[movimenti.bicocca] Cfp: Razzismo, pregiudizio etnico e xeno…

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Autore: Tommaso Vitale
Data:  
To: ML movimenti Bicocca
Oggetto: [movimenti.bicocca] Cfp: Razzismo, pregiudizio etnico e xenofobia in Italia: prospettive teoriche e di ricerca empirica

Comitato PASSATO-PRESENTE

Con il contributo Compagnia di San Paolo



Con il patrocinio di:

AIP Associazione italiana di Psicologia

AIS Associazione italiana di Sociologia [da confermare]

Dipartimento di Scienze sociali Università di Torino



Call for papers



Convegno internazionale

Razzismo, pregiudizio etnico e xenofobia in Italia:

prospettive teoriche e di ricerca empirica

11-12 Marzo 2011





Il razzismo e il pregiudizio razziale, ritenuti un residuo di sistemi sociali obsoleti e superati, sta riemergendo nel profondo delle società occidentali ultramoderne con caratteristiche differenti dal passato ma con una virulenza sorprendente e preoccupante. I successi elettorali di alcuni partiti europei dichiaratamente ostili alla presenza dei lavoratori immigrati rappresenta uno dei tanti sintomi di una rinnovata tensione all’interno dello spazio democratico di convivenza tra le diversità. Il discorso pubblico tende a raffigurare in modo implicito e, in molti casi, esplicito l’immagine di una equivalenza tra stranieri e aumento dei problemi sociali all’interno dei contesti urbani. L’equivalenza tra degrado, criminalità e immigrazione appare costituire quasi un luogo comune che stimola e rafforza sentimenti razzisti e xenofobi nella società maggioritaria.

Forme di pregiudizio etnico-razziale, quali l’antisemitismo e l’ostilità verso i rom, riappaiono in contingenze inaspettate, acquisendo connotati nuovi e imprevisti, mentre l’anti-islamismo sembra sfidare, per diffusione, trasversalità e radicalità le peggiori storiche manifestazioni dell’antisemitismo all’inizio del XX secolo. Queste ondate di pregiudizio e razzismo che si susseguono all’alba del XXI secolo testimoniano delle molte paure che affollano gli orizzonti delle società avanzate, minandone non solo l’interna coerenza, ma gli stessi assetti democratici in chiave autoritaria.

Il nostro paese, pur nella sua più recente esperienza di flussi migratori, ha visto crescere in maniera esponenziale i tratti di una società esclusiva e xenofobica. L’affermarsi anche nel contesto italiano di soggetti politici che fanno del contrasto all’immigrazione la loro issue principale testimonia di questa dinamica che amplifica e giustifica le “buone ragioni” di atteggiamenti ostili. Buona parte delle ricerche di opinione condotte negli anni mostrano con una certa evidenza quanto sia diffuso il pregiudizio contro lo straniero nella popolazione italiana, a cui si aggiungono i conflitti in alcune città del centro-nord in riferimento all’apertura di moschee e i numerosi episodi di aggressioni nei contesti metropolitani (Milano e Roma) verso cittadini immigrati. Tali evidenze empiriche, quindi, sono chiari esempi di una dinamica di razzializzazione delle diverse popolazioni immigrate e di una cristallizzazione di un pensiero pregiudiziale a livello societario.



Se per quanto riguarda gli studi sull’immigrazione, oramai anche l’Italia annovera notevoli e numerosi studi, i temi legati al razzismo, al pregiudizio etnico-razziale e alla xenofobia appaiono, in alcune discipline, ancora frammentati e sporadici in confronto al resto del dibattito europeo.

La stessa varietà di definizioni teoriche ed empiriche del fenomeno razzista e del pregiudizio (razzismo simbolico, razzismo nascosto, nuovo razzismo, razzismo differenzialista) sorte nel dibattito degli ultimi trent’anni mostra un’attenzione significativa degli studiosi a interpretare i mutamenti che occorrono.

Inoltre, sempre più il tema in oggetto richiama la necessità di un dialogo tra le scienze sociali al fine di comprenderne la complessità storica, antropologica, psicologica e sociologica attraverso cui si manifesta all’interno di una determinata società.

A partire da queste osservazioni il convegno vuole essere un primo momento di riflessione comune sulle forme del razzismo contemporaneo in Italia con l’obiettivo di verificare lo stato dell’arte nei termini teorici ed empirici e, al contempo, creare una rete di studiosi e studiose che possa sostenere lo sviluppo di uno specifico ambito di analisi e attivare un costante confronto.



Il call for paper è aperto a ricercatori/ricercatrici, dottorandi/e di antropologia, psicologia e sociologia che conducono ricerche su questo campo di studio.

Sono previste due sezioni distinte:

1)    riflessioni teoriche sul razzismo nella società italiana


2)    metodologie e ricerche empiriche per lo studio dei fenomeni razzisti.


Gli abstract pervenuti al comitato organizzativo saranno valutati e selezionati da un’apposita commissione scientifica e successivamente sarà inviata all’autore/autrice l’accettazione, o meno, del singolo abstract.



Per la stesura dell’abstract è necessario seguire le seguenti regole:

-       Autore/i: nome e cognome, ente di appartenenza , qualifica professionale e/o accademica, e-mail;


-       Testo: 1500 caratteri (400 parole circa);


-       Struttura: Introduzione, obiettivi della ricerca, o analisi teorica, principali risultati conseguiti.




Gli abstract dovranno essere spediti direttamente al seguente indirizzo di posta elettronica:

coordinatore@???



Il temine ultimo per l’invio è il 15 gennaio 2011.



Per eventuali informazioni contattare la segreteria organizzativa:

info@???

tel./fax 011- 835223



Comitato scientifico del convegno:

Alfredo Alietti

Bruno Contini

Silvia Gattino

Anna Miglietta

Dario Padovan

Marco Revelli

Sergio Scamuzzi

Claudio Vercelli