Autor: usiait1@virgilio.it Datum: To: pop CC: precari_roma Betreff: [Precari_roma] Resoconto prima giornata del convegno di Viareggio
sicurezza e salute
Riceviamo e inoltriamo il resoconto sulla prima giornata del
convegno svolto a Viareggio, dove è intervenuto tra gli altri
un esponente della Rete nazionale salute e sicurezza sul lavoro
trasmette Unione Sindacale Italiana Usi Ait - ADERENTE A RETE
NAZIONALE SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO
NFO bastamortesullavoro@???
L'associazione "il mondo che vorrei" e l'"assemblea 29 giugno", la coscienza
civile di chi lotta per la giustizia e la verità per la strage di Viareggio,
ha organizzato un convegno nella sala Barsanti della Croce Verde di
Viareggio il 23/24 ottobre. Per non dimenticare e perchè non abbia più a
ripetersi.
La Rete nazionale per la sicurezza sul lavoro che ha condotto anche su
questo una campagna
nazionale e che ha partecipato con una delegazione alla manifestazione
nell'anniversario di questa strage, ha partecipato al Convegno e ne ha dato
notizia nel proprio blog e nella mailing list della rete.
L'intento di questo convegno è quello di creare una rete tra i comitati nati
dalle stragi, da Viareggio a Linate, L'Aquila, Torino, Crevalcore, S.
Giuliano di Puglia, Livorno e altre, per dare vita ad un "Comitato dei
comitati" che le colleghi e che ne sia la voce.
Il convegno è iniziato con la solidarietà a Cira, la madre di Daniele
Franceschi, il ragazzo di Viareggio ucciso nelle carceri francesi dalla
brutalità poliziesca, che avrebbe partecipato al Convegno se non avesse
avuto l'impegno di portare la sua battaglia a Roma e con il saluto di M.
Caprilli della Croce Verde.
Daniela Rombi, presidente dell' associazione "il mondo che vorrei" ha
introdotto il convegno di sabato 23 con al centro la sicurezza nei trasporti
(il tema di domenica 24 sarà l'incontro dei comitati delle vittime delle
stragi) e per la ricerca della verità sulla strage, la lotta contro la
prescrizione, contro il processo breve, un'amnistia camuffata che ha fatto
dire al PG di Firenze, Deidda, che presiede l'inchiesta, all'inaugurazione
dell'anno giudiziario: "e chi lo dirà ai padri e alle madri di Viareggio che
hanno perso ragazzi di 18-20 anni che lo Stato rinuncia ad accertare la
verità solo perchè il processo si è rivelato complicato e difficile?". I
comitati vogliono una corsia preferenziale, vogliono conoscere i nomi degli
indagati, attaccano Moretti che per risanare i bilanci dell'azienda ha
tagliato sulla sicurezza, hanno fatto approvare la "legge Viareggio" per i
risarcimenti alle famiglie e si battono per la costituzione parte civile
delle stesse (nel processo penale, la persona offesa non può partecipare
attivamente al processo se è stata risarcita). Hanno portato la loro voce al
parlamento europeo a Bruxelles.
L' intervento di una ferroviera dell' "assemblea 29 giugno" ha contestato i
concetti di "fatalità", dell'"errore umano" sugli incidenti sul lavoro
(Crevalcore, Circumvesuviana, "porte killer"), quando le aziende perseguono
il profitto e la sicurezza per loro è un costo. La strage è stata causata
dal processo di privatizzazione e di deregolamentazione (licenziamenti,
stazioni eliminate, smantellamento dei controlli di verifica, dismissioni
delle Officine Grandi Riparazioni, repressione degli rls ...) del duo
Moretti-Matteoli.
Poi gli altri interventi programmati: la testimonianza di un lavoratore
ustionato in una piattaforma petrolifera in Libia, quella del comitato di
Novara (Trecate, da dove è partito il vagone della morte) che ha organizzato
blocchi e altre forma di protesta, quella di 2 giornalisti di Varese e del
Canton Ticino impegnati nell'informare i cittadini sulla mancanza di
sicurezza nelle ferrovie, un dirigente del sindacato ORSA, del comitato
(oggi fondazione) di Linate, la testimonianza di un ex capotreno vittima di
una "porta killer", quella di Medicina Democratica (che si costituirà parte
civile al processo) sullo stress psicologico di coloro che hanno subito o
hanno assistito ad eventi gravi, infine l'intervento di un dirigente della
filt-cgil.
Il dibattito è stato aperto da Dante De Angelis, sospeso per rappresaglia
per avere espresso solidarietà agli operai di Melfi, che ha valorizzato il
lavoro dei comitati nati dalle tragedie perchè manca la fiducia nello Stato,
ed è continuato con l'intervento di un assessore di Lucca, di un rls
trenitalia.
A questo punto c'è stato l'intervento della Rete nazionale, un intervento
"politico", che ha denunciato il profitto dei padroni e il loro
sistema come causa delle morti sul lavoro e tra la popolazione, la giustizia
negata nei tribunali (l'esempio di Ravenna per la morte di Luca Vertullo),
il fascismo dei padroni che passano come rulli compressori sull'opposizione
degli operai e l'attività del governo che ne è espressione che peggiorano la
condizione dei lavoratori e che fa aumentare il rischio sicurezza, le
campagne nazionali della Rete, la campagna immigrati. L'intervento della
Rete si è concluso con l'invito ai comitati di partecipare alla sentenza del
processo Thyssen a Torino.
Ha chiuso il dibattito un compagno della Rete disarmiamoli contro gli F35 a
Cameri.