Re: [cm-Roma] prima di decidermi a lasciare questa lista...

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Autor: Adriano Bono
Data:  
A: ch.cavallaro@virgilio.it, critical mass Roma
Assumpte: Re: [cm-Roma] prima di decidermi a lasciare questa lista...
sagge parole, sottosrcivo in pieno, e mi impegno a farne tesoro! :)

Il giorno 12 ottobre 2010 17:52, ch.cavallaro@??? <
ch.cavallaro@???> ha scritto:

> ... e mi dispiacerebbe, perche' sono di natura curiosa, perche' stare con
> i/le cmooni/e mi piace e perche' in questa lista ho letto cose moolto
> interessanti, a partire dal penultimo dibattito sulle fonti energetiche,
> provo a dirvi le riflessioni che ho fatto sull'ultimo dibattito in corso.
>
> L'esperienza di anni mi ha insegnato che in ogni lista c'e' un limite, una
> netiquette che prescinde dall'oggetto della lista e che non e' vuota
> formalita' ma la ricerca di modalita' di dibattito costruttive.
> Questa netiquette, condivisa a livello internazionale, tra le altre cose
> prevede che non si affolli una lista con messaggi rivolti a una specifica
> persona ne', tantomeno che si sviluppino in lista polemiche personali.
> Chi vuole può esercitarsi in questo tipo di dibattito a distanza
> utilizzando direttamente la mail della persona che vuole come interlocutore.
> Il senso di questa regola e' che il non farlo significa, implicitamente,
> richiedere uno schieramento della lista su alcune affermazioni. Ma poiche'
> tale richiesta e' implicita, spesso dopo un po' non si capisce piu' di quali
> affermazioni si sta parlando e spesso, di schieramento in schieramento, si
> passa dalla discussione per comprendere alla discussione sui non detti o
> sui presupposti attribuiti e da questi ultimi alle provocazioni e agli
> insulti. Tutte cose che rimangono scritte e segnano spesso l'avvio verso una
> brutta china del gruppo associato alla mailing list.
>
> Ho fiducia che non sara' cosi' in questo caso, tuttavia le ultime decine di
> mail mi hanno proprio stremato. Sono convinta che, faccia a faccia e con
> metodi di discussione che limitino la tendenza alla caciara o alla rissa, le
> cose potrebbero andare diversamente.
>
> Sono convinta che tutti/e sappiano la delicatezza e la rilevanza che il
> tema di queste ultime mail ha nella storia del pensiero occidentale e in
> quella del nostro Paese, l'ultimo per cultura NON sessista (o il primo per
> una cultura ancora sessista) di tutti i paesi europei (europa a 25), e si
> vede. I dati sono di questi giorni.
>
> Sono convinta che tutti/e sappiano quanto è delicata e importante una
> relazione con persone con cui condividi parti importanti di vita e di
> ideali, e tutti/e vorremmo, diversamente da quanto ha fatto la sinistra da
> quando me la ricordo (e meglio che non dico da quando), riuscire a costruire
> insieme condividendo ciò che stiamo costruendo e non dividendoci su chi
> costruisce la bici piu' pura, piu' bella, piu' perrfetta, piu' ecologica,
> piu' innoavtiva etc. etc. etc. (e' metafora).
>
> Tuttavia per fare questo la mia esperienza, e il confronto con altri/e
> amici/che, dice che sono necessarie alcune cose:
> premettere esplicitamente il rispetto, l'interesse, se non l'affetto che si
> ha per gli/le altri/e interlocutori/trici e ricordar(se)lo se necessario
> anche durante e dopo
> un ascolto attento e paziente e la richiesta di chiarimenti per tutte le
> cose che non si e' sicuri di aver compreso correttamente
> la necessità di separare la questione in discussione da colui/colei con cui
> si discute, non perche' le cose non emergano dal nostro vissuto ma perche',
> al contrario delle cose dette (o addirittura scritte) le persone possono
> (persino !) cambiare opinione e modo di sentire nel corso di una
> discussione. E' necessario che ne abbiano lo spazio e l'opportunita', che
> non vengono facilitati da una eccessiva personalizzazione
> infine che la discussione abbia una finalizzazione positiva a qualcosa da
> costruire insieme, perche' altrimenti si riduce a una battaglia tra squadre
> e la cultura che ci portiamo dietro prevede che vi sia solo la solo la
> soluzione "io vinco - tu perdi", di cui vediamo tutti i giorni gli effetti.
>
> Infine, e a questo proposito, credo che sia importante l'emersione di una
> visione anche al femminile del mondo dei/delle ciclostinati/e e sarebbe
> interssante capire come tutti/e la facciamo nostra, per esempio in termini
> di caratteristiche dei percorsi ciclabili che proponiamo, di problemi di
> mobilità (non solo casa lavoro ma, per esempio, casa, scuola, lavoro,
> scuola, spesa, casa con cio' che questo significa), di "mostri/e" e altri
> esoscheletri a trazione umana. Di apprendimento meccanico, di strumenti
> meccanici, magari. Di approccio alla meccanica e alla "tecnologia".
>
> Scusate la lunghezza, l'estemporaneita e spero che si percepisca un tono
> dimesso, preoccupato e un po' triste. Vorrei continuare a crescere, non solo
> ciclomeccanicamente parlando, insieme a voi e mi sono solo un po' spaventata
>
> chiara c.
>
>
>
> _______________________________________________
> Cm-roma mailing list
> Cm-roma@???
> https://www.autistici.org/mailman/listinfo/cm-roma
>
>



--
Adriano Bono
www.adrianobono.it
+393495921148
Su skype: dingalin

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http://www.myspace.com/reggaecircus