Autore: norma Data: To: forumgenova@inventati.org, Fori sociali Oggetto: [NuovoLab] 437° ora in silenzio per la pace
Rete controg8
per la globalizzazione dei diritti
Mercoledì 13 ottobre dalle 18 alle 19 sui gradini del palazzo ducale di
genova, 437° ora in silenzio per la pace.
Incollo il volantino che verrà distribuito
Documento di Rete-ECO (Rete degli Ebrei contro l'Occupazione)
Si è tenuta a Roma il 7 ottobre una manifestazione pro-Israele, promossa
dalla deputata del PdL, e colona, Fiamma Nirenstein. Vi hanno
partecipato politici di destra come J.M. Aznar, ex premier spagnolo, il
deputato berlusconiano G. Quagliariello, insieme a deputati e dirigenti
del PD come W. Veltroni e Furio Colombo, senatori come U. Veronesi,
giornalisti di destra come Giuliano Ferrara e Mario Sechi, insieme a
quelli di "sinistra" come Barbara Palombelli, il presidente della
Comunità Ebraica romana Riccardo Pacifici, universitari "mediatici",
artisti del varietà ed altri.
Ci colpisce come particolarmente incongrua la partecipazione bipartisan
di politici e parlamentari del governo e dell'opposizione, in nome di
una mal intesa solidarietà con lo Stato di Israele che si esprime con
l'appoggio incondizionato al governo israeliano, qualsiasi cosa compia,
in dispregio dei diritti civili, politici ed umani dei Palestinesi, che
siano cittadini israeliani o abitanti dei Territori occupati dal 1967.
Giorno dopo giorno viene sottratta loro la terra di sotto i piedi,
distrutte le case per costruirvi quelle dei coloni Ebrei, tolta l'acqua
per darla ai coloni, tolta la libertà di circolazione nel loro Paese e
la libertà personale: circa 6000 persone sono in prigione,
quattordicenni compresi, e centinaia di detenuti "amministrativi", senza
processo.
Sotto il governo Netanyahu è stata ribadita la validità attuale di una
legge ignobile votata anni fa come 'temporanea', che di fatto vieta a
coniugi israeliani Arabi, di convivere in Israele o nei Territori
occupati con il coniuge non prima residente. La stessa separazione viene
imposta ai palestinesi di Gaza rispetto a quelli di Cisgiordania. Un
provvedimento, quest'ultimo, che neppure il regime fascista mussoliniano
avrebbe osato prendere.
L'assedio di Gaza, che impedisce ogni attività produttiva e crea fame,
continua. E' di meno di due anni fa l'attacco che ha causato la morte di
quasi 1.400 abitanti, la maggior parte dei quali non aveva preso parte
alle ostilità.
Quando una flottilla di pacifisti ha cercato di rompere l'assedio, prima
dell'estate, l'esercito israeliano non ha esitato a compiere assassinii
a sangue freddo, per fermarla; così il report recentemente diffuso
dall'ONU. La "nave degli Ebrei" che portava generi di conforto e
giocattoli per la popolazione civile di Gaza, (a bordo della quale si
trovava un sopravvissuto ai lager nazisti e un premio Nobel per la pace)
è stata sequestrata in alto mare con tutto il suo carico e il pacifista
israeliano Jonathan Shapira, rappresentante delll'organizzazione
pacifista israelo-palestinese "Combatants for Peace", è stato
sequestrato e torturato.
Ci sembra veramente che questa manifestazione sia stata una vergogna per
chiunque abbia ancora stima per le libertà civili e democratiche, e si
voglia opporre alla avanzata del nazionalismo razzista, in Italia come
in Israele. Il razzismo oggi si manifesta soprattutto contro il mondo
arabo e contro gli immigranti di ogni etnia, Rom, Africani e Slavi. La
politica del governo Nethanyahu e l'appoggio che esso pretende di
ricevere dagli ebrei della diaspora hanno dato fiato anche
all'antisemitismo fascista e di certa pseudosinistra.
Il 2 ottobre -- quando era ormai nota a tutti la ripugnante storiella
antisemita raccontata dal nostro premier -- l'organizzatrice della
manifestazione pro-Israele ha scritto: "Berlusconi (...) ha dichiarato
il suo consueto e sincero attaccamento al mondo ebraico". Altri, di
coloro che hanno dichiarato il sostegno attivo all'evento, tacciono. Noi
Ebrei di queste amicizie e di queste colpevoli connivenze facciamo
volentieri a meno.
Agli Ebrei italiani che vogliano esser fedeli alla tradizione
universalista ed antinazionalista che ha caratterizzato la cultura
ebraica da molti secoli, e alla Memoria dei morti, chiediamo di
rinunciare al nazionalismo sciovinista per il governo di Israele,
prevedibilmente portatore di colpevoli sventure per tutti.