[RSF] Clamori dalla Colombia

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16/11 - URIBE CITATO IN TRIBUNALE USA PER AVER INVIATO PARAMILITARI A
DIFESA DELLA MULTINAZIONALE DRUMMOND

Il narco-expresidente Alvaro Uribe è stato citato in un tribunale
dell'Alabama (Stati Uniti) nella causa contro la multinazionale
Drummond Ltd.

L'accusa verso la compagnia a stelle e strisce, formalizzata nel
2005, è di “partecipazione in crimini di

guerra”, e la citazione di Uribe deriva dal fatto che questi era a
conoscenza di tali crimini, e che garantì l'appoggio di esercito e
paramilitari per proteggere le installazioni della Drummond.
Quest'ultima detiene dal 1980 i diritti di esplorazione e
sfruttamento della ricchissima miniera di carbone “La Loma”, nel
dipartimento del Cesar. A partire da quella data, l'influenza della
multinazionale è cresciuta esponenzialmente, e nel 2003 il
narcopresidente Uribe ha svenduto la compagnia mineraria statale,
Minercol, favorendo ulteriormente la posizione monopolista di questa
impresa straniera.

La Drummond, come ampiamente denunciato negli ultimi anni da
sindacati, associazioni e ong colombiani e internazionali, si serve
di militari e paramilitari per proteggere i suoi impianti minerari e
le infrastrutture, violando costantemente i diritti della popolazione
locale e dei lavoratori: si consideri a questo proposito che dal 2001
a oggi sono stati uccisi dal terrorismo di Stato ben 8 sindacalisti,
l'ultimo dei quali, William Tafur, è stato trovato morto il 1
novembre scorso.

Secondo quanto denunciato dal sindacato dei lavoratori del settore
minerario, energetico, chimico e metallurgico, durante la vertenza
dello scorso maggio l'impresa aveva diffuso vari comunicati nei quali
affermava che i salari dei lavoratori sono molti alti, pubblicando
cifre fasulle utilizzate poi da bande para-militari come pretesto per
terrorizzare i lavoratori e i sindacalisti della Drummond.

Dunque, dopo aver favorito questa multinazionale imperialista, nel
quadro delle più generali svendite e privatizzazioni delle risorse
strategiche del paese, Uribe ha mandato i suoi paramilitari e
l'esercito a difenderne gli abusi, incurante dei danni ambientali che
la Drummond produce, e annientando fisicamente i lavoratori
organizzati per la difesa dei propri salari e dei propri diritti,
crimine contestatogli persino da un tribunale statunitense.

14/11 - MONTATURE CONTRO I CONTADINI DI ARAUCA PER INSABBIARE I
MASSACRI DELL’ESERCITO

Il Comitato Permanente per la Difesa dei Diritti Umani del
Dipartimento di Arauca, Colombia, rivolgendosi alle organizzazioni
per la difesa dei diritti umani nazionali ed internazionali ha
denunciato le violazioni

di cui sono vittime le comunità delle frazioni di la Holanda , la
Esperanza e Caño Temblador, nei pressi del comune di Tame, dove lo
scorso mese di ottobre l’Esercito ha commesso l’orrendo massacro
di tre bambini, nonché lo stupro di tre bambine (di cui una
trucidata subito dopo). Dall'inizio del mese i contadini denunciano
le illegali pressioni portate avanti dai militari della V Divisione
Mobile dell’Esercito, stanziati presso la Esperanza; le
testimonianze parlano di pressioni, intimidazioni e insulti alla
popolazione locale, che viene sottoposta a domande sulla guerriglia e
ad estenuanti interrogatori. Mercoledì 3 novembre, intorno alle 7 del
mattino, un gruppo della Polizia Nazionale si è presentato a la
Holanda facendo riunire gli abitanti della frazione, scattando loro
delle foto e prendendo nota di nomi e numeri dei loro documenti,
redigendo una lista illegale in pieno stile paramilitare.

Il Comitato intende dunque allertare le autorità e gli organismi in
difesa dei diritti umani su possibili montature giudiziarie contro le
comunità contadine e i loro leader, che si sono uniti in modo
solidale alle famiglie colpite, denunciando l’abominevole massacro
dei bambini.

Oggi l'intera comunità, oltre al trauma psicologico e il terrore per
quanto successo, deve subire anche le pressioni e i censimenti
illegali, gli insulti e le intimidazioni della forza pubblica, tanto
dell’Esercito come della Polizia; nonostante tutti i riflettori
siano puntati su questi luoghi, per via dello stupro e dell'omicidio,
i militari, certi della loro impunità, continuano a terrorizzare la
popolazione locale.

12/11 - I PRIMI 75 GIORNI DI GOVERNO SANTOS: CONTINUANO LE VIOLAZIONI
DEI DIRITTI UMANI

Il rapporto stilato dalla “Coordinación Colombia-Europa-Estados
Unidos” (che raggruppa 200 organizzazioni colombiane che si
occupano di difesa dei diritti umani), denuncia che nei primi due
mesi e mezzo del governo presieduto da J.M. Santos sono

stati assassinati almeno 22 attivisti, un giornalista ed un giudice.
Secondo questo coordinamento, l’assenza di una strategia per
smantellare le strutture politiche e militari del
narcoparamilitarismo evidenzia come il governo si sia impegnato solo
a parole, mentre il genocidio contro i difensori dei diritti umani e
attivisti politici cresce esponenzialmente. Si denuncia altresì la
mancanza di etica ed indipendenza degli attuali candidati alla carica
di Procuratore Generale, cosa che non può garantire l'imparzialità
nei processi a carico di membri della forza pubblica o in quelli
relativi allo scandalo della “parapolitica”.

Dopo otto anni di brutali repressioni, torture, sparizioni forzate e
omicidi perpetrati dalla politica uribista di “sicurezza
democratica”, il governo presieduto da J.M. “Jena” Santos ne
rappresenta la naturale continuazione, solo condita con parole di
buoni propositi. Nonostante la mossa di mettere alla vicepresidenza
un opportunista come l’ex sindacalista Angelino Garzón, per dare
una facciata “democratica ed includente” all’attuale governo
mafioso di Bogotá, il terrorismo di Stato in Colombia continua
imperterrito a mietere vittime tra coloro che si oppongono a questo
regime illegale ed illegittimo.

10/11- STUDENTI E DOCENTI STATUNITENSI CONTESTANO LE LEZIONI DI URIBE
ALL'UNIVERSITA' DI GEORGETOWN

Un gruppo di studenti dell'Università di Georgetown, la coalizione
“Adiós Uribe”, ha dichiarato di aver allertato il Dipartimento
di Giustizia degli Stati Uniti in merito alle violazioni dei diritti
umani perpetrate dal narco ex-presidente colombiano, Álvaro Uribe,
invitato dal

rettore (e da Obama) a tenere alcune lezioni nell’anno accademico
in corso.

Gli studenti hanno ricordato che durante gli otto anni di governo
Uribe (2002-2010) sono venuti alla luce “migliaia di casi
documentati” di assassinii extra-giudiziari, crimini commessi da
militari e paramilitari. Il comunicato diffuso dal gruppo afferma
inoltre che “Uribe è implicato nei casi di intercettazioni
illegali, narcotraffico, minacce di morte e attacchi contro i suoi
oppositori politici”.

Gli studenti hanno deciso di presentare queste denunce nel momento in
cui il dipartimento di Giustizia ha richiesto informazioni sui
violatori dei diritti umani che entrano negli USA.

Secondo Charity Ryerson, studentessa di giurisprudenza a Georgetown,
“Uribe dev'essere portato davanti alla Giustizia, invece di dargli
una tribuna per promuovere una versione distorta dei fatti” legati
alla sua narcopresidenza; “le vittime della sua politica meritano
qualcosa di migliore”, ha concluso Ryerson.

Gli studenti hanno istallato un banchetto informativo all'interno del
campus, per “informare la comunità sulle atrocità di Uribe in
Colombia” e sulle diverse violazioni avvenute durante il suo
mandato, fra le quali i cosiddetti “falsos positivos”, eufemismo
per definire la barbara pratica delle forze armate colombiane di
trucidare cittadini inermi, per poi vestirli da guerriglieri allo
scopo di ottenere premi e licenze.

Alla fine dello scorso settembre un gruppo di 80 docenti di
prestigiose università degli Stati Uniti aveva chiesto
all'università di ritirare ad Uribe l'incarico di “professore
emerito”, in quanto rappresenta “un affronto ai docenti ed alla
loro missione educativa”.

Le competenze del mafioso di Bogotá, che la DEA statunitense
segnalava in tempi non sospetti come il n.82 nella lista dei 104
narcotrafficanti più pericolosi al mondo, riguardano, più che
materie universitarie, la sistematica violazione dei diritti umani,
lo sterminio dei sindacalisti, dei leader indigeni e afroamericani,
la persecuzione degli oppositori politici, l'uso del terrorismo di
Stato a favore dell'oligarchia e delle multinazionali, e, in materia
economica, il traffico internazionale di stupefacenti, la svendita ai
privati di strutture sanitarie e l'abbattimento dei sistemi di
protezione sociale; su questi temi ha dimostrato di essere veramente
preparato!



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