[Forumlucca] Ecco come drogano le nostre menti - per aldo

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著者: marcantonio lunardi
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To: forumlucca
古いトピック: Re: [Forumlucca] Ecco come drogano le nostre menti
題目: [Forumlucca] Ecco come drogano le nostre menti - per aldo
si potremmo fare di più ... sono battaglie, come ben sai,
difficilissime da portare avanti in solitario.

Pensa a quante ingiustizie abbiamo assistito e non siamo intervenuti
perchè commesse da amici che appartenevano alla stessa nostra area di
pensiero o che finanziavano le nostre associazioni.

Un classico esempio è l'associazionismo irresponsabile che finanziato
dalle nostra banche armate accoglie chi scappa da terre di
conflitto ... sono stranezze ma penso che almeno in parte vengano
fatte con il cuore e l'inconsapevolezza.

Siamo burattini perchè lo vogliamo essere ... ma con questo non voglio
giudicare nessuno perchè non esserlo costa moltissimo in tutti i
termini,
da quelli lavorativi a quelli amicali.

eppure se vogliamo un mondo migliore penso si debba passare anche
dall'etica dello sguardo, dalla morale del gesto e dalla coerenza
dell'azione.
Tutto questo molti lo vedono come comunismo ... ma le pratiche di buon
governo vengono etichettate in questo modo da quegli stessi serpenti
che si annidano nelle viscere della gestione pubblica o sono servi
riverenti per una pagnotta e una stretta di mano.

Se prendessi la videocamera e andassi a riprendere le storture
ambientali che troviamo lungo la valle del serchio come mi vedrebbe la
moderna classe dirigente di sinistra che per molti anni ha gestito
questi luoghi?

Sai benissimo che possono succedere cose ben precise come:

- non ricevi più finanziamenti per i progetti da enti vari
- ricevi la visita di polizia, guardia di finanza e altri amici vari
- vieni bollato come comunista irresponsabile che non ha capito le
difficoltà di governare un territorio
- sei troppo giovane o troppo vecchio per capire

il risultato è che ti trovi solo o in gruppi auto-organizzati a
combattere contro quelle stesse strutture che penseresti amiche con il
tuo miserando stipendio mentre dall'altra parte ai personaggi ambigui
e dirigenti solerti pagati fuor di quattrini.

Una lotta impari ma forse va combattuta altrimenti lasciamo il regno a
troppi re e poco popolo :-)

Una cosa che ho imparato è che non dobbiamo più prendere sul serio
questi personaggi ... per chi fosse interessato inizierò con calma a
riprendere le assurdità presenti sul territorio della valle del
serchio poi mi sposterò a lucca ... il lavoro e tanto e lo farò in
termini di volontariato perchè nessuno mi pagherà il tempo e le
cassette per le riprese :-) ... poi d'accordo con un mio amico mi
sposterò nel trapanese e dai pure ... se ognuno fa la sua parte
possiamo scaldare gli animi e controllare il territorio più di ogni
altro amministratore perchè noi viviamo ogni singolo metro quadro che
calpestiamo.

abbraccione

marcantonio








Il giorno 04/nov/10, alle ore 23:16, Aldo Zanchetta ha scritto:

> Caro Marcantonio
>
> qui è il nocciolo del problema, ma ci ostiniamo a non vederlo
>
> ormai siamo burrattini pilotati
>
> tu sai che mi occupo di america latina per hobby (forse non solo...)
> ma anche per capire come mai là i movimenti sociali e indigeni
> (senza idealizzare) sono effervescenti: là anno capito che
> l'informazione è lo strumento chiave per non farsi schiacciare :
> centinaia di piccole radio comunitarie, reti telematiche etc ;
> questi giorni c'è il II o III (non ricordo) incontro continentale
> dei comunicatori dei popoli indigeni....
>
> grazie per ricordarcelo; ma localmente potremmo fare di più?
>
> Aldo
> ----- Original Message -----
> From: marcantonio lunardi
> To: forumlucca
> Sent: Monday, November 01, 2010 11:48 PM
> Subject: [Forumlucca] Ecco come drogano le nostre menti
>
> La manipolazione mediatica ormai non ha confini. Il consenso
> politico e quello d'opinione è regolato attraverso ben precise
> strategie mediatiche che si appoggiano su 10 regole di base. Noam
> Chomsky ci aiuta a svelare l'inganno
>
> In questi giorni di forte instabilità politica si riaccendono i toni
> e si rimescolano i temi che hanno animato il calderone mediatico
> degli ultimi 15 anni: sicurezza, giustizia, economia, tradimento,
> sesso. Nel nostro Paese succede che molti ingenui continuino ad
> esempio a meravigliarsi delle boutade del presidente del Consiglio,
> limitandosi a bollare barzellette e proclami del premier brianzolo
> come uscite inammissibili, senza considerare quanta macchinazione
> logica stia dietro ad ogni singola affermazione. Un meccanismo ben
> oliato a cui fanno ricorso non solo uomini politici, ma esperti di
> marketing e uomini di potere in genere. Un noto studioso di
> linguistica come Noam Chomsky ha stilato una lista di 10 regole, che
> vengono utilizzate per drogare le menti, ammaliandole, confondendo
> in loro ogni percezione, rimescolando realtà e fantasia, evidenza e
> costruzione illusoria. Ecco quali sono:
>
> 1-La strategia della distrazione
>
> L’elemento primordiale del controllo sociale è la strategia della
> distrazione che consiste nel deviare l’attenzione del pubblico dai
> problemi importanti e dai cambiamenti decisi dalle élites politiche
> ed economiche, attraverso la tecnica del diluvio o inondazioni di
> continue distrazioni e di informazioni insignificanti. La strategia
> della distrazione è anche indispensabile per impedire al pubblico di
> interessarsi alle conoscenze essenziali, nell’area della scienza,
> l’economia, la psicologia, la neurobiologia e la cibernetica.
> “Mantenere l’Attenzione del pubblico deviata dai veri problemi
> sociali, imprigionata da temi senza vera importanza. Mantenere il
> pubblico occupato, occupato, occupato, senza nessun tempo per
> pensare, di ritorno alla fattoria come gli altri animali (citato nel
> testo “Armi silenziose per guerre tranquille”).
>
> 2- Creare problemi e poi offrire le soluzioni
>
> Questo metodo è anche chiamato “problema- reazione- soluzione”. Si
> crea un problema, una “situazione” prevista per causare una certa
> reazione da parte del pubblico, con lo scopo che sia questo il
> mandante delle misure che si desiderano far accettare. Ad esempio:
> lasciare che si dilaghi o si intensifichi la violenza urbana, o
> organizzare attentati sanguinosi, con lo scopo che il pubblico sia
> chi richiede le leggi sulla sicurezza e le politiche a discapito
> della libertà. O anche: creare una crisi economica per far accettare
> come un male necessario la retrocessione dei diritti sociali e lo
> smantellamento dei servizi pubblici.
>
> 3- La strategia della gradualità
>
> Per far accettare una misura inaccettabile, basta applicarla
> gradualmente, a contagocce, per anni consecutivi. E’ in questo modo
> che condizioni socio-economiche radicalmente nuove (neoliberismo)
> furono imposte durante i decenni degli anni 80 e 90: Stato minimo,
> privatizzazioni, precarietà, flessibilità, disoccupazione in massa,
> salari che non garantivano più redditi dignitosi, tanti cambiamenti
> che avrebbero provocato una rivoluzione se fossero stati applicati
> in una sola volta.
>
> 4- La strategia del differire
>
> Un altro modo per far accettare una decisione impopolare è quella di
> presentarla come “dolorosa e necessaria”, ottenendo l’accettazione
> pubblica, nel momento, per un’applicazione futura. E’ più facile
> accettare un sacrificio futuro che un sacrificio immediato. Prima,
> perché lo sforzo non è quello impiegato immediatamente. Secondo,
> perché il pubblico, la massa, ha sempre la tendenza a sperare
> ingenuamente che “tutto andrà meglio domani” e che il sacrificio
> richiesto potrebbe essere evitato. Questo dà più tempo al pubblico
> per abituarsi all’idea del cambiamento e per accettarlo rassegnato
> quando arriverà il momento.
>
> 5- Rivolgersi al pubblico come ai bambini
>
> La maggior parte della pubblicità diretta al gran pubblico, usa
> discorsi, argomenti, personaggi e una intonazione particolarmente
> infantile, molte volte vicino alla debolezza, come se lo spettatore
> fosse una creatura di pochi anni o un deficiente mentale. Quanto più
> si cerca di ingannare lo spettatore, più si tende ad usare un tono
> infantile. Perché? “Se qualcuno si rivolge ad una persona come se
> avesse 12 anni o meno, allora, in base alla suggestionabilità, lei
> tenderà, con certa probabilità, ad una risposta o reazione anche
> sprovvista di senso critico come quella di una persona di 12 anni o
> meno (vedere “Armi silenziosi per guerre tranquille”).
>
> 6- Usare l’aspetto emotivo molto più della riflessione
>
> Sfruttate l'emozione è una tecnica classica per provocare un corto
> circuito su un'analisi razionale e, infine, il senso critico
> dell'individuo. Inoltre, l'uso del registro emotivo permette di
> aprire la porta d’accesso all’inconscio per impiantare o iniettare
> idee, desideri, paure e timori, compulsioni, o indurre determinati
> comportamenti….
>
> 7- Mantenere il pubblico nell’ignoranza e nella mediocrità
>
> Far si che il pubblico sia incapace di comprendere le tecnologie ed
> i metodi usati per il suo controllo e la sua schiavitù. “La qualità
> dell’educazione data alle classi sociali inferiori deve essere la
> più povera e mediocre possibile, in modo che la distanza
> dell’ignoranza che pianifica tra le classi inferiori e le classi
> superiori sia, e rimanga, impossibile da colmare dalle classi
> inferiori".
>
> 8- Stimolare il pubblico ad essere compiacente con la mediocrità
>
> Spingere il pubblico a ritenere che è di moda essere stupidi,
> volgari e ignoranti...
>
> 9- Rafforzare l’auto-colpevolezza
>
> Far credere all’individuo che è soltanto lui il colpevole della sua
> disgrazia, per causa della sua insufficiente intelligenza, delle sue
> capacità o dei suoi sforzi. Così, invece di ribellarsi contro il
> sistema economico, l’individuo si auto svaluta e s’incolpa, cosa che
> crea a sua volta uno stato depressivo, uno dei cui effetti è
> l’inibizione della sua azione. E senza azione non c’è rivoluzione!
>
> 10- Conoscere gli individui meglio di quanto loro stessi si conoscano
>
> Negli ultimi 50 anni, i rapidi progressi della scienza hanno
> generato un divario crescente tra le conoscenze del pubblico e
> quelle possedute e utilizzate dalle élites dominanti. Grazie alla
> biologia, la neurobiologia, e la psicologia applicata, il “sistema”
> ha goduto di una conoscenza avanzata dell’essere umano, sia nella
> sua forma fisica che psichica. Il sistema è riuscito a conoscere
> meglio l’individuo comune di quanto egli stesso si conosca. Questo
> significa che, nella maggior parte dei casi, il sistema esercita un
> controllo maggiore ed un gran potere sugli individui, maggiore di
> quello che lo stesso individuo esercita su sé stesso.
>
> Fonte: Res Marche
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