? "Siccome si deve sversare, faremo in modo che sia possibile anche se dovesse costare l'uso della forza".
"Manganelli, nomen omen. Parole che sono benzina sul fuoco. Come fa un tutore della legge a non partire dal presupposto giuridico di un uso proporzionale della forza? Se si manganellano le persone sedute per terra. Non si può usare la violenza contro la resistenza passiva, altrimenti si diventa uno strumento del governo incapace di risolvere i problemi attraverso le soluzioni politiche. Invece si preferisce accomunare dieci facinorosi a mille dimostranti pacifici per poter così reprimere tutto il dissenso, violando il diritto costituzionale alla protesta".
La seconda discarica è prevista dalla legge.
"La seconda discarica è comunque illegale e criminale. Lo dicono la commissione europea e la Costituzione. Piazzarla vicina ai centri abitati è un attentato al diritto alla salute. Anche il lodo Alfano era una legge. Ma era incostituzionale ed è stata bocciata".
Le è mai capitato di dover obbedire a ordini che riteneva ingiusti? In fondo i poliziotti in tenuta antisommossa a Terzigno stanno eseguendo degli ordini.
"Ho lavorato allo sgombero di piazze occupate.
Se mi chiedessero di interrompere una manifestazione della quale condivido i valori, obbedirei comunque. Perché sono un servitore dello Stato. Ma non un servo. E sgombererei secondo i crismi della legge e della Costituzione. Quindi se trovo persone sedute, le sollevo e le sposto: non potrei certo caricare ragazzine inermi e sedute su un muretto come ho visto fare durante le proteste di Terzigno: a una ragazzina hanno spaccato il naso".
Lei ha assistito anche a questo?
"Ho assistito, abbiamo assistito a cose inenarrabili. Ho visto, abbiamo visto lacrimogeni sparati ad altezza d'uomo, uno poche ore fa ha colpito alla testa il mio dentista che passava da lì, hanno suturato la ferita alla nuca con dieci punti. Se da poliziotto nel corso di un arresto lasciassi un livido sulla coscia di uno spacciatore di droga, quello mi denuncerebbe e rischierei di passare un guaio. Qui invece si sta derogando a tutto. Come amministratore comunale ho aderito a un documento col quale chiediamo che cessino le violenze contro le popolazioni, che sono intollerabili".
Fonte: Il Fatto Quotidiano
APPELLO A SOSTENERE CHI E' INQUISITO PERCHE' DIFENDE LE LIBERTA' DEMOCRATICHE
ESTENDERE E RAFFORZARE LA VIGILANZA DEMOCRATICA
REALIZZARE LA COSTITUZIONE
SMASCHERARE E DENUCIARE I PICCHIATORI, I PROVOCATORI E I LORO MANDANTI, RENDERE NOTI I LORO VOLTI E NOMI
SBARRARE LA STRADA ALLA DERIVA REAZIONARIA
Nel nostro paese Berlusconi e tutta la destra più eversiva e criminale sta tentando di spazzare via quanto resta dei diritti e delle libertà democratiche sancite dalla Costituzione nata dalla Resistenza antifascista e di instaurare un regime autoritario che attui la linea dettata da Marchionne ("la lotta tra padroni e operai non esiste più, dobbiamo essere uniti contro il resto del mondo"): leggi razziali, nuovi campi di concentramento (CIE), politica dei respingimenti, distruzione di campi rom, coprifuoco, cariche al presidio di Brescia in sostegno alla lotta degli immigrati contro razzismo e sanatoria-truffa; pestaggi, arresti e processi contro i cittadini che lottano per la difesa del territorio in cui vivono (dalla Val Susa a Terzigno, passando per L'Aquila); omicidi di Stato (Cucchi, Aldrovandi, Lonzi, Giuliani sono i nomi che la lotta per la verità ha reso noti, rompendo la cappa del silenzio e l'omertà di Stato); leggi ad personam; impunità per mandanti e autori delle stragi di Stato (piazza della Loggia docet); tentativi di mettere a tacere la stampa "non allineata" (Legge bavaglio) e di far fuori i giornalisti scomodi; limitazioni al diritto di sciopero, rappresaglie e attacchi nei confronti dei sindacati che non si piegano al Piano FIAT-Marchionne, primi tra tutti la FIOM; militarizzazione del territorio, aumento della videosorveglianza, promozione delle ronde razziste; sostegno e copertura ai gruppi fascisti come Casa Pound, Forza Nuova, Fiamma Tricolore che cercano di insediarsi nei quartieri popolari per alimentare l'odio e la violenza nei confronti del "diverso", il razzismo e l'omofobia. Assieme alla disoccupazione, alla devastazione ambientale, al razzismo, al peggioramento generale delle condizioni di vita e al degrado sociale e culturale, si moltiplicano i soprusi, le aggressioni, le violenze, le intimidazione, le minacce, le operazioni di infiltrazione e provocazione che le forze dell'ordine regolari e irregolari (fascisti, infiltrati, spioni, polizie parallele, ecc.) sono chiamate a compiere per soffocare la protesta e la ribellione delle masse popolari italiane e immigrate.
La lotta per i "diritti per tutti", per "riprendersi la democrazia", per "realizzare la Costituzione" è parte integrante della lotta per non pagare la crisi dei padroni!
Non basta gridare all'"emergenza democratica", bisogna estendere e rafforzare la vigilanza democratica!
Una prima elementare forma di vigilanza democratica è denunciare, smascherare e rendere noti volti e nomi di quegli "agenti provocatori pronti a tutto" che Kossiga indicava come strumento della " ricetta democratica", e dei loro mandanti. In questo modo è possibile ostacolare fino a rendere impossibile ai picchiatori dei manifestanti, ai torturatori della Diaz e di Bolzaneto, agli aguzzini degli immigrati rinchiusi nei CIE, agli assassini di Carlo Giuliani, Stefano Cucchi e Federico Aldrovandi, ai rapitori di Abu Omar di continuare impunemente a svolgere la loro opera protetti dall'anonimato, e magari fare anche carriera.
E' uno strumento pratico per sbarrare la strada ai progetti eversivi e alla deriva autoritaria promossa dalla destra reazionaria. E' un'operazione di democrazia e trasparenza, che riguarda anche quella parte delle forze dell'ordine che non vuole prestarsi al lavoro sporco contro le masse popolari italiane e immigrate. E' una forma di autodifesa per chi resiste alla crisi e ai suoi effetti.
Per questo esprimiamo la nostra protesta contro il processo che il PM Morena Plazzi (della Procura di Bologna) sta cercando di orchestrare nei confronti di Angelo D'Arcangeli (membro della Direzione Nazionale del Partito dei CARC), Vincenzo Cinque (dirigente nazionale del Sindacato Lavoratori in Lotta), Romano Rosalba (dell'Associazione Solidarietà Proletaria) e Fabrizio Di Mauro, accusati di aver promosso la vigilanza democratica e di aver collaborato a rendere noti volti di agenti di polizia attraverso la pubblicazione di foto sul sito "Caccia allo sbirro" realizzato dal (nuovo)Partito comunista italiano. Ci auguriamo che l'udienza preliminare che il 22 dicembre si terrà presso il Tribunale di Bologna metta fine a questa montatura dal carattere repressivo e intimidatorio verso chi si batte per la salvaguardia delle conquiste e dei diritti democratici conquistati con la Resistenza e sanciti dalla Costituzione.
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Prime adesioni:
Adesioni di associazioni, partiti, personalità pubbliche
Margherita Hack, professore emerito Università di Trieste, Trieste
Simone Oggionni, portavoce nazionale Giovani Comunisti
Roberto Passini, Portavoce Federazione della Sinistra/Toscana, costituzionalista
Alessandro Leoni, CPN PRC/FdS Responsabile nazionale PRC "Apparati dello Stato"
Alessandro Bellucci, circolo ferrovieri Spartaco Lavagnini PRC/FdS, Sesto Fiorentino
Renato Darsiè, PdCI di Mestre
La Piazzetta Comunista, a cura dell'Avv. Salvatore Ferlisi
Collettivo Comunista piemontese
Rosario Attanasio, collettivo " Iqbal Masih " di Lecce
Miriam Pellegrini, partigiana, Associazione GAMADI
Spartaco Ferri, partigiano, Associazione GAMADI
Consulta dei Giovani di Quarto, Napoli
Collettivo Casoria Antifascista, Casoria (Napoli)
Adesioni dall'estero
Vladimir Kapuralin, Responsabile Relazioni Esteri del Partito Socialista di Lavoratori di Croazia
Sushovan Dhar, Radical Socialist, India
Sir Baz Khan, Labour Party Pakistan(LPP)
Progressive ve Youth Front (PYF)
Bushra Khaliq, General Secretary Women Workers Help Line, Lahore, Pakistan
Bushra Khaliq, General Secretary Women Workers Help Line, Lahore, Pakistan
Comité Pérou
ATIK - Confederazione dei Lavoratori Turchi in Europa
Yeni Kadin - Organizzazione delle Donne Turche in Europa
New Democratic Youth
Adesioni individuali
Mirko Pusceddu, operaio Thyssen Krupp
Marco Elia , Dottorando Sapienza, Roma
Luciano Ricci, disoccupato (ex operaio), Casoria (Napoli)
Andrea Daniele Di Pinto, operaio, Napoli
Luisa Marro
Sacchi Marco, Milano
Cavatorti Mattia, Studente, Reggio Emilia,
Roberto Villani, insegnante, Roma,
Aida Trentalance, pensionata ,Campobasso,
Luigi Guerrizio pensionato, Campobasso
Pasetti Luciano Luca, Milano
Mauro Callegher
Marco Da Ros educatore, Torino
Umberto Ruggiero, Torino, impiegato
Eblovi Maria Grazia , pensionata , Rocca Canavese , Torino
Dario Francese - Vercelli
Carlo Curti
Dr. Paolo Osman Teobaldelli, filosofo, scrittore,Tolentino (Macerata)
Michela Mosconi, impiegata, Roma
Cristiano Gianetta, Borgofranco d'Ivrea
Niccolò Benvenuti, precario, Grosseto
Antonio Della Penna, Ingegnere Bologna
Luca Manunza, Dottorando di ricerca Università di Genova
Giulio Bonali (medico) Fiorenzuola (PC)
Arianna Ballotta, traduttrice, Ravenna
Fabio Grubesich, impiegato, Genova
Marco Caciagli, architetto, Rosignano S. (LI)
Anna Giannattasio, insegnante, Napoli
Eduardo Rea, operaio, San Cipriano Picentino (VA)
Carmine De Matteu, operaio, San Cipriano Picentino (VA)
Cioffi Gianluigi, impiegato statale, San Cipriano Picentino (VA)
Giuseppe Musella, operaio, Salerno
Erika Rea, impiegata, Salerno
Roberto Sarnicola, disoccupato, Salerno
Daniele Nicoletti, operaio, Salerno
Eugenio Seuno, operaio, Salerno
Silvia Carone, commerciante, Salerno
Stefania Rea, impiegata, Salerno
Teresa Autuori, casalinga, Salerno
Nando Grassi, insegnante, Palermo
Salato Luigi, pensionato, Leinì (TO)
Gianmarco Esposito, Ferroviere, Messina
Davide Rosci, impiegato, Teramo
Guido Sinimberghi, Pistoia
Marco Ibba, sociologo,Olbia
Vera Cesari, impiegata, Roma
Megi Pepeu, pittrice e grafica, Trieste