Re: [cm-Roma] R: persone strane mipare

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著者: blubike
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To: critical mass Roma
題目: Re: [cm-Roma] R: persone strane mipare
per me invece la questione è fondamentale.
il sessismo non è sopportabile. fastidioso leggere chi ce l'ha più
grosso, scritto per gioco o per serio, e la querelle successiva davvero
becera.
ma come si fa a parlare di microrivoluzioni se stiamo ancora alla
clava?
possibile non si capisca che uscire da certi schemi mentali è
necessario se si vuol davvero cambiare qualcosa e non solo a parole.
troppo intelligenti per passi indietro pare, troppo stupidi per passi
in avanti.

BB

On Sun, 10 Oct 2010 16:26:26 +0100 (BST), skybia <skybia@???>
wrote:
> Ribadisco che per me la questione è politica e non personale (per
> cui eviterei anche di stigmatizzare le persone con nomignoli poco
> simpatici tipo ‘pinco pallo’ per delegittimarle) e credo che in
> questi termini vada posta da chiunque.
>
> Io non mi sono strappata le vesti o gridato dagli all’untore ma ho
> posto un problema politico che è questo: siccome la cm si pone
> all'interno dei movimenti antagonista / anarchico / comunista /
> ecologista etc.etc si pensa sia immune da sessismo? E lo siano quei
> movimenti? (e questo vale anche per l’omofobia e la lesbofobia, per
> il razzismo e per il fascismo, o basta dichiararsi anti e il resto va
> da se? Se la politica è pratica ed è nella pratica che si trasforma
> l’esistente dov’è qui la differenza rispetto a discorsi dominanti
> )?
>
> Le mail di questi giorni (ma andando a ritroso a leggere anche in
> quelle passate si possono trovare delle chicche non indifferenti) mi
> rimandano altro, a conferma che anche in quei luoghi dove c'è la
> pretesa di essere i portatori del cambiamento e i paladini di mondi
> migliori (ma per chi?), le questioni siano diverse.
>
> La cosa che più inquieta, è la pretesa di estraneità, le dinamiche
> di complicità che si innescano tra gli uomini, l'ingenuità ipocrita,
> il non sentirsi mai parte in causa.
>
> Ingenuità che secondo me maschera un atteggiamento e una volontà
> ben precisa: quella di non dotarsi di strumenti di messa in
> discussione, “perché bisogna portare pazienza ed aspettare tempi
> più maturi per ragionare di questo, perché è controproducente per
> le lotte in atto, come si scrive, perché siamo un corpo unico (un
> po’ come la storiella sulla lotta di classe che ci racconta che la
> lotta di classe necessariamente condurrà alla liberazione delle
> donne), con un obiettivo unico (dimenticando di come i soggetti siano
> incarnati e la stessa cm e le sue pratiche probabilmente vengano
> vissute in maniera diff da uomini e donne)”, dimenticando che non è
> che se necessariamente ti martirizzi con il cilicio per la cm (lo
> prendo come esempio, come intento ai miei occhi di sviare una
> questione) si deve legittimare ogni atteggiamento coatto e sessista
> perché fatto da compagni.
>
> Io come altr* abbiamo scelto di porre delle questioni, ci siamo
> assunt* la responsabilità di dire altro, su questo la risposta è
> stata ad oggi una chiusura totale, stigmatizzazioni, denigrazioni, al
> massimo toni paternalistici.
>
> b.
>
> L'abri est encore lointain. Quelqu'une, plus résistante, se met à
> entonner un chant pour leur redonner courage. Elle dit, ne courbe pas
> la tête / comme quelqu'une qui est vaincue. Elle dit, réveille-toi
> /reprends courage / la lutte est longue / la lutte est difficile(....)
>
> --- ha scritto:
>
> Da: Marco Pierfranceschi
> Oggetto: Re: [cm-Roma] R: persone strane mipare
> A: "critical mass Roma"
> Data: Domenica 10 ottobre 2010, 10:53
>
> Torno on-line dopo un giorno solo per rispondere e trovo che la
> discussione ha progredito troppo oltre perché possa ribattere punto
> per punto come faccio di solito, per cui mi dovrò limitare ad una
> spiegazione di massima.
> Dopo l'infelice uscita di Adriano, le repliche che ne sono seguite mi
> hanno raccontato meglio di ogni altra situazione vissuta fin qui la
> frammentazione ormai a livello sub-atomico della sinistra italiana:
> sono più importanti i distinguo, le "differenze", le prese di
> posizione di quanto non sia il sentirsi uniti in una lotta comune. E'
> più essenziale stigmatizzare il "compagno che sbaglia" di quanto non
> sia il farlo sentire parte, seppur perfettibile, di un progetto
> comune.
> Ragà, io non ce la faccio più, c'è un problema di "nervi scoperti"
> su
> tutto, e quello del "quoting" voleva essere solo un esempio. Sono
> d'accordo che non possiamo abbassare la guardia su nulla, ma c'è
> modo
> e modo di far presente a chicchessia un errore. C'è il modo che gli
> dice: "grazie per tutto quello che stai facendo ma guarda che su
> questo punto puoi fare di meglio" e c'è il modo: "abbruttostronzo,
> se
> nun je la fai (p.e. ad essere politically correct, terzomondista,
> nogglobbal, veloruzionario, martire...) mejo che te stai zitto!".
> C'è un modo di essere "inclusivi" ed un modo di essere "esclusivi",
> e
> qualunque appunto, per quanto sacrosanto possa essere, finisce con
> l'appartenere all'una o all'altra categoria. La sinistra radicale,
> ahimé, ha il "dono" di essere fortemente esclusiva, da qui
> l'atomizzazione delle istanze.
> Adriano sta spendendo in questo progetto (CM) e questa lista più
> tempo
> ed energie di me e voi messi insieme, e che dopo cento cose
> impagabili
> e fatte un pinco pallo radioattivo che partecipa alle discussioni una
> tantum (e quasi esclusivamente su questioni di gender) gli "spari
> alla
> schiena" per un'unica cazzata lo trovo insopportabile.
> MJ2C
>
> Ciao
>
> --
> Marco Pierfranceschi
> ~~~~~~~~~~~~~~~~
> Mammifero Bipede
>
> ~~~~~~~~~~~~~~~~
> "We are young despite the years
> we are concern
> We are hope despite the times"
> R.E.M. - These Days - 1986
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