Allego qui sotto il testo del volantino che spiega le motivazioni con cui
i/le compagn* di Sinistra Critica saranno presenti domani, giovedì 4
novembre, alla manifestazione “a difesa del welfare e dei servizi sociali”.
Un saluto a tutt*.
Aurelio Macciò
*NO ALLA MACELLERIA SOCIALE DEL GOVERNO*
Il Governo *Berlusconi-Tremonti,* in maniera sempre più grave, attacca i
diritti e le condizioni economiche e sociali di lavoratori e classi
popolari, regalando al contempo ulteriori risorse e interessi a coloro che
sono i primi responsabili della crisi (banche, speculatori finanziari,
rendite).
*Le misure introdotte con la manovra economica e finanziaria di
quest’estate,* definitivamente approvata il 29 luglio scorso, *sono una vera
e propria “macelleria sociale”:* • blocco delle retribuzioni e della
contrattazione per 4 anni nel pubblico impiego; • ulteriore allungamento
dell’età lavorativa di 1 anno per tutti, anche per chi ha maturato i 40 anni
di contributi previdenziali; • aumento fino a 65 anni dell’età pensionabile
per le donne del pubblico impiego; • un ulteriore taglio selvaggio ai
trasferimenti di risorse alle Regioni e agli Enti locali, con una
prospettiva di ulteriori riduzioni di servizi pubblici e sociali; •
ulteriore taglio di risorse per la scuola e la ricerca; ecc.
In questa operazione il Governo non ha trovato una sostanziale opposizione
da parte dell’*ANCI,* l’Associazione nazionale dei Comuni italiani, il cui
presidente Sergio *Chiamparino* (sindaco PD di Torino) ha sottoscritto il 9
luglio un documento comune con il Governo, dandogli nei fatti il proprio via
libera in cambio dell’anticipazione del federalismo fiscale, cioè per
ottenere da subito una maggiore autonomia impositiva e poter mettere nuove
tasse comunali. Con la sindaco di Genova Marta *Vincenzi* che allora
dichiarava: “Erano i punti chiave del nostro documento unitario. Se
l’accordo è effettivo possiamo essere abbastanza soddisfatti.” (“Il Secolo
XIX”, 10 luglio 2010).
Pertanto *non è possibile che le Amministrazioni locali si ritaglino solo il
ruolo di coloro che sono “costrette” a premere il grilletto* dei tagli
voluti dal Governo.
*COSTRUIRE ANCHE A GENOVA UNA VERTENZA A DIFESA DEI SERVIZI SOCIALI*
*Quali soluzioni si stanno avanzando* per far fronte ai tagli e “difendere”
i servizi sociali a Genova?
• Una soluzione che hanno avanzato diversi esponenti della *maggioranza di
centrosinistra a Tursi* è quella di alienare subito, cioè di cedere a
privati, parte del pacchetto azionario delle aziende che fanno capo al
Comune, segnatamente AMIU e ASTER, una manovra che servirebbe a fare “cassa”
per il solo 2011, lasciando inalterato il problema strutturale, ma
soprattutto che determinerebbe l’entrata del privato in altri servizi
pubblici di rilevante importanza.
• Si ipotizzano poi non meglio precisate “ristrutturazioni” del sistema dei
servizi sociali, ma quello che è già in atto e rischia ulteriormente di
allargarsi è l’entrata sul “mercato dei servizi” genovese di cooperative di
altre regioni che garantiscono costi inferiori (ovviamente a danno di
lavoratori e utenti) ma anche, direttamente, di aziende private.
Ma non basta! Il sistema dei servizi sociali è in gran parte ormai appaltato
dai Comuni alle Cooperative sociali (2.000 lavoratori solo a Genova).
Ebbene, non sono da meno anche le centrali cooperative, *Lega delle
Cooperative* e *Confcooperative* che, dopo aver sottoscritto nel gennaio
2009, insieme a Confindustria e a tutte le associazioni padronali, l’accordo
separato sul modello di regole contrattuali (quello respinto da CGIL e
sindacati di base), hanno costretto nei giorni scorsi non solo la CGIL, ma
addirittura persino CISL e UIL (... è proprio il colmo!!) a interrompere il
tavolo negoziale per il rinnovo del contratto nazionale dei lavoratori delle
Cooperative sociali, perchè hanno giudicato “mortificante per la dignità, la
professionalità e la serietà di tutti i lavoratori del settore” la proposta
economica delle controparti.
E’ allora indispensabile la costruzione di un movimento che rivendichi *il
ritiro delle misure drammatiche imposte dal Governo* e il reperimento delle
risorse necessarie alla salvaguardia di sanità, istruzione, servizi sociali
colpendo i grandi patrimoni, l’evasione fiscale, la speculazione finanziaria
e abolendo lo scandaloso “scudo fiscale” e i privilegi fiscali della Chiesa.
Insieme a questo, sul terreno locale, *occorre costruire una vertenza anche
nei confronti delle Amministrazioni locali* “a difesa del welfare e dei
servizi sociali” *che sappia unire tutti i lavoratori dei servizi,* che
siano dipendenti degli Enti locali e/o della Sanità pubblica o privata come
delle Cooperative sociali, lavoratori e lavoratrici che siano soci o no, con
contratto a tempo indeterminato o precari, *trovando una convergenza
unitaria con l’utenza popolare* che dei servizi ha bisogno e diritto di
usufruire.
*Con questo orientamento politico, Sinistra Critica partecipa alle scadenze
di mobilitazione e di lotta, quella del 4 novembre e quelle che si dovranno
realizzare nelle prossime settimane.*