Author: Eugenio Baronti Date: To: FORUM LUCCA Subject: [Forumlucca] Intervento sul compostaggio di Eugenio Baronti
Intervento sulla proposta del tavolo di lavoro del compostaggio
Scusate se inizio con una domanda: qualcuno mi sa dire chi è che vuole rimuovere il vincolo archeologico a casa del Lupo?
Se coloro che sono intervenuti in questi giorni sulla stampa e che ci hanno così frettolosamente e pretestuosamente bocciati senza possibilità di appello, si fossero letti semplicemente la nostra proposta o avessero partecipato all'assemblea di presentazione, ci avrebbero risparmiato tante inutili polemiche che servono solo ad alimentare un clima di esasperazione che è proprio l'esatto contrario di quello di cui ci sarebbe bisogno oggi.
E' troppo pretendere di leggere e conoscere una proposta prima di criticarla e rigettarla?
Se l'avessero letta, i nostri gentili, ma un po' prevenuti interlocutori, sarebbero stati costretti ad usare altri argomenti e non quelli infondati dei vincoli esistenti, soprattutto quello archeologico, quello più gettonato, perché a pag 7 della relazione, presentata nell'assemblea del 19 ottobre a Capannori, sta scritto a chiare lettere: ...."Qualora la superficie attualmente urbanizzata, in sede progettuale, risultasse insufficiente a realizzare un impianto di 50.000 t, si renderebbe necessario reperire una ulteriore superficie, che andrebbe individuata nelle aree limitrofe, (sito Tassignano sud individuato a suo tempo dalla provincia) nel rispetto dei vincoli esistenti e dei ricorsi pendenti. Comunque noi insistiamo sulla necessità di integrare il nuovo impianto con il depuratore esistente, proprio mediante questa integrazione si riducono le dimensioni dell'impianto e l'occupazione di suolo".. oltre a risparmiare una quantità consistente di risorse finanziarie che ci permettono di compensare completamente i maggiori costi di acquisizione di un terreno già edificato. Su questo ultimo punto chiedo però un po' più di coerenza e coraggio; se inseriamo giustamente nel nostro regolamento urbanistico la priorità del recupero e del risanamento del patrimonio edificato esistente per evitare il consumo di nuovo suolo agricolo, allora non possiamo lasciarci dissuadere dai maggiori costi necessari per concretizzare questa corretta e moderna impostazione di politica urbanistica sostenibile.
Quando dei cittadini di buona volontà si ritrovano insieme, in tanti, per affrontare e proporre soluzioni a problemi che interessano tutta una comunità, mettono a servizio gratuitamente le loro competenze, professionalità, il proprio sapere e le proprie esperienze, senza badare alle diverse appartenenze politiche, con l'unico obiettivo di contribuire alla risoluzione di un problema che si trascina da anni, io lo considero un fatto straordinariamente positivo in questa epoca dove predomina individualismo, egoismo, una deresponsabilizzazione diffusa nei confronti dei beni comuni e uno scarsissimo senso civico. Una qualsiasi amministrazione, dovrebbe guardare questi cittadini non con sospetto, ma con rispetto se non proprio con gratitudine, e questo vale soprattutto per una amministrazione che in ogni pagina del suo programma fa riferimento al metodo della partecipazione democratica come pratica di governo.
Noi non pretendiamo che questa nostra sia considerata l'unica e la migliore proposta possibile, pretendiamo però che sia letta e conosciuta, magari anche bocciata ma con argomenti veri e non con argomenti bugiardi come sono stati usati in questi giorni. Questa è solo un contributo, il metodo democratico e partecipato vorrebbe fosse sottoposta ad un confronto sereno e rispettoso, con altre idee e proposte per poi prendere una decisione condivisa insieme, nell'interesse dell'intera comunità della Piana.