Il Comitato Milanese Acqua Pubblica ritiene che le notizie di stampa sulla
presenza di alte concentrazioni di arsenico rilevate a Milano (Corriere della
sera di oggi), e le polemiche degli ultimi giorni sulla mancata concessione
della deroga dell’Unione europea, possano determinare nei milanesi un
ingiustificato allarmismo e una diffidenza nei confronti dell’acqua del
rubinetto.
L’arsenico rilevato da ARPA Lombardia nel sottosuolo dell’area
Garibaldi-Repubblica nulla ha a che vedere con l’acqua erogata dall’acquedotto,
i cui dati confermano la buona qualità e il rispetto dei limiti europei, ma
riguarda l’ennesima mancata bonifica di terreni soggetti a piani di recupero con
la costruzione di nuovi insediamenti abitativi e commerciali.
La qualità dell’acqua distribuita a Milano e provincia da aziende interamente
pubbliche e fuori discussione. La diffusione di notizie quantomeno ambigue può –
forse vuole – creare allarmi ingiustificati proprio nel momento in cui il
consiglio regionale lombardo si prepara a discutere la proposta della
maggioranza di accelerare l’approvazione di una legge che favorisce i processi
di privatizzazione.
Il controllo della qualità che è giornalmente verificato a Milano e provincia
non è evidentemente eseguito con analogo scrupolo da parte di altri gestori
privati o pubblici che siano. Rispetto a queste gestioni i rilievi da parte
europea sono ampiamente condivisibili e segnalano, con l’inaffidabilità delle
gestioni, la necessità del controllo diretto da parte dell’utenza della qualità
dell’acqua che esce dai rubinetti.
La volontà della giunta di chiudere al più presto la partita sull’acqua non
trova giustificazione e contrasta con la richiesta espressa dai cittadini
lombardi con 240.000 firme -1.400.000 a livello nazionale – di esprimere la
propria volontà nei referendum contro la consegna ai privati della gestione
degli acquedotti.
A sostegno della civile battaglia in difesa del bene comune acqua nella mattina
di martedì 30 si terrà un presidio davanti alla sede della Regione in via Fabio
Filzi.