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From: nuovo pci
To: uni.pop.com@???
Sent: Saturday, October 16, 2010 6:27 PM
Subject: [(n)PCI] Volantino diffuso alla Manifestazione di Roma indetta dalla FIOM
(nuovo)Partito comunista italiano
Comitato Centrale
Sito: http://www.nuovopci.it
e.mail: lavocenpci40@???
Delegazione
BP3 4, rue Lénine 93451 L'Île St Denis (Francia)
e.mail: delegazionecpnpci@???
Aderire apertamente e capillarmente alla manifestazione FIOM di sabato 16 ottobre!
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Intervista del mensile Resistenza al Segretario Generale del (n)PCI
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Comunicato CC 23/10 - 16 ottobre 2010
diffuso come volantino alla Manifestazione di Roma indetta dalla FIOM con l’adesione di migliaia di OO e OP.
[Scaricate il testo del comunicato in Open Office / Word / PDF]
[Scaricate il testo volantino in PDF]
La Voce del nuovo Partito comunista italiano
Bisogna costituire un governo d’emergenza deciso a porre rimedio subito agli effetti più gravi della crisi economica e della crisi ambientale e a rimettere il paese su una via di progresso!
Le masse popolari organizzate lo possono fare. Ognuno può dare il suo contributo!
Nessuna azienda deve essere chiusa! - Ad ogni azienda un compito utile e quanto occorre per funzionare!
Nessun lavoratore deve essere licenziato! - Ad ogni adulto un lavoro utile e dignitoso!
Ad ogni individuo quanto occorre per una vita dignitosa e per partecipare alla gestione della vita sociale!
Gli altri paesi hanno i nostri stessi problemi: stringere rapporti con quelli disposti a collaborare con noi!
Compagni, lavoratori, immigrati, donne, giovani!
Il nostro paese è coinvolto in una crisi mondiale quale non si era ancora mai vista: la crisi economica si combina con la crisi ambientale. Per sua natura non è una crisi che prima o poi finirà da sola. Solo i lavoratori organizzati possono farla finire, altrimenti porterà a nuove guerre mondiali e alla devastazione del pianeta. È una crisi che mette in forse il nostro avvenire e l’avvenire di tutta l’umanità.
La crisi economica oramai imperversa da tre anni. In realtà covava da alcuni decenni perché i capitalisti e gli altri ricchi avevano accumulato più soldi di quanti potevano impiegarne con profitto. Per un po’ di tempo hanno evitato che la crisi economica esplodesse in tutta la sua gravità dirottando masse enormi di capitale nella privatizzazione di servizi e aziende pubbliche, nella mondializzazione del tessuto produttivo e nella speculazione finanziaria. Ma alla fine del 2007 la bolla dei mutui immobiliari USA è esplosa, ha scombussolato tutto il sistema finanziario mondiale e la crisi finanziaria è trapassata in crisi delle attività economiche. La crisi economica getta sulla strada in ogni angolo del mondo milioni di lavoratori, aggrava la miseria e la fame che già affliggono tanta parte dell’umanità. Gli effetti disastrosi della crisi economica sono aggravati dalla crisi ambientale, che per la prima volta colpisce tutta l’umanità.
Ci sono lavoro, beni e servizi per tutti!
Ci sono i mezzi materiali e le conoscenze per porre fine alla crisi. È una questione politica!
Ma se non vi poniamo fine noi, rovine ancora più gravi incombono sulle masse popolari del nostro e degli altri paesi. La borghesia imperialista, il clero e le loro autorità non possono porre fine né alla crisi economica né alla crisi ambientale: perché sono crisi generate dal sistema di relazioni sociali che loro incarnano, su cui sono fondati i loro privilegi e la loro civiltà. Loro non vedono altro mondo oltre questo e lo difendono con ogni mezzo. Non concepiscono altra civiltà che arricchirsi, produrre per fare profitti, produrre per vendere, produrre il più possibile. Le misure che prendono non fanno che aggravare le due crisi, perché mirano a conservare il sistema finanziario, monetario, commerciale che è la fonte delle crisi.
Non fanno altro che ridurre i diritti e i redditi dei lavoratori e mobilitare una parte dei lavoratori contro l’altra: quelli di un’azienda contro quelli di un’altra, quelli di un paese contro quelli di un altro, i lavoratori autoctoni contro i lavoratori immigrati.
Bando ad ogni illusione che la crisi attuale prima o poi finirà da sola, anche se gli affari procederanno tra alti e bassi e sfasati da un paese all’altro. Ma noi possiamo invece farla finire. La FIOM e gli altri organismi che hanno convocato questa manifestazione sono un’ottima base di partenza per la soluzione della crisi. Nel nostro paese già oggi ci sono migliaia di Organizzazioni Operaie e di Organizzazioni Popolari. Bisogna moltiplicare il loro numero, che si coordinino ancora più tra loro, che costituiscano un governo di emergenza con uomini che godono della loro fiducia, un governo che su loro indicazione prenda caso per caso, azienda per azienda, zona per zona e di momento in momento i provvedimenti necessari per attuare le misure sopra indicate. Le stesse OO e OP faranno osservare i provvedimenti del loro governo d’emergenza: il Governo di Blocco Popolare.
Bisogna da subito resistere capillarmente alle imposizioni dei padroni, del Vaticano e delle autorità che loro hanno installato. Rifiutare le privazioni che vogliono imporre alle masse popolari. Impadronirsi dei beni necessari e usufruire gratuitamente dei servizi, nella maniera più organizzata di cui siamo capaci e con criteri di classe: contro la grande distribuzione, le immobiliari, le grandi società, le banche, le assicurazioni e i ricchi ma rispettando i lavoratori autonomi, i bottegai e gli artigiani. Impedire licenziamenti, sfratti e pignoramenti. Organizzarsi per sospendere il pagamento dei mutui come qua e là già ci si è organizzati per non pagare le bollette esagerate dei servizi privatizzati (acqua, elettricità, ecc.). Diffondere la protesta, generalizzare l’insubordinazione e la disobbedienza ai padroni e alle loro autorità. Sviluppare ogni forma di solidarietà con disoccupati e famiglie con reddito troppo basso. Incrementare le iniziative economiche alternative per migliorare l’ambiente, la sicurezza, l’igiene, l’assistenza sanitaria, la cultura, l’alimentazione, le abitazioni, l’istruzione.
Con queste iniziative, oltre che far fronte a necessità immediate, i lavoratori organizzati rendono il paese ingovernabile dai padroni e dai loro governi, nonostante la polizia e le varie forze armate. Combinano la loro disobbedienza con i contrasti che sconvolgono il vertice della Repubblica Pontificia e in definitiva indurranno la borghesia, il clero, le Organizzazioni Criminali, il Vaticano ad accettare come misura temporanea d’emergenza la costituzione del GBP. Certo, cercheranno di liberarsene al più presto, ma questo sarà un altro capitolo della storia.
I comunisti hanno il coraggio di affrontare la situazione, forti delle lezioni del movimento comunista!
Il nuovo Partito comunista italiano
chiama gli operai avanzati a costituire comitati contro la crisi in ogni azienda!
chiama ogni elemento avanzato delle masse popolari a costituire organismi popolari in ogni quartiere e in ogni paese!
Il nuovo Partito comunista italiano chiama gli operai e gli elementi delle masse popolari più avanzati e più generosi a costituire clandestinamente Comitati di Partito in ogni reparto e azienda, in ogni quartiere e paese, in ogni organizzazione di massa, a ogni livello: per aggregare gli elementi più avanzati, imparare a funzionare clandestinamente, imparare assieme a svolgere un’efficace opera di orientamento sui propri compagni, sulle OO e sulle OP della zona, sulle masse popolari!
I lavoratori organizzati possono rimettere in moto il paese, assicurare a tutti le condizioni di una vita dignitosa, stabilire relazioni feconde con gli altri paesi perché essi hanno gli stessi nostri problemi!
Non ci salverà la lotta che vuole Marchionne contro i lavoratori degli altri paesi!
Non ci salverà la lotta razzista contro gli immigrati, lanciata da Lega Nord e dai fascisti, sotto la protezione di Berlusconi, il capo delle Organizzazioni Criminali a cui il Vaticano ha confidato il governo del paese!
Le Organizzazioni Operaie e le Organizzazioni Popolari devono coalizzarsi e costituire un loro governo d’emergenza che ponga rimedio subito agli effetti più gravi della crisi e avvii la ricostruzione del paese su basi più avanzate, il Governo di Blocco Popolare!
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