Author: diabolik Date: To: lista di comunic/azione ed organizzazionedelle realtà di base campane verso rifiuti zero Subject: [RSF] 11 Dicembre 2010: una giornata di lotta per difendere il
nostro futuro. Appello alla mobilitazione
11 Dicembre 2010: una giornata di lotta per difendere il nostro futuro
All’inizio di Ottobre 2010 si erano svolte nel nostro paese
significative iniziative di lotta contro le grandi opere: Messina,
Firenze e la Val di Susa avevano lanciato un appello per una settimana
di mobilitazione “per riunire, dall'estremo Nord al profondo Sud una
Italia impoverita dalla speculazione, rassegnata al degrado,
narcotizzata da una informazione distorta, devastata da una enorme
colata di cemento”.
All’appello avevano risposto in decine di migliaia, per dire NO al Ponte
sullo stretto, NO al sottoattraversamento AV di Firenze, NO al TAV
Torino-Lione. In quegli stessi giorni anche i cittadini di Stoccarda
scendevano in piazza per respingere il progetto di una megastazione
riprendendo le nostre stesse ragioni: un ponte di solidarietà aveva
unito le loro e le nostre lotte.
La risposta di Messina, di Firenze e della Valsusa è stata anche un
segnale di ripresa di un paese che resiste: di un paese che combatte
l’intreccio politica/affari/mafia, che si oppone alla distruzione
dell’ambiente e difende i beni comuni, che non accetta la logica
dell’emergenza e pretende una politica capace di guardare al domani, che
si oppone alla militarizzazione dei territori, al ritorno al nucleare,
che rifiuta la cancellazione dei diritti e difende gli spazi di
partecipazione democratica. E’ un paese che vuole essere protagonista
del proprio futuro e non intende consegnarlo alle lobby che governano la
politica, un paese che pratica l’altra politica, quella capace di
rispondere ai bisogni e non ai ricatti delle segreterie dei partiti,
dando voce a chi si organizza dal basso.
Oggi lanciamo un nuovo appello: una giornata di lotta che veda
mobilitazioni diffuse a livello locale unirsi con la forza della ragione
contro la violenza di un potere politico/mafioso che attacca le
condizioni di vita in nome del profitto. Da Vicenza sommersa non solo
dall’acqua dell’alluvione in una regione consumata dalla
cementificazione ma soprattutto dal fango di una base militare che
rappresenta uno strumento per la politica di aggressione verso altre
popolazione e di militarizzazione del territorio, a Messina che non si
rassegna a dover subire il ponte dei desideri e degli affari; dalla Val
di Susa che con la sua determinazione conduce da vent’anni una
resistenza popolare mai vinta, a Napoli e tutta la Campania sommersa dai
rifiuti e dalle menzogne di chi scarica sui cittadini colpe e
responsabilità che sono di politici e camorristi con nomi e cognomi; da
L’Aquila che ha saputo alzare la voce e da sotto le macerie di un
terremoto che ha rappresentato un tragedia per molti e una nuova
opportunità di business per pochi ha levato la sua voce per denunciare
una militarizzazione camuffata da ricostruzione, alle tante realtà
sparse per il paese che resistono a grandi opere che di grande hanno
solo la distruzione e le dimensioni del business.
Due appuntamenti su tutti: in Val di Susa e a Napoli (o Terzigno).
L’appuntamento del Sud tenterà di riunire, in un unico corteo
interregionale, tutte le esperienze che da tempo rivolgono la loro
critica ad una aggressione ai territori e all’ambiente che determina
solamente inquinamento generalizzato. L’elevato livello di
conflittualità espresso dalle resistenze di Terzigno e Giugliano ha
mostrato come sia possibile non cedere di fronte all’arroganza di un
potere politico corrotto. Dopo anni di uso strumentale dell’emergenza,
caratterizzata dalla sospensione dello stato di diritto (commissariati
straordinari, produzione di leggi speciali e militarizzazione del
territorio), è il momento di ribadire, facendo corpo unico, che non
saremo più disponibili ad accettare la degradazione imposta dal profitto.
L’esigenza è quella di ritrovarsi in una giornata unitaria, provenienti
da territori diversi ma allo stesso modo contaminati, per dare un
orizzonte condiviso di concretezza ai contenuti delle vertenze che in
questa fase la lotta pone: respingere le conseguenze delle attuali
politiche ambientali, mettere al primo posto i bisogni/desideri della
popolazione, la difesa dei beni pubblici dall’aggressione
privatizzatrice, produzione della politica come autodeterminazione del
sociale nella diretta ed autonoma organizzazione della sua vita.
Il prossimo 11 Dicembre diventi una giornata di lotta per dire NO alla
devastazione dell’ambiente e alla militarizzazione dei territori, NO
alle grandi opere inutili, devastanti e dai costi insostenibili, No alla
logica dell’emergenza sul tema dei rifiuti, NO alla cancellazione dei
diritti. Una giornata di lotta per la difesa dei territori e per far
valere gli interessi delle popolazioni, e un segnale ai migranti
costretti a salire sulle gru per essere visibili per dire loro che il
paese che scende in piazza è al loro fianco.
Nella stessa data si terranno anche manifestazioni in altre città
dell’Europa, promosse da un coordinamento di comitati che vede riuniti
spagnoli, francesi, italiani, tedeschi e sloveni che si oppongono al
TAV; anche in questa occasione possiamo costruire un ponte tra le
diverse lotte: più lungo di quel ponte sullo stretto che non vogliamo si
faccia mai.
Movimento No Tav Valle di Susa, Movimento Difesa del territorio Area
Vesuviana, Movimento disoccupati organizzati Banchi Nuovi, Rete campana
salute e ambiente, Rete anticapitalista campana.