La frase intera dell'articolo è questa
"Nella riunione degli hacklab, che continuano a spuntare numerosi in tutta la penisola, forse per la prima volta si è discusso
approfonditamente della presenza dei professionisti pagati dalle grandi aziende all’interno dei circuiti di sviluppo e di
manutenzione del software libero. Una tendenza che potrebbe mettere a rischio il modello organizzativo – da sempre considerato,
dagli organizzatori e «frequentatori» degli hackmeeting, democratico, orizzontale e non mercificato – su sui si è finora basata la
fortuna della diffusione del software antagonista a quello chiuso, proprietario, altimenti detto «privativo», quello diffuso senza
il codice sorgente e protetto da un ristrettivo copyright «Microsoft style».
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