[cm-Roma] una lunga riflessione su un paio di cosette

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Author: felipe
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To: critical mass Roma
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Subject: [cm-Roma] una lunga riflessione su un paio di cosette
buon pomeriggio a tutti!

dopo una bella gita roma-zagarolo-/panini e vino in piazza al sole/-roma
sono davvero sereno. dico perciò solo quello che penso, e ogni
riferimento a fatti o persone è puramente casuale.

non c'è nessuna demenzialità in un discorso sul genere, anzi se ne parla
troppo poco. pensate che sia uguale girare in bicicletta in città per un
uomo o una donna? no. non è affatto uguale. non lo era nei primi del
'900 lo è meno che mai dopo cent'anni di vertiginoso progresso fascista,
necrofilo e maschilista. a roma poi, col provincialismo che se
ritrovamo... insomma cicliste urbane è diverso che ciclisti urbani,
altre le difficoltà che si incontrano.
sarebbe quindi auspicabile e per nulla off-topic condividere tutti le
angherie maschiliste che le nostre compagne subiscono, come si
difendono, come vanno avanti nonostante tutto. e questo potrebbe aiutare
molte giovani fanciulle ad andare in bicicletta, e sentire uno spirito
di solidarietà che proviene da questi lidi.
insomma il discorso su quanto sia profondamente sedimentato in tutti noi
(anche in me, ovviamente, da uomo occidentale cresciuto a tv
berlusconiana di tette e culi) la violenza di genere e la
colonizzazione/mercificazione dell'immaginario sessuale è estremamente
utile per fare la rivoluzione, almeno quanto andare in bicicletta.

dunque non stiamo girando in tondo, ma stiamo sollevando problemi su cui
occorre riflettere prima di rispondere. se non si tirano fuori questi,
ed altri, problemi, se non si vede come dietro a una cosa che sembra una
stupidaggine si nascondono le catene che ci imprigonano, ma ci si
rintana nei luoghi comuni, tipo "certo che siamo antisessiste/i", "certo
che siamo antifasciste/i", a mio avviso è proprio così che si gira a
vuoto, ma non su una lista, bensì legati al palo del capitale e della
riproduzione del sempre uguale, il tutto sul palcoscenico della moda
"annamo in bici" "volemose bene" ed altre amenità di stampo qualunquista
o grillino.

per non dire poi che senza una solidarietà profonda tra ogni aspetto
della logorante vita moderna, tra tutto quello che tutti noi ciclisti
urbani sentiamo come violenza, sopraffazione, oppressione, ingiustizia
non ci uniamo, ma rimaniamo profondamente separati, ancorchè tutti in sella.

detto ciò, e chiudo queste elucubrazioni, penso che per proporre una
discussione stimolante su un qualche argomento sia meglio proporla
piuttosto non proporla per una supposta inadeguatezza degli astanti. che
è come dire che mi pare proprio che il discorso sui residui di
celodurismo in questa lista sono più stimolanti di etichette di
demenzialità che calano dell'alto alla lista stessa.