Autor: a.dicorinto Data: A: hackmeeting Assumpte: Re: [Hackmeeting] Il mio primo libro :)
Alla fine questo thread mi piace, perché stiamo riuscendo a far emergere novità e contraddizioni e in qualche caso a raffinare il
pensiero relativo alle nostre pratiche. Però.
Però secondo me mancano ancora un paio di cose:
a) stiamo parlando di tutto tranne dei contenuti dei libri. Non è che un libro è fico perché è CC o GFDL. Un libro ha un senso se
pone questioni, se ci fa crescere, offre scenari e modifica immaginari.
b) dovremmo fare una riflessione sul concetto di capitalismo cognitivo e accettare come dice Jaromil mi pare, di fare una
riflessione profonda su come è cambiato qualitativamente il nostro lavoro, a chi lo vendiamo, chi se ne appropria, che effetti porta
nella società (qui caro Pasky, c'è la differenza con gli anni 70-80, la differenza con una struttura sociale e idee/leggi/valori che
sono cambiati per la disintegrazione della fabbrica fordista).
c) dimentichiamo che abbiamo scelto più o meno tutti di spiegare/rappresentare/difendere la cultura hacker e dell'autonomia politica
raccontandolo: con un about su web, un manuale, un articolo di giornale. Tanto per dirne una, quasi tutti gli articoli che abbiamo
scritto sull'ultimo HK sui giornali sono "riproduzione riservata", qualcuno è stato pagato per questo ed ha contribuito ai profitti
di grandi agglomerati editoriali. Se l'abbiamo fatto era perché abbiamo fatto una scelta: raccontarcela fra di noi o parlare a un
pubblico più ampio er avvicinarlo alle nostre sensibilità e opinioni.