[cm-Roma] è un OT perché non parla di bici

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è un OT perché non parla di bici.

non è un OT perché riguarda la storia da cui nasce una ciclofficina di
roma, perché parla di una vertenza cittadina per la tutela di un luogo
pubblico, del rispetto della legge 180 (legge basaglia), di come la
stampa (con intenzionalità o meno) possa disinformare la cittadinanza...

pedalare per la città per riappropriarsi degli spazi vuol dire conoscere
la storia passata dei luoghi e le vicende che vivono nel presente.

cicloleggi ciò che segue e cicloattivati :)

Il Messaggero: Giovedì 18 Novembre 2010
di BEATRICE PICCHI
Puoi riparare la bicicletta, gustare bevande indiane, comprare a pochi
euro incenso, caffé e pergamene, lasciare tuo figlio al nido dalle
pareti verdi e linde, iscriverti a un corso di pilates, aikido o di
danza del ventre e fermarti a fare un certificato. Basta andare nel
padiglione giusto del grande e storico Santa Maria della Pietà che oggi,
al posto del manicomio, ospita tante cose diverse e alternative e non
autorizzate, oltre ovviamente al Museo della Mente, al poliambulatorio
specialistico, al centro prelievi, al consultorio, al centro di
neuropsichiatria infantile, tutti servizi che funzionano, e bene, dicono
i pazienti.
Ci sono una chiesa e 36 padiglioni, tutti della Asl Rm E, (tranne
quattro che sono stai dati in gestione al Comune e che ospitano le sedi
del municipio XIX) peccato però che alcuni padiglioni, almeno quattro,
siano occupati abusivamente. Oltre a due che sono chiusi. «Una cosa
assurda, se non l’avessi visto di persona non c’avrei creduto...», dice
il professor Aiuti che ieri ha voluto visitare la struttura con il
consigliere comunale Antonio Stampete che ha segnalato il caso e membro
pd della Commissione sanità che Aiuti presiede. Qualche esempio? Nel
padiglione 28, gestito dalla cooperativa Santo Spirito che poi ha
subaffittato ad altri, ”occupato da abusivi”, è scritto nella relazione
della Asl, ci sono: un nido, una mensa, un Caf, un patronato, una mensa,
un’associazione che organizza corsi di hata yoga e bioenergetica.
«La cosa sconvolgente - sostiene il presidente Aiuti - è che dentro
edifici pubblici ci siano attività commerciali abusive senza
autorizzazione di vario genere, dall’asilo nido che non ha il permesso
né del municipio né della Asl, alla danza, all’agenzia per fa
certificati per avere l’esenzione da Ici e Ama. Se penso che il Comune
paga milioni di euro per affittare immobili mi sembra una cosa ancora
più ingiusta. Per questo chiedo al sindaco Alemanno e alla presidente
Polverini di affrontare insieme il tema del Santa Maria della Pietà.
Anche io ho chiesto alla Asl perché non riescono a mandarli via: ci sono
sentenze del tribunale, è vero, che li autorizza allo sgombero, ma poi
gli abusivi fanno ricorso e passano altri anni. Nel passato c’è stato
forse un certo lassismo da parte di alcuni funzionari nel dare in
gestione alcuni padiglioni senza mettere poi scadenze, o vietare che
potessero subappaltare ad altre cooperative».
Un altro esempio: il padiglione 31, altri duemila metri quadrati,
”ristrutturato nel 1999 è occupato da abusivi e deve essere reso
disponibile per il Comune“, è scritto nella relazione. «Come il 25,
occupato da anni alcune famiglie - racconta il consigliere del muncipio
XIX Nino Bufalini - o il II che è ancora tutto incartato da ponteggi per
dei lavori che vanno avanti da almeno sei anni».
«Ma le bollette di acqua e luce degli dei padiglioni occupati
abusivamente li paghiamo noi, è ovvio, e questo è un altro spreco»,
sostiene Andrea Deiana della Fials, Federazione italiana lavoratori
della sanità. Che indica in che stato siano ridotte anche alcune aree
verdi, «le vede le palme? Tutte malate, malatissime. La cura del verde
spetta al servizio giardini, e ci vorrebbe più attenzione per un
patrimonio così importante».

segue il nostro comunicato stampa:

COMUNICATO STAMPA DELL'ASSOCIAZIONE EX LAVANDERIA
CHI VUOLE CONOSCERE IL SANTA MARIA DELLA PIETA' ASCOLTI CHI DA ANNI NE
DIFENDE L'USO PUBBLICO E DENUNCIA LA MALAGESTIONE
Una lettera aperta al Prof. Aiuti dopo l'articolo del Messaggero
L'Associazione Ex Lavanderia, impegnata da anni per la tutela del bene
pubblico S.Maria della Pietà, chiede un'audizione urgente con la
Commissione Sanità del Comune di Roma per poter offrire un'informazione
completa e corretta della lunga vicenda del riutilizzo del S.Maria della
Pietà.
Il Prof. Aiuti, Presidente della Commissione Sanità del Comune di Roma è
solo l'ultimo dei politici che "cadono dalle nuvole" sul Santa Maria
della Pietà.
«Una cosa assurda, se non l'avessi visto di persona non c'avrei
creduto...» dichiara sul Messaggero il Prof. Aiuti riferendosi alla
realtà del S.Maria della Pietà.
Il Prof. Aiuti, è andato di persona a visitare l'Ex Manicomio, forse
senza neanche sapere che l'interesse alle vicende della gestione
privatistica del Padiglione 28 nasce da un Comunicato dell'Associazione
Ex Lavanderia del 14 settembre scorso, senza il quale, partiti ed
istituzioni avrebbero continuato serenamente a chiudere tutti e due gli
occhi come hanno già fatto sullo smantellamento illegale degli ostelli e
sul non rispetto delle regole, degli impegni e degli accordi che ha
caratterizzato la storia del S.Maria della Pietà.
La vicenda del Padiglione 28 è infatti, è solo una delle tante che
riguardano la cattiva gestione dell'Ex Manicomio di Roma.
Solo pochi mesi fa, l'inadempienza di ASL e Regione ha fatto fallire il
progetto di collocazione di alcune strutture universitarie al S.Maria.
L'Associazione Ex Lavanderia respinge al mittente l'interpretazione che
emerge dall'articolo del Messaggero volta ad equiparare le vicende del
Padiglione 31 e del Padiglione 28.
Si ricorda, in particolare che solo grazie all'attività volontaria e
alla resistenza strenua dell'Associazione Ex Lavanderia, il Padiglione
31 è utilizzato rispettando la sua destinazione d'uso a centro culturale
pubblico. Ogni atto dell'Associazione Ex Lavanderia è dichiarato,
pubblico e trasparente.
Ben diversa è l'attività privatistica del Padiglione 28 che ha goduto
della compiacenza e del silenzio dei politici di tutti gli
schieramenti.
In una lettera aperta al Prof. Aiuti, La Ex Lavanderia espone le sue
ragioni e chiede un incontro.
---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- Per notizie ed informazioni sulla vertenza S.Maria della Pietà:
Libro bianco: www.exlavanderia.it/librobianco.pdf
Sul Protocollo di Intesa: www.exlavanderia.it/protocollo.htm
Cronologia (1996-2009): http://www.exlavanderia.it/cronologia.htm


segue la lettera inviata al prof. aiuti

Egregio Prof. Aiuti,
Leggiamo dal Messaggero le sue dichiarazioni in merito al S.Maria della
Pietà.
Nel volerle attribuire buona fede, riteniamo che l’equiparazione tra la
storia del Padiglione 28 e quella del Padiglione 31 sia effetto di una
libera e confusa ricostruzione dell’articolista.
Le chiediamo un’audizione urgente con la commissione da Lei presieduta
per offrirle un’informazione completa in merito alla vicenda
dell’utilizzo del S.Maria della Pietà.
Tuttavia, ci permetta intanto di non concederle il diritto allo
“stupore”. Da anni denunciamo la gestione arbitraria del S.Maria della
Pietà. Da anni la vicenda dell’utilizzo dell’Ex Manicomio è elemento di
dibattito politico anche aspro, di atti pubblici, mozioni, Delibere e
Protocolli.
Lo stato del Parco e dei Padiglioni, gli usi illegittimi, lo
smantellamento illegale degli ostelli, il non rispetto del Protocollo di
Intesa del 2007 relativamente agli 8 padiglioni destinati all’Università
sono visibili a chiunque voglia ricevere od offrire un’informazione
corretta.
Permetta invece a noi di essere “stupiti”. L’affidamento del Padiglione
28 a privati, il suo subaffitto a società di vario genere è “notizia
vecchia” perché va avanti dal 2004.
Ciò che è incredibile è che tutto ciò sia avvenuto a 30 metri dalla sede
del Municipio XIX e che nessuno si sia accorto di nulla (o abbia fatto
finta) fino ad oggi.
Le nostre denunce pubbliche sull’argomento sono sempre cadute nel vuoto
come quelle riguardanti lo spreco derivato dall’illegale smantellamento
degli ostelli della gioventù ristrutturati con i fondi giubilari.
Vogliamo informarla che solo dopo il nostro comunicato stampa del 14
settembre 2010 , in ambito istituzionale, qualcuno ha deciso di porre il
problema del Padiglione 28. La relazione che indica il Padiglione 28
come occupato abusivamente è pubblica solo perché noi l’abbiamo resa
tale.
Da sempre, la nostra azione, è volta a denunciare lo spreco di risorse
pubbliche sul S.Maria della Pietà, a difenderne la vocazione pubblica, a
valorizzarne le potenzialità sociali.
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Per compensare la visione confusa che l’articolo può suscitare le
indichiamo le principali differenze tra la vicenda del Padiglione 28 e
quella del Padiglione 31:
Il Padiglione 31 è stato difeso nella sua destinazione d’uso nel 2004 da
associazioni e cittadini. La sua ristrutturazione, infatti era volta a
farne un Centro Culturale Pubblico. Tutti gli atti pubblici attestano la
destinazione d’uso culturale. Oggi, il Padiglione 31 è esattamente
quello che doveva essere, un luogo a disposizione dei cittadini, dei
gruppi musicali, delle compagnie di teatro, delle associazioni. Ogni
azione o dichiarazione dell’Associazione dell’Ass. Ex Lavanderia, che
conta circa 1300 iscritti, si è espressa in forme pubbliche e visibili
da parte di Sorte molto meno fortunata ha riguardato 5 padiglioni
ristrutturati per essere ostelli della gioventù che la ASL RME ha
smantellato illegalmente nel 2003 con il silenzio delle amministrazioni
sia di centrosinistra che di centrodestra.
Il Padiglione 28, anch’esso ristrutturato nel 2000 con i fondi del
Giubileo, è stato affidato in forme non chiare ad una Cooperativa
inesistente che ne ha subaffittato una parte e gestito privatamente
un’altra. Nonostante questo stato di cose vada avanti dal 2004 (e da
allora la nostra associazione lo denuncia), la ASL RME ammette la
condizione di “abusività” solo nel 2009.
Il Padiglione 28 era destinato nel Protocollo di Intesa del 2007 alla
Sapienza. La sua non disponibilità insieme a quella di altri padiglioni
non liberati come promesso dalla ASL RME è stata la ragione addotta dal
CdA universitario per rinunciare all’acquisto degli 8 padiglioni
previsti.
Il Padiglione 31, gestito dall’Associazione Ex Lavanderia, figura in
numerosi atti comunali e regionali nei quali vi è l’impegno (mai
rispettato) a regolarizzare le attività presenti delle quali nessun
soggetto istituzionale in buona fede o semplicemente informato può
negare il valore sociale pubblico.
Stesso discorso vale per l’esperienza di cooperazione integrata del
Padiglione 41.
Del Padiglione 28, politici di tutti gli schieramenti hanno fatto finta
di non vedere e di non sapere fino al nostro comunicato stampa. Eppure
le attività private al suo interno sono ben visibili trovandosi
esattamente di fronte al Municipio Roma 19.
Il Padiglione 31 è l’esito di una vertenza lunga 15 anni per l’uso
culturale e sociale dell’Ex Manicomio portata avanti da associazioni e
cittadini ai quali le istituzioni hanno risposto con la violazione delle
regole ed il non rispetto degli impegni. Ricordiamo che il Consiglio
comunale di Roma non ha mai discusso la Delibera di Iniziativa Popolare
firmata da 9.000 cittadini violando il proprio Statuto. Così i
Protocolli di Intesa e le opere realizzate al S.Maria non hanno mai
visto il rispetto delle norme che riguardano la pianificazione
partecipata.
Il Padiglione 28 è uno dei esiti della gestione arbitraria e clientelare
del patrimonio del S.Maria della Pietà che ha visto lo smantellamento
illegale degli ostelli della Gioventù, il reinserimento di strutture
residenziali psichiatriche in spregio ai principi della Legge 180, la
devastazione del Parco, la violazione degli impegni presi in occasione
del Protocollo di Intesa del 2007.
L’Associazione Ex Lavanderia ha subito 2 processi penali intentati dalla
ASL RME finiti ambedue con sentenze di assoluzione (qualcosa vorrà pur
dire)
Non ci risulta altrettanta solerzia (e soldi pubblici spesi in avvocati)
per quanto riguarda il Padiglione 28
Il Padiglione 31 ha svolto le sue attività pubbliche nonostante la ASL
RME abbia staccato l’energia elettrica per 8 mesi, tentato di chiudere
l’accesso ai cittadini diretti alla Ex Lavanderia per 2 anni, mai
attivato il riscaldamento, tentato persino di osteggiare iniziative nel
parco promosse dalla nostra associazione dopo aver vinto un bando per
l’Estate Romana del Comune di Roma (2008)
Il Padiglione 28 ha svolto le sue attività private godendo di ogni
agevolazione compreso il riscaldamento h24
L’Associazione Ex Lavanderia, presente al Padiglione 31 ha collaborato
con l’Ufficio Giardini per la realizzazione del parco giochi, ha
contrastato il parcheggio selvaggio, ha realizzato strutture e arredi
nel parco
La recente realizzazione di un asilo nido privato nel Padiglione 28 ha
determinato la recinzione e la sottrazione all’uso pubblico di una
porzione di parco
Le attività dell’Associazione Ex Lavanderia sono svolte a titolo
volontario, spazio prove, concerti, mostre d’arte, feste dei bambini
vengono realizzati grazie alle offerte libere e volontarie. Gli arredi,
le strutture, la manutenzione ordinaria e straordinaria sono possibili
grazie alle attività dell’Associazione. (Gli arredi realizzati con i
fondi giubilari sono “spariti” prima del 2004)
Le attività svolte all’interno del Padiglione 28 sono chiaramente
private. L’Asilo nido è gestito da una s.r.l.. Queste attività godono
delle strutture (arredi e strutture per la mensa) realizzate con i soldi
pubblici.
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Per notizie ed informazioni sulla vertenza S.Maria della Pietà:
Libro bianco: www.exlavanderia.it/librobianco.pdf
Sul Protocollo di Intesa: www.exlavanderia.it/protocollo.htm
Cronologia (1996-2009): http://www.exlavanderia.it/cronologia.htm