Tutt'oggi noi che lavoriamo nel settore cultura abbiamo difficoltà a
far capire cosa facciamo al politico- amministratore di turno ... o i
politici si rendono conto che produciamo benessere, lavoro e cultura
oppure vadano a casa perchè non abbiamo bisogno persone senza
cultura ... appunto
marcantonio
La legge 122/2010, la c.d. “manovra anticrisi”, comporta pesanti
limiti di spesa in
cultura a carico degli enti pubblici e una conseguente drastica
riduzione dei
servizi e delle attività culturali:
a. Riduzione numero componenti organi di amministrazioni e collegiali
(art. 6, co. 5)
b. Limitazione delle spese per mostre e pubblicità al 20% rispetto al
2009 (art. 6, co. 8) e
soppressione delle spese per sponsorizzazioni (art. 6, co. 9)
c. Divieto di costituzione e obbligo di liquidazione e cessione di
società per i comuni sotto i
30.000 abitanti e tra i 30.000 e i 50.000 (art. 14, co. 32)
Le proposte di modifica da parte di federcultura:
a. Riduzione numero componenti organi di amministrazioni e collegiali:
introduzione di una
“clausola di esclusione” a favore degli enti misti pubblico/privati
che gestiscono servizi
pubblici locali, in particolare culturali.
b.Limitazione delle spese per mostre e pubblicità al 20% rispetto al
2009: introduzione di
una clausola di esclusione dall'applicazione del presente comma anche
in riferimento agli
enti che realizzano mostre ed eventi culturali a livello territoriale.
c. Divieto di costituzione e obbligo di liquidazione e cessione di
società per i comuni sotto i
30.000 abitanti e tra i 30.000 e i 50.000: Federculture ritiene
necessario modificare tale
articolo per non annullare la possibilità dei Comuni di minori
dimensioni di dotarsi di
strumenti idonei e più efficienti per la gestione dei servizi.
Peraltro, occorrerebbe prevedere
la realizzazione di un’analisi preliminare alla scelta di dar vita
alle aziende partecipate che
individui in modo oggettivo l’economicità e i vantaggi per
l’amministrazione, così come già
previsto dal D.P.R. n. 902 del 1986 per le prime forme di
esternalizzazione.
L’intervento pubblico per la cultura: un confronto internazionale
Francia – bilancio preventivo 2011 spesa statale: 7,5 miliardi di
euro, 154 milioni in più rispetto
al 2010 (+2%)
Germania - bilancio preventivo 2011 spesa statale: 1,5 miliardi di
euro, il 12% della spesa totale
del paese per la cultura. Il restante spetta ai Lander e ammonta ad 11
miliardi. La spesa di
Lander e comuni per la cultura è pari all’1,9% dei loro bilanci,
mentre il contributo del governo
federale è dell’1% sul totale della spesa pubblica.
Italia - bilancio preventivo 2011 spesa statale: 1,5 miliardi di euro
pari a circa lo 0,21% del totale
della spesa pubblica.
Il settore culturale e creativo in Italia pesa per il 2,6% sul Pil
nazionale
Il Pil generato dal settore è di circa 40 miliardi di euro
Il settore culturale e creativo impiega il 2,3% degli occupati totali
Il settore turistico in Italia rappresenta
il 10% del Pil nazionale
Il turismo culturale pesa il 33% rispetto al Pil turismo
Per contrastare i pesanti tagli alla cultura e aprire una nuova
stagione di riforme Federculture e ANCI promuovono, con il sostegno
del FAI, una mobilitazione nazionale senza precedenti venerdì 12
novembre: una
giornata per sensibilizzare le istituzioni e l’opinione pubblica sulle
pesanti ricadute che tali interventi normativi avranno sul settore e
sul diritto dei cittadini alla cultura.
“12 novembre 2010: Porte chiuse, luci accese sulla cultura”
Difendiamo il diritto alla conoscenza
http://www.federculture.it/