Ad agosto di questanno era uscito il progetto preliminare. Un progetto
delirante che oltre a sconquassare la Valle mette a repentaglio la salute
dei suoi abitanti (è LTF che riporta il dato di un 10% di popolazione che si
ammalerà a causa delle polveri). Il tutto per un opera inutile.
Ieri la risposta della Valle: cinquantamila persone(su 67 mila abitanti) che
sfilano da Vaie a S.Ambrogio. Non ci stupiamo, questi numeri sono ormai
consolidati da anni di proteste. Invece è da sottolineare come a livello
politico il fronte no tav sia compatto come nel 2005: 24 sindaci e la
comunità montana in prima fila, dietro comitati e popolazione
Oggi come al solito i politici esternano il loro fastidio: deve essere
abbastanza frustante per chi da ventanni continua a dire che il Tav si fa e
ancora non è riuscito a piantare un chiodo .
Virano invece si distingue come al solito per la sua doppiezza: da una parte
riconosce la protesta popolare dallaltra si appella a Plano, presidente
della comunità montana, per riportarlo sulla dritta via. Un film già visto
nel 2006 con lallora presidente Ferrentino e linizio dellosservatorio,
naufragato però malamente lo scorso inverno. Quello che sfugge a Virano e
company e che questa lotta è una lotta popolare senza padrini. Una
popolazione che partecipa alle centinai di assemblee informative, che
conosce i progetti, che si informa ogni giorno sui documenti usciti, non
delega più a nessuno il proprio futuro, proprio perché ha ormai il sapere
per difendersi da solo.
Il reuccio dellosservatorio, al posto di minacciare il presidente della
comunità montana di turno dovrebbe capire che i conti li dovrà alla fine
fare con gli abitanti della Valle e con nessun altro.
Ora aspettiamo di vedere se saranno così incoscienti da tentare di aprire il
cantiere della Maddalena oppure se avranno quel minimo di intelligenza e si
ritirano.